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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Terza pagina / Luis Trenker, l'avventura e' il mio mestiere

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Mercoledì 3 Gennaio 2018

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di Gianfranco Colasante

Come è risaputo, la prima edizione dei Giochi Olimpici d'Inverno si tenne sulle nevi di Chamonix dal 25 gennaio al 4 Febbraio 1924. A quel tempo, più o meno come accade oggi, le competizioni su neve e ghiaccio erano circoscritte a pochi paesi europei e ai nord-americani. Intendiamoci, Giochi non lo erano affatto. Lo sarebbero diventati solo l'anno seguente quando il CIO - sconfessando una certa diffidenza, se non proprio un'aperta ostilità alimentata dai nord-europei - si risolse a riconoscerli ufficialmente. Una decisione che non piacque molto a De Coubertin che, coincidenza o meno, proprio in quell'occasione scelse di farsi da parte. Si apriva così una cronologia che tra un paio di mesi vedrà il prossimo atto a PyeongChang, quasi al confine tra Corea del Sud e del Nord, circostanza che potrebbe tradursi in una tregua nelle relazioni tra le due nazioni della tormentata penisola asiatica.

Una rievocazione che fornisce l'occasione per parlare di un personaggio che in quel 1924 gareggiò nel bob, su uno di quei trabiccoli in tubi di ferro sui quali si saliva in cinque come mostra la foto che ritrae l'equipaggio di Italia-2 poco prima del via (si classificherà al sesto posto). Stiamo parlando dell'alto-atesino Luis Trenker che, più che da bobista, tra le due guerre avrebbe acquistato una notevole fama come regista. Vediamo.

Grande personalità, Alois Franz Trenker, più noto come Luis, nella sua lunga vita è stato alpinista, sciatore, guida alpina, attore, architetto, scrittore e come detto regista cinematografico. Nato ad Ortisei il 4 ottobre 1892, quando ancora il centro della Val Gardena si chiamava St.Ulrich e non era Italia, era cresciuto parlando tedesco (la lingua del padre, un pittore) e ladino (l'idioma della madre). L'italiano lo avrebbe appreso più tardi, ad Innsbruck, studiandolo a scuola come lingua straniera.

bob-1924-11

Visto ch'era in tutto e per tutto un cittadino dell'impero austro-ungarico, allo scoppio della Grande Guerra era stato arruolato nell'artiglieria pesante, assegnato prima in Galizia e poi trasferito sul fronte alpino a sparare grossi obici contro gli italiani. Al termine del conflitto, da tenente, aveva concluso gli studi laurendosi in architettura a Graz, proprio nell'anno delle gare di Chamonix, che sarebbero rimaste la sua unica esperienza nel bob.

Gare cui prese parte con un equipaggio formato da ex-commilitoni, tutti di cultura e lingua tedesca ritrovatisi italiani per logiche di geo-politica, guidati dal capitano Ludwig Obexer e tra i quali figurava Maxim Fink, la cui figlia Brigitte sarebbe diventata C.T. dello slittino azzurro negli anni Novanta. Si può qui ricordare che gli azzurri del bob per Chamonix li aveva scelti il conte Alberto Bonacossa che fu in quell'anno di profonda crisi per il CONI il vero organizzatore della trasferta. Assieme ai gardesani, aveva allestito un altro equipaggio, diremmo cittadino, attingendo tra i cultori dell'automobilismo e tra i quali figuravano il giovane conte Leonardo Bonzi (ch'era stato l'alfiere) e il maturo marchese Luigi Tornielli di Borgolavezzano, a lungo podestà di Novara. Come nota, si può aggiungere che a vincere la sfida tra gli italiani furono i valligiani (gli altri si cappottarono). 

Appassionato della montagna, guida alpina, già agli inizi degli anni Venti Trenker s'era prestato a ruoli di comparsa in film d'ambiente di montagna, all'epoca molto popolari. Una strada che lo portò presto ad abbandonare lo studio d'architettura aperto assieme ad un collega per dedicarsi a tempo pieno al cinema. Dapprima come attore e dal 1930 come regista e produttore.

Nella sua ricca filmografia, tra l'esordio del 1926 ("La montagna del destino") e il 1982 ("Vertical"), si contano 52 titoli per lo più a soggetto storico/epico e d'ambiente alpino. Tra questi figura "L'imperatore della California", pellicola premiata a Venezia con la "Coppa Mussolini" (in seguito diventata "Coppa Volpi") nell'anno dei Giochi di Berlino, pellicola di cui era stato contemporaneamente sceneggiatore, produttore, attore e regista.          

Nel 1928 s'era sposato con una ragazza di Lipsia, figlia di un produttore di tessuti, dalla quale aveva avuto quattro figli. Luis Trenker si è spento nella sua città natale a 97 anni, il 13 aprile 1990. Nel 1992, nel centenario della nascita, il comune di Ortisei gli ha dedicato una statua che lo ritrae da alpinista, con lo sguardo rivolto al Sassolungo, la sua montagna preferita.
  










 

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