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Cinque Cerchi / Alla fine, tra Parigi e Los Angeles, ha vinto Bach

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Venerdì 15 Settembre 2017

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di Gianfranco Colasante

Lima, 13 settembre, 131. sessione del CIO. Win, win, win. All'unanimità e senza neppure un astenuto, un po' come accade nelle nostre elezioni politiche, alla fine hanno vinto tutti. Le due città candidate e, soprattutto, Thomas Bach che ha portato avanti per mesi una strategia tendente a non lasciare nessuno per strada. I Giochi del 2024 - com'era logico attendersi - vanno così alla sola città che li meritava, e che potrà celebrare il centenario di "Chariots of fire", e quattro anni più tardi il testimonio passerà a Los Angeles. Tutti contenti, allora? Certamente lo è il CIO che con questo escamotage ha portato a casa due candidature prestigiose. E di questi tempi di ridotto appeal olimpico, di scarse e improbabili vocazioni e, soprattutto, di "fastidiosi" referendum popolari - mai favorevoli - si è assicurato undici anni di relativa tranquillità. Non è poco. (nella foto il colpo di teatro di Bach con i sindaci Anne Hidalgo e Eric Garcetti).

"Due grandi città di due grandi paesi e con una grande storia olimpica", ha detto Bach siglando l'accordo tripartito. Come dargli torto? Pace se è l'operazione, a conti fatti, gli costerà qualche soldo in più - cinquecento milioni di dollari - per ammorbidire le resistenze dei californiani. Basta il nuovo accordo commerciale appena firmato con i cinesi di Alibaba, il gigante del commercio asiatico, a garantire al CIO introiti largamente superiori. Quanto alle televisioni, anche i fusi orari alla fine daranno una mano. Così Parigi e Los Angeles si aggiungono a Londra come città tre volte olimpiche. Se vogliamo, il trionfo dell'usato sicuro. Prossime tappe, le assegnazioni degli Invernali del 2026 (ma ne riparleremo a breve) e degli Estivi del 2032.

Forse perchè era già tutto scritto, non ci sono state manifestazioni di grande giubilo nelle due città incoronate. Anche le ricostruzioni a posteriori non hanno avuto accenti drammatici. C'è chi ha ricordato lo scetticismo iniziale della Hidalgo, convintasi a sposare la causa olimpica solo dopo gli attacchi terroristici, interpretandola come una possibilità reale per compattare il paese. C'è chi ha sottolineato la palpabile commozione (un misto di "speranze e sogni") che Garcetti ha voluto trasmettere a sua figlia Maya, che oggi ha cinque anni, scrivendole di getto una lettera da leggere il giorno che si apriranno i Giochi 2028 (quando lui non sarà più sindaco). Storie minime che si fa fatica ad estrarre dalla sostanza fin troppo razionale, e un po' cinica, della doppia assegnazione.

Non s'erano infatti ancora spente le luci, che già si cominciava a far di conto. Ormai le cifre in ballo per i Giochi tagliano fuori la gran parte delle nazioni, se non interi continenti come l'Africa. Altro che universalità del messaggio olimpico. Parigi parte da un budget di 6,6 miliardi di dollari, più o meno quanto aveva messo in bilancio Tokyo che al momento - dopo aver tagliato il tagliabile e ridotto la costruzione dello stadio principale - lo ha già raddoppiato. Sono impegni difficili da rispettare in una epoca in cui il futuro va scritto e riscritto giorno per giorno.

Forse è inopportuno ricordarlo oggi, ma uno studio del 2016 di un dipartimento dell'Università di Oxford calcola che, a partire dal 1972, i Giochi Estivi ed Invernali alla fine vengono mediamente a costare il 156% in più del preventivato. La conlusione di quell'analisi afferma che ospitare i Giochi Olimpici equivale ad accettare la responsabilità di "uno dei più costosi e finanziaramente rischiosi megaprogetti che esistono, tanto che molte città e nazioni lo hanno dovuto imparare a loro spese".

Cosa si può rispondere? Qualcosa è indicato nella sopravalutata Agenda 2020 del CIO il quale, d'altro canto, prosegue nella sua politica di gigantismo dei programmi. Ma tutto questo non scalfisce neppure alla lontana la convinzione che Bach ha di avere imboccata la strada per assicurare un futuro sostenibile ai Giochi: "ottimismo e progresso" il suo motto. Basteranno gli annunci?

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