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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Saro' greve / "L'Atletica e' il discorso fondamentale"

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Domenica 22 Aprile 2018

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Partiamo da una frase di Antonio Ghirelli per un breve viaggio all'interno di uno sport dove tutti possono essere i vincitori.

di Vanni Lòriga

Avevo annunciato una mia “Breve” sullo sport, cioè uno scritto che abbia quasi valore di atto notatile. Mantengo la promessa ed intendo confermare che la pratica sportiva è utile a tutti ed è indispensabile per i giovani. E mi spingo ancora più in là. Dimostrando che fra le molte attività la regina è l’Atletica. Sono tutti pensieri che mi correvano in testa durante un confronto con i ragazzi del liceo romano Plinio Servilio, nella cui Aula Magna è stata presentata la trentacinquesima edizione di Vivicittà. Si tratta di una manifestazione a cui sono sentimentalmente affezionato, in quanto nel 1984 partecipai al suo debutto come addetto stampa.

E mentre il presidente UISP Vincenzo Manco ed Ivano Maiorella rievocavano i primi passi di quella manifestazione che è diventata forse la gara più universale al mondo, faceva piacere che queste storie venissero ascoltate da ragazzi che praticano atletica, in un ambiente reso stimolante soprattutto per l’impegno della Dirigente Maria Teresa Martelletti e dalla passione del Professor Marcello Catalano. Ed a quei giovani, alle loro domande che non sono mancate, voglio ora dare la risposta più esauriente possibile.

Uno sport in cui tutti sono vincitori

Il compito e la finalità della pratica sportiva sono il miglioramento dell’individuo. Qualsiasi disciplina porta effetti positivi ma solo in quelle individuali, misurabili con il cronometro e con il metro, è possibile verificare se ci sono stati progressi. E se questa attività si svolge in genere all’aria aperta, allora si chiama Atletica. E se non necessita di impianti speciali si tratta della corsa o anche del semplice camminare. E se questo correre e questo procedere di passo svelto avvengono nei posti più belli del mondo allora è assoluta felicità.

E non puoi non essere d’accordo con Antonio Ghirelli che intitolò un suo commento ai Giochi di Messico 1968: “L’Atletica è il discorso fondamentale”. Ed aggiungo che nel praticarla tutti sono vincitori. Uno solo taglia per primo il traguardo ma ognuno può e deve superare sè stesso e affermare, come diceva Saulo di Tarso, “ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, …”

La Regina Viarum parte dallo Stadio di Zauli

Per godermi in pieno questo insostituibile patrimonio, nei giorni scorsi mi sono immerso nelle realtà operativa che a Roma ed in tutta Italia, esportandola anche all’estero, ha impegnato migliaia di ragazzi. Siccome sono nato fortunato e vivo in una delle più belle località del mondo la mia base operativa si è sviluppata sull’asse Stadio delle Terme-Tomba di Cecilia Metella. Il più bello Stadio del mondo, ideato e voluto nel 1935 da Bruno Zauli, essendo Governatore di Roma un uomo di indiscussa cultura come Giuseppe Bottai nacque questo impianto che ora è intitolato al grande collega Nando Martellini.

E proprio Massimo, figlio di Nando, ha lì presentato il libro del collega Roberto Di Sante, che racconta come abbia sconfitto, correndo sino a partecipare a varie maratone, l’inferno della depressione. E proprio nello Stadio di Zauli si è aperta e conclusa la XX Edizione della Roma Appia Run, la corsa ideata da Roberto De Benedictis di cui abbiamo parlato nello scorso numero di “sarò greve”. Posso anticipare che sul sito della gara cercherò di spiegare, a coloro che l’hanno coperta ad alta velocità, quali siano i tesori della Regina Viarum, meta delle mie passeggiate mattutine che partono dal Quo Vadis. Percorrendola a “passi tardi e lenti” il “vecchierel canuto e biancho” può scoprire particolari che nella fretta (“che tante virtù dismaga”) possono sfuggire.

Chiudo la parentesi su l’Appia Run e sulla famosa storia della fantomatica partecipazione di Abebe Bikila con la notizia che il Comune di Roma ha messo la famosa pezza a colore sulla catastrofica gaffe decidendo di dedicarli una strada della Capitale. Siamo in attesa degli sviluppi degli eventi. I nostri amministratori, da Milano a Roma, non mancano di fantasia.

Quasi due milioni di corridori per Vivicittà

I lettori avranno forse pensato che mi sia dimenticato di Vivicitta. Ed invece lo faccio tornando all’immancabile Stadio delle Terme. E ci si potrebbe chiedere anche cosa c’entrino le Terme di Caracalla con questa corsa. Il rapporto è nuovo ma fortissimo perché in coincidenza della 35. Edizione si è verificato un gemellaggio con ViviMiguel, la gara voluta e proposta dal Club Atletico Centrale (Giorgio Lo Giudice e Valerio Piccioni). E così dopo la prima giornata di Vivicittà, disputata in contemporanea in 42 città italiane e 12 straniere domenica 15 aprile ed in attesa delle tappe successive (qualche cifra riassuntiva servirà a chiudere questo scritto), martedì 17 in 13 città italiane si è svolta la "ViviMiguel", una staffetta 1000 metrix42 per complessivi 42 km a cui si sono aggiunti i 195 metri iniziali, per giungere al totale canonico di 42.195 metri della maratona olimpica, percorsi da tutti (professori, giudici, dirigenti, atleti) al passo ed a plotoni affiancati come si sarebbe detto ai tempi della naja, …

A Roma il tutto si è svolto nello Stadio voluto da Bruno Zauli e nel vedere tanti ragazzi (e ragazze alternantesi) che si sfidavano senza risparmio penso che il Grande Bruno sarebbe stato felice, Per la cronaca ha vinto il liceo di Biella precedendo il Cavour di Roma. Va ricordato che nella precedente Corsa di Miguel si affermò il già citatissimo Plinio Seniore di Roma. Tutti di corsa uniti dalla stessa idea di fratellanza operativa. A dimostrare che probabilmente le Istituzioni per molti versi sono latitanti ma che è possibile fare molto senza ricorrere ad alibi che servono a giustificare la mancanza di impegno.

Concludo con alcune notizie su Vivicittà. Alla vigilia della trentacinquesima edizione gli organizzatori hanno fornito le cifre ufficiali della manifestazione. Dal1984 al 2017 i partecipanti alle 2034 gare disputate in 104 comuni italiani e 82 città nel resto del mondo erano stati 1.767.135. Interessati anche 35 carceri ed istituti minorili. Numeri destinati a salire notevolmente in questo 2018. Quando si afferma che si tratta della più grande gara del mondo non si esagera. Ci torneremo a giochi finiti ricordando che a Roma si correrà il primo maggio.

E quando, se no?
 

 



 

 

                                                                                            



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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