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Saro' greve / Gentile: un record mondiale di gruppo

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Lunedì 21 maggio 2018
 
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Metti una sera a cena a casa Gentile, a cinquant'anni dalla piu' straordinaria e sorprendente gara della storia olimpica.
 
di Vanni Loriga
 
Metti una sera a cena a Casa Gentile e fai un salto indietro di circa 1330 giorni e ti trovi proiettato a Città del Messico. Il 17 ottobre 1968, a partire dalle 15,15 locali, si disputa la finale del salto triplo. È passata alla storia come la “gara delle gare” definita da Eddy Ottoz come il primo caso di “record mondiale di gruppo”. Tutto era iniziato il giorno prima, durante le qualificazioni. Alle 11,10 del 16 ottobre Giuseppe Gentile aveva stabilito il primato mondiale cancellando con 17.10 il precedente 17.03 di Jozsef Schmidt. Il giorno dopo la finale. Per cui, nell’arco di una giornata, il record assoluto fa un progresso di 36 centimetri e in una specie di staffetta passa in quattro mani con cinque miglioramenti. Il detentore uscente deve accontentarsi del settimo posto mentre si trova relegato in nona posizione il campione europeo, il bulgaro Georgi Stoikovski.

Nella foto post-Messico, Beppe col padre Vincenzo e l'allenatore/mentore Luigi Rosati.

Per i distratti, e i più giovani, ricordiamo la classifica definitiva di quella gara stellare:

1. Viktor Danilovich Saneyev (URSS/Georgia)
16.49; 16.84; 17.23 RM; 17.02; 16.81; 17,39 RM 
2. Nelson Prudencio (Brasile)
16.38; 17.05; 16.75; nullo; 17.22 RM; 17.10
3. Giuseppe Gentile (Italia)
17.22 RM; nullo; nullo; nullo; 16.54; nullo

4. Arthur Walker (USA) 17.12
5. Nikolai Dudin ( (URSS/Bielorussia) 17.09
6. Philip May (Australia) 17.02
7. Jozsef Schmidt (Polonia) 16.89
8. Mamadou Mansour Dia (Senegal) 16.73
9. Georgi Stoikovski (Bulgaria) 16.46

Ha così inizio la grandissima carriera olimpica di Saneyev, ”graduate of the Georgian Sub Tropical Cultivation Institute”, come ci ricorda David Wallechinsky che però dedica l’incipit del suo commento alla gara parlando praticamente solo di Giuseppe Gentile e del suo Giasone con Callas-Medea. E proprio con Giasone vogliamo chiarire qualcosa della gara favolosa.

Ma prima dobbiamo archiviare il grande Saneyev, tre titoli olimpici di seguito e un argento; due ori e due argenti agli Europei; un terzo record mondiale. Quindi il trasferimento in Australia dove vive a Sydney.

E non ci crederete, ogni tanto arriva in Italia come turista. E pochi anni fa a Modica, proprio in Sicilia, affermò che l’avversario che maggiormente lo aveva messo in pressione fu il “siculo” Giuseppe Gentile.

“Niente alibi, ho sbagliato io!”

Al quale Giuseppe per la ennesima volta esprimiamo la nostra impressione che lui, a Città del Messico, avrebbe potuto puntare ad una misura migliore. Lo ammette ma, siccome non ama gli alibi, esclude che possano avere influito problemi fisici (eppure lo ricordo con una vistosa fascia muscolare …): “Il vero motivo per cui resi meno di quanto effettivamente valevo – spiega – e che ho commesso degli errori anche nel salto di 17.22. Dopo il primo appoggio ho anticipato il richiamo dell’altra gamba. Ed invece sono incorso nell’ errore opposto nel quinto salto …”

Non vuole fare cifre e non le fa. Ma pensando a quanto ci segnala ritengo che a quei tempi, seguito dallo speculativo Gigi Rosati, non fosse per lui impossibile andare al di là dei 17.50 e non lontano dai fatidici 18 metri. Ovviamente sono tutte ipotesi e si cambia discorso (chiacchere e tabacchiere di legno il banco di Napoli non le impegna, …). Anche perché c’è altro da vedere e da godere.

Ripartendo dall’Enciclopedia Treccani

La dimora di Beppe, ai limiti settentrionali di Roma, è un sogno immerso nel verde. Al suo fianco fa grande ospitalità la consorte Rina Potti Gentile, sarda con remote radici corse. Diventa inevitabile pensare che, senza rinnegare Mamma-Italia, sarebbe invidiabile una nuova Tirrenide formata da Sicilia, Sardegna, Corsica.

Una delle belle stanze di casa Gentile è lo studio in cui troneggia la famosa Treccani, enciclopedia di Scienze, Lettere ed Arti. La Treccani si può trovare in parecchie case italiane, ma qui assume uno speciale valore. Perché il suo primo Direttore Editoriale e praticamente il fondatore fu Giovanni Gentile, filosofo, storico, ministro. E cosa c’entra Giovanni con Beppe?

C’entra, c’entra e come. Giovanni era figlio di Giovanni senior, farmacista, e fratello di Giuseppe, avvocato e anche sindaco di Castelvetrano. Il quale Giuseppe era padre di Vincenzo (fra l’altro Prefetto in importanti città) e a sua volta genitore del nostro Beppe. Per cui il famoso Giovanni era il prozio del non meno famoso Beppe, … tutto qui.

E nella serata a casa Gentile abbiamo trascorso belle ore con gli amici (e relative consorti) che elenco in ordine alfabetico: Nicola Candeloro, Gianfranco Carabelli, Franco Fava, Giancarlo Gambelli. Si è parlato (anche …) di atletica, passata e presente, soprattutto sperando in quella futura.

In particolare l’estensore di queste righe, per l’occasione, ha dedicato al padrone di casa un "irriverente" sonetto elaborando analoga ode di Padre Dante. Pubblicato qui a seguire:

Dal sonetto dantesco dedicato a Beatrice dalla Vita Nuova
(Tanto gentile e tanto onesta …)

TANTO GENTILE …

Beppe Gentile tanto forte appare
Quando si spoglia della bella tuta
E tanta gente lo rimira muta
E gli occhi non si stancan di guardare

Beppe si va, sentendosi osservare,
nel ripassare la sua rincorsa astuta
e par che sia una cosa venuta
di cielo in terra a record migliorare.

Mostrasi così valente a chi lo mira
Dotato di grinta e di valore
Che intender può sol chi lo prova.

E par che dal “triplo” suo si muova
Un volo infinito che mai muore.
Cose fantastiche! Lei non trova?!

Per chiudere, annuncio sin da ora che il prossimo “Greve” sarà dedicato alle telecronache di Mamma RAI sul nostro amato Giro d’Italia. Non ci sarà bisogno di essere “greve”: sarà sufficiente raccontare i fatti.



 
 

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