- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Dialogo semiserio sui "minimi" sistemi

PDFPrintE-mail

Domenica 3 Settembre 2017

londra-2017-stadio

di Daniele Perboni

Dialogo semiserio fra un disilluso giornalista, e il classico avventore (si dice ancora così?) dell’intramontabile bar in una qualsiasi delle mille piazze d’Italia. Il quale, l'habitué, è anche un tuttologo di sport. Calcio, ma con abbondanti infarinature (così almeno crede) di una miriade di sport. Quelli che si continuano ad appellare “minori”. Naturalmente l’atletica è fra questi. Come dice, scusi? Se ho visto la figura di palta fatta davanti al mondo dagli italiani in quel di Londra? Certo che l’ho vista. Accidenti a lei. È passato un mese e ancora sta lì a girare il dito nella piaga. Quasi fosse il mestolo nella polenta. Fra l’altro fa ancora un caldo della madonna e la polenta non è proprio il massimo. Come dice? Che sulla Gazza ha letto anche delle critiche? E ci mancherebbe che non le avessero espresse quelle critiche.

Come dice, scusi? Pensa che il problema è molto più grave di come appare? Urca, ma allora lei è uno che se ne intende parecchio di atletica, visto che questa rogna è stata analizzata, sviscerata, messa a nudo in ogni particolare. Letto, udito e analizzato. Una sola voce è rimasta in silenzio. Quella della signora che tutto vede e comanda. Dovrebbe comandare, ma in realtà, … lasciamo perdere va che è meglio. Insomma, la Federazione con il suo presidente in capo e tutto il codazzo che ne segue non si è ancora espressa. Tutti a bocca chiusa, tranne che per un rigurgito d’orgoglio mostrato dal commissario tecnico Elio Locatelli. Uno a cui l’età deve aver addolcito il carattere, altrimenti avremmo ascoltato un ruggito.

Pensi che hanno annunciato (gli addetti stampa della federazione) che ci sarebbe stato un incontro fra i vertici federali e quelli del CONI. Bene, questo faccia a faccia è avvenuto, ma sembra quasi che si siano limitati ad un aperitivo e poi tutti a casa propria per la cena. Almeno questa è l’impressione suscitata. Qualche riga sui giornali, un breve articolo sulla Gazza e stop. Finita lì. Il sito della FIDAL? Muto, sordo, non pervenuto. Buoni quelli a incensarsi ed esaltarsi poi, quando si tratta di mettere un poco di cenere in capo si rendono irreperibili.

Come, scusi? Dipendesse da lei manderebbe tutti a casa? Dal presidente agli allenatori, compresi molti atleti? Come dice? Che se comandasse la brigata li metterebbe tutti in riga in un nano secondo? Beato lei che ha una soluzione a portata di mano. Ma il problema, purtroppo, non è di facile soluzione e il malessere ha radici profonde e diversificate. Come dice scusi? Tutte scuse per rimandare sine die il problema? Accidenti, anche le locuzioni latine maneggia! Si vede che ha studiato. Ma non basta “conoscere le lingue” per arrivare alla soluzione.

È una questione, anche, di cultura sportiva, scuola, programmazione, volontà politica, soldi, meritocrazie, voglia di sacrificarsi, far fatica, allenarsi tanto, tanto e ancora di più, e tante altre situazioni alquanto complicate. Nel frattempo il mondo vola e noi precipitiamo nella “Fossa delle Marianne”. Come dice? Che siamo una semplice cacca di mosca nel medagliere? Purtroppo ha ragione. E non smetteremo mai di ringraziare la signorina Antonella da Mottola per quel puntino piccolo piccolo che ci permette di esistere. Non ci fosse stata lei altro che disastro. E come sempre il Settimo cavalleggeri veste i panni dei “puzzapiedi” marciatori. Disciplina di fatica, sudore e solitudine.

Come dice, scusi? Che condivide in parte i commenti apparsi sul social di quell’azienda statunitense nata nel febbraio 2004 a Cambridge, Massachusetts (USA)? Ancora a dar retta a quelli? Li ho letti anch’io. Sproloqui a non finire, postati anche da chi non te lo aspetti. Critiche a 360 gradi su tutto e tutti, anche agli operatori tv che, bene o male, il loro lavoro lo hanno fatto. E ora che si fa? Si butta tutto “in tal rüd”, nel letamaio, e si ricomincia? Qualcuno ha azzardato il lanciafiamme. E poi?

Ricostruire sulle macerie è anche facile, ma solo se si hanno buone idee e linee di condotta chiare, semplici. Soprattutto fattibili e che prendano in considerazione il contesto globale dello sport in Italia. Lanciare qualche proposta strampalata serve solo a far caciara. Un classico del Bel Paese: tutti rivoluzionari, poi alle prime avvisaglie di battaglia eccoli in buona ritirata. Solo suggerimenti a mezza voce e in privato. Esporsi? E no, quello no. Tengono famiglia.

Come dice, scusi ancora? Che forse ho ragione? Grazie, ma dalle nostre parti si dice che la ragione la si dà agli asini … Chiaro il concetto? Comunque, concludiamo il discorsetto che devo andare. Ho da fare, non come lei che sta sempre a gingillarsi. Come dice? Che non mi ha ancora esposto la sua ricetta? Come dice scusi? È un discorso lungo? Allora le suggerisco una soluzione, anzi le dirò come finirà tutta questa storia. In un nonnulla. Non accadrà nulla di eclatante. Il tempo passerà e ci si dimenticherà di Londra, del medagliere, del flop, degli atleti e dei manager che li gestiscono, delle figure barbine e di chi continua a promettere.

Certo, qualche cura omeopatica la si adotterà, ma solo per far calare la polvere su questi avvenimenti. E se ne riparlerà fra un anno. Proprio come accadde dopo i Giochi brasiliani. Come dice? Che sono pessimista? Diciamo realista. Cosa vuole caro signor … come ha detto che si chiama? Lasciamo perdere, non è importante. Finirà che gli attuali dirigenti, quegli stessi che governano da cinque anni a questa parte e che amministreranno per i prossimi tre, non faranno la rivoluzione. Si limiteranno a mantenere lo status quo. Visto che anche il sottoscritto conosce, pochissimo, il latino?

E fra tre anni? Si ripresenteranno nuovamente alle elezioni. Cambierà solo il candidato alla presidenza, che sarà, naturalmente, espressione dell’attuale vertice. Come dice? Se conosco il nome? Certo che lo so. Ma che fa, ammicca? Come dice? Vuole sapere il nome? Meglio di no. Anche noi teniamo famiglia …
 

Cerca