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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Giochi Olimpici Invernali - 2014

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2014 Sochi

XXII Giochi Olimpici Invernali



(gfc) I timori alla vigilia erano tanti, per questi primi Giochi Invernali organizzati volutamente in riva al mare, in una stazione di turismo estivo, in riva al mare e col sole da prendere in bermuda. Preoccupava il terrorismo ceceno che nei mesi precedenti aveva firmato alcuni sanguinosi attentanti a Mosca e in altre città, passato poi in second’ordine per l’ombra di un nuovo boicottaggio, alimentato dalle normative russe in tema di diritti civili e che turbavano le comunità gay.

Motivi per cui i grandi della terra, da Barack Obama alla cancelliera tedesca Angela Merkel, avevano manifestato il loro dissenso fino a disertare la cerimonia d’apertura (da parte italiana era invece presente il presidente del consiglio Enrico Letta). Per di più, nell’ultima settimana di gare, era esplosa la vicina crisi ucraina, con una repressione che causava scontri armati e decine di morti. Difficile credere che lo sport, anche filtrato attraverso la retorica olimpica, potesse ritenersi immune da eventi di tale portata. Da qui una serie di critiche su questa edizione invernale che si appuntavano anche sui costi dell’organizzazione.

Ma da un punto di vista sportivo, i Giochi di Sochi – i primi dall’elezione di Thomas Bach, nuovo presidente del CIO che andava a costituire Jacques Rogge – sono stati organizzati come meglio non si sarebbe potuto, con impianti di grande impatto e risalto architettonico ma, soprattutto, ideati per un loro rapido e razionale riutilizzo post-olimpico (sia per la Formula-1 che per i Mondiali di calcio del 2018). Con l’idea di fondo di fare della zona attorno al villaggio montano di Krasnaya Polyana, cero teatro dei Giochi, una rinomata stazione internazionale per gli sport invernali.

Se lo scopo della candidatura post-sovietica, dopo Mosca 1980, era di offrire l’immagine di un moderno paese in espansione, sarebbe ingeneroso non dare atto a Vladimir Putin (subito dopo proposto per il Nobel della pace, un po’ come Obama all’inizio del suo mandato, …), di esserci riuscito in pieno. Anche a costo di enormi finanziamenti – almeno a stare ai si dice, dal momento che nessuno vedrà mai quei conti – collocabili tra i 40 e i 50 miliardi di dollari. In negativo semmai, a Sochi si è avuto l’ingresso di 15 nuove specialità: un colpo di volano a quel gigantismo dei programmi cui pare impossibile porre un freno. In negativo i nuovi casi di doping sanzionato, saliti a otto. E questo ricade nella responsabilità diretta del CIO, sempre più sensibile alle profferte economiche dei grandi network televisivi.

Per gli italiani, Sochi 2014 è stata un’edizione olimpica da ricordare senza arrossire troppo, ma neppure gioire. Anche se alla fine è mancata solo quella medaglia d’oro che avrebbe posto il sigillo di qualità a tutta la spedizione (la prima del nuovo presidente del CONI Giovanni Malagò eletto meno di un anno prima). Si sono vinte otto medaglie, due delle quali d’argento, e non è poco se si pensa alle previsioni non proprio esaltanti. Nel dovuto conto vanno tenuti gli otto quarti posti, un piccolo record nel suo genere, ma senza esagerarne il valore.

Su tutti Christof Innerhofer tornato a livelli mondiali con l’argento in Discesa e il bronzo in Supercombinata. Sullo stesso piano di simpatia, e di efficienza, Arianna Fontana che (assieme alle scatenate Lucia Peretti, Martina Valcepina e Elena Viviani in staffetta) di metalli ne ha collezionato tre. Poi la divina Carolina Kostner, finalmente sul podio olimpico, capace di incantare una platea di intenditori come pochi.

Eccellente anche il bilancio del Biathlon, non tanto per il podio della staffetta mista di nuova concezione (con Dominik Windisch, Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Lukas Hofer), quanto perché nell’insieme ha mostrato d’essere ben presidiato per il futuro. Su tutti, però, domina re Armin Zoeggler, alla sesta medaglia in sei apparizioni, un record che lo proietta a pieno titolo nella storia olimpica. Come non era riuscito mai prima ad alcuno.

La doverosa postila riguarda la revisione del medagliere dopo le sanzioni del CIO che ha riesaminato i campioni biologici emettendo le sue sentenze tra il Novembre e il Dicembre 2017. Sono stati sanzionati e squalificati 43 atleti russi ai quali sono state tolte complessivamente 13 medaglie: 4 d'Oro, 8 d'Argento, 1 di Bronzo.

Della futura ridistribuizione favorirà anche gli azzurri che potrebbero acquistare un nuovo Bronzo con Karin Oberhofer nel Biathlon (7,5 km) mentre Armin Zoeggler vedrebbe la sua medaglia di Bronzo cololarsi d'Argento. A tempo debito. Il nuovo Medagliere è disponibile nella sezione RISULTATI.
 

La scheda di Sochi 2014

Altitudine: al livello del mare.
Date: 7/23 Febbraio 2014
Nazioni presenti: 89 (sul podio: 26).
Atleti partecipanti: 2749 (1643 uomini, 1105 donne).
Apertura dei Giochi: Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa.
Accensione del tripode: Vladimir Tretyak (Hockey) e Irina Rodnina (Pattinaggio di figura).
Giuramento degli atleti: Ruslan Zakharov (Short track).
Giuramento dei giudici: Vyacheslav Vedenin (Sci di fondo).
Programma tecnico: 15 sport, 98 gare (50 maschili, 43 femminili, 5 open).
Medaglie assegnate: 295 (99 Oro, 97 Argento, 99 Bronzo).

Membri italiani del CIO: Franco Carraro (dal 1982), Mario Pescante (dal 1994), Ottavio Cinquanta (dal 1996), Manuela Di Centa (onorario).
Presidente del CONI: Giovanni Malagò (eletto il 19 febbraio 2013).
Capo della delegazione: Carlo Mornati.
Sede della delegazione: Villaggio Olimpico di Adler (28 km da Sochi).
Alfiere della squadra: Armin Zoeggler (Slittino).
Attaché: non nominato.

Atleti italiani in gara: 109 (66 uomini e 43 donne).
Riserve o non entrati: 3 (2 uomini e 1 donna).
Medaglie vinte: 8 (2 Argento, 6 Bronzo)
Atleti italiani vincitori di medaglie: 11 (4 uomini e 7 donne).




 

 

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