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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Giochi Olimpici Invernali - 1994

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1994 Lillehammer

XVII Giochi Olimpici Invernali



(gfc) Una indimenticabile e magica favola nordica, scritta dal ghiaccio e dalla neve, è stata definita quella narrata sulle montagne norvegesi. Poche altre celebrazioni olimpiche d’inverno hanno eguagliato la straordinaria ambientazione, l’interesse e il calore popolare e l’eccellenza dei risultati. E non poteva essere diversamente per una nazione che considera lo sci qualcosa di più di una semplice disciplina sportiva.

Lillehammer ha rappresentato una tappa fondamentale anche in chiave politica dopo la decisione del CIO, presa nella 91ª Sessione tenuta a Losanna nel 1986, di dare all’edizione invernale una cadenza intermedia rispetto a quella estiva. Una decisione che ha dato maggiore visibilità alle rassegne d’inverno. E, se vogliamo, non c’era modo più appropriato per celebrare la risoluzione dell’ONU che – il 25 ottobre 1993 – aveva dichiarato il 1994 “anno internazionale dello sport e dell’idea olimpica”.

I Giochi di Lillehammer per gli italiani hanno avuto il senso di un grande successo corale. Per la prima volta la squadra ha superato quota 100 atleti. E anche il numero delle medaglie ha raggiunto il livello record di 20, sette delle quali d’oro. Ventitrè gli atleti saliti sul podio in cinque discipline diverse: anche questo un riscontro rimasto insuperato. Ma se ogni favola che si rispetti deve avere una regina, resta arduo per l’Italia sceglierla tra Deborah Compagnoni, Manuela Di Centa e Gerda Weissensteiner, tre protagoniste assolute in campi e discipline diversi.

Nello stadio dedicato ai Birkebeiner, gli antichi “guerrieri di betulla” della leggenda, Manuela è riuscita nell’impresa di salire cinque volte sul podio nelle cinque gare disputate. Una cavalcata aperta con l’oro nella 15 a tecnica libera e conclusa con un secondo oro nella 30 a tecnica classica. Tra mezzo due argenti e un bronzo (da dividere, questo, con Vanzetta, Paruzzi e Stefy Belmondo).

Ma tutto il settore del fondo ha fornito a Lillehammer prove straordinarie: da solo raccogliendo nove delle medaglie azzurre. Il successo più esaltante lo ha portato a casa la 4x10 chilometri che ha superato in fotofinish, tra lo stupore degli spettatori, i padroni di casa. Una staffetta straordinaria lanciata da De Zolt, con Albarello e Giorgio Vanzetta nel mezzo, fino alla tratta conclusiva di Silvio Fauner, l’uomo dello sprint vittorioso col soffio di 4/10 dopo oltre un’ora e quaranta minuti di lotta.

Deborah, dal suo canto, ha scritto una delle pagine più belle dello sport, una rivincita sul destino che ad Albertville s’era accanito sul suo ginocchio ventiquattr’ore dopo il trionfo nel super-G. A Lillehammer puntava sul gigante, proprio la gara della disdetta. Una vittoria che ha voluto fortemente (per questo aveva preteso lo stesso numero di pettorale di allora) e ottenuto con le due discese più veloci. Un trionfo della volontà e della tecnica.

La Weissesteiner, da par suo, ha dominato la gara di slittino dall’altro delle quattro volate vittoriose. Quasi un affare di famiglia, lo Slittino per noi, con il successivo 1-2 nel doppio, con Kurt Brugger/Wilfried Huber a precedere di 50/1000 i compagni Hansjörg Raffl/Norbert Huber. La settima sinfonia arrivava dallo splendido palazzo di Hamar con la staffetta maschile dello Short track (Carnino, Fagone, Herrnhofer, Vuillermin), disciplina giunta al primo titolo olimpico.

 
La scheda di Lillehammer 1994

Altitudine: 142 m s.l.m.
Date: 12/27 Febbraio 1994.
Nazioni presenti: 67 (vincitrici di medaglie: 22).
Atleti partecipanti: 1737 (1215 uomini, 522 donne).
Apertura: re Harald V.
Accensione del tripode: SAR principe Haakan.
Giuramento degli atleti: Vegard Ulvang (Sci di fondo).
Giuramento dei giudici: Kari Kåring (Pattinaggio di velocità).
Programma tecnico: 12 sport, 61 gare.
Medaglie assegnate: 183 (61 Oro, 61 Argento, 61 Bronzo).

Membri italiani del CIO: Franco Carraro, Primo Nebiolo.
Presidente del CONI: Mario Pescante.
Capo della delegazione italiana: Raffaele Pagnozzi.
Sede della delegazione: Villaggio Olimpico (Skartelja).
Alfiere della squadra: Deborah Compagnoni (Sci alpino).
Attaché: Dag Erik Pedersen.

Atleti italiani in gara: 104 (78 uomini, 26 donne).
Riserve o non entrati: 9 (solo uomini).
Medaglie vinte: 20 (7 Oro, 5 Argento, 8 Bronzo).
Atleti italiani vincitori di medaglie: 23 (16 uomini e 7 donne).





 

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