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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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dall’ Ottocento al Fascismo
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Londra '17 / (3) Che fine faranno i 10.000 metri?

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Domenica 6 Agosto 2017

100-londra

Gianfranco Colasante

Il bel sesto/quinto/sesto posto di Daniele Meucci al fotofinish, sempre con i primi sin dalla partenza, inatteso forse, di certo meritato e per più arricchito dal primato personale, fornisce l'occasione per chiedersi perchè gli organizzatori abbiano voluto concentrare le gare "lunghe" di corsa nelle prime 72 ore di questi Mondiali. La collocazione dei 10.000 degli uomini nella giornata d'apertura si giustifica con l'attesa per una vittoria dell'idolo Farah, un po' meno quelli delle donne nella seconda (gara molto meno interessante della prima), ma stupisce che abbiano voluto esauire la doppia pratica Maratona addirittura in una sola mattinata. Come a volsersi togliere il problema. Non era mai accaduto prima.

In passato la corsa sui 42 chilometri apriva o chiudeva la rassegna mondiale. Come accade ai Giochi (ricordate Rio?). Forse si è scelta questa soluzione per ridurre al minimo i fastidi alla circolazione cittadina. Possibile. Ma al di là della Maratona c'è anche chi ha voluto leggere nella collocazione dei due 10.000 la conferma per l'interesse calante verso la più lunga delle gare in pista.

In effetti i 25 giri - una volta piatto forte delle riunioni del nord-Europa - sono ormai quasi del tutto banditi dai meeting, e anche nei calendari nazionali trovano spazio solo per l'attività istituzionale. Può essere un segnale dei cambiamenti in corso che - assieme all'introduzione del target number per le altre gare (l'atletica si fa sempre più elitaria) - stanno ad indicare una direzione ben precisa.

DOHA 2019 - Qatar, ultima frontiera. Come è noto la prossima edizione dei Mondiali si terrà a Doha, nel Qatar, già protettorato britannico e ora una monarchia ereditaria, dal giugno 2013 nelle mani del 37enne emiro Tamim bin Hamad Al Thani, tre mogli e quattro figli. Un paese, il Qatar, che ha solo trecentomila cittadini a fronte di una popolazione di due milioni di abitanti, per lo più immigrati e lavoratori non proprio tutelati quanto a diritti. E la cui temperatura media, non nei mesi caldi, oscilla tra i 40° e i 45°. Si correrà al chiuso e con aria condizionata?

Il Qatar è ora la nuova mecca dello sport mondiale, come sta a dimostrare il faronico contratto che il PSG - acquistato dalla famiglia nel 2011 - ha offerto a Neymar. Il giovane emiro, in conflitto permante con il CIO come presidente del locale Comitato Olimpico, ha da tempo puntato sullo sport (si chiama "soft power"), spaziando un po' in tutti i campi (a Doha si è giocata nello scorso Natale la Supercoppa italiana vinta ai rigori dal Milan sulla Juventus), fino a aggiudicarsi i chiacchierati Mondiali di calcio del 2022, malgrado la squadra qatariota non si sia mai qualificata per una fase finale.

Nel 2019 il ricco bouquet delle organizzazioni sportive appannaggio della famiglia si arricchirà quindi dei 17.i Mondiali di Atletica. Assegnati in contemporanea a quelli del 2021 finiti a Eugene, in Oregon. In questo la IAAF ha anticipato il CIO in materia di doppia e contemporanea aggiudicazione. Potere e fascino dello sport. Resta la notazione che, al di là delle terribili condizioni di lavoro imposte ai nuovi "schiavi" impegnati nelle costruzioni dell'emirato, tra due anni le gare iridate di atletica si terranno nei primi giorni di ottobre. Quando cioè in Europa e in America l'atletica dovrebbe già essere andata in letargo.

AFRICA - A Londra la finale femminile dei 100 ha visto due ragazze della Costa d'Avorio tra le prime quattro (foto IAAF). I segnali di sviluppo dell'atletica in questo continente sono consistenti, non solo per quanto stanno facendo vedere gli atleti del Sud Africa. Non si tratta più solo di corse lunghe, come mostra la frammentazione dei 400. Una tendenza confermata dall'esame del medagliere: dopo tre giornate di gare gli atleti africani hanno portato a casa 12 medaglie, una in più degli americani nord/centro/sud. Segue l'Europa che ne ha 9 (ma col maggior numero di ori, quattro). Molto più lontano, con un solo oro, asiatici e oceanici.

AZZURRI - Ne parla più ampiamente Perboni. Detto della bella prestazione di Meucci costruita nell'altura di St. Moritz (alzi la mano chi l'aveva previsto), la nota lieta viene da Jose Bencosme che proprio sulla pista che lo rivelò cinque anni fa, ai Giochi del 2012, pare aver ritrovato la vena giusta. Alla testa di un settore, quello dei 4-H, che appare tra i più vitali del movimento azzurro. Ma senza esagerare. Azzurro per ora un po' pallido, come ha confermato il terzetto italo-africano delle siepi, del quale si può salvare solo Ala Zoghlami allenato a Palermo dall'eterno Gaspare Polizzi. Quanto a Davide Re, il suo lo aveva fatto il giorno prima. E bene.


XVI CAMPIONATI MONDIALI
Londra, GBR - 4/13 Agosto 2017

3. Giornata (6 Agosto) - Le finali

Uomini
MARATONA (11,55)
[RM: 2h02'57" Denis Kimetto, Ken, 2014]
1. Geoffrey Kipkorir Kirui (Ken) 2h08'27"
2. Tamirat Tola (Eth) 2h09'49"
3. Alphonce Felix Simbu (Tan) 2h09'51"
4. Callum Hawkins (Gbr) 2h10'17" RP
5. Gideon Kipkemoi Kipketer (Ken) 2h10'56"
6. Daniele Meucci (Ita) 2h10'56" RP
    (31'38", 1h02'18", 1h05'35", 1h32'42", 2h03'54")
7. Yohanes Ghebregergis (Eri) 2h12'07"
8. Daniel Kinyua Wanjiru (Ken) 2h12'16"

rit. (dopo 30° km) Stefano La Rosa [Mezza: 1h05'51" (27.]
classificati: 71

PESO (21,35)
[RM: 23.12 Randy Barnes, Usa, 1990]
1. Tomas Walsh (Nzl) 22.03
2. Joe Kovacs (Usa) 21.66
3. Stipe Zunic (Cro) 21.46
4. Tomas Stanek (Cze) 21.41 (21.04)
5. Michal Haratyk 21.41 (21.00)
6. Ryan Crouser (Usa) 21.20
7. Ryan Whiting (Usa) 21.09
8. Konrad Bukowiecki (Pol) 20.89

Qlf. (20.75): Walsh 22.14, Haratyk 21.27, Darrell Hill (Usa) 21.11, Kovacs 20.67.

Donne
100 METRI (22,50) - +0,1
[RM: 10"49 Florence Griffith-Joyner, Usa, 1988]
1. Tori Bowie (Usa) 10"85
2. Marie-Josée Ta Lou (Civ) 10"86 RP
3. Dafne Schippers (Ned) 10"96
4. Murielle Ahouré (Civ) 10"98 (.976)
5. Elaine Thompson (Jam) 10"98 (.978)
6. Michelle-Lee Ahye (Tto) 11"01
7. Rosangela Santos (Bra) 11"06
8. Kelly-Ann Baptiste (Tto) 11"09

Sf.: I-(+0,8) 1. Ta Lou 10"87, 2. Schippers 10"98, 3. Baptiste 11"07; II-(-0,2) 1. Thompson 10"84, 2. Santos 10"91 RN; III-(+0,2) 1. Bowie 10"91, 2. Ahouré 10"99, 3. Ahye 11"04.

MARATONA (15,00)
[RM: 2h15'25" Paula Radcliffe, Gbr, 2003]
1. Rose Chelimo (Brn) 2h17'11"
2. Edna Ngeringwony Kiplagat (Ken) 2h27'18"
3. Amy Cragg (Usa) 2h27'18"
4. Flomena Cheyech Daniel (Ken) 2h27'21"
5. Shure Demise (Eth) 2h27'58"
6. Eunice Jepkirui Kirwa (Brn) 2h28'17"
7. Helah Jelegat Kiprop (Ken) 2h28'19"
8. Mare Dibaba (Eth) 2h28'49"

classificate: 78 (nessuna italiana)

ASTA (20,00)
[RM: 5.06 Yelena Isinbayeva, Rus, 2009]
1. Ekaterini Stefanidi (Gre) 4.91 WL
2. Sandi Morris (Usa) 4.75
=3. Robelys Peinado (Ven) 4.65 RN
=3. Yarisley Silva (Cub) 4.65
5. Lisa Ryzih (Ger) 4.65
6. Holly Bradshaw (Gbr) 4.65
7. Alysha Newman (Can) 4.65
8. Olga Mullina (Ana) 4.55

Qlf. (4.60): Morris e Peinado 4.55, Newman 4.55, Bradshaw 4.50, Eliza McCartney (Nzl) 4.50, Angelica Moser (Sui) 4.50.

EPTATHLON (21,40)
[RM: 7291 Jackie Joyner-Kersee, Usa, 1988]
1. Nafissatou Thiam (Bel) 6784
2. Carolin Schafer (Ger) 6696
3. Anouk Vetter (Ned) 6636 RN
4. Yorgelis Rodriguez (Cub) 6594 RN
5. Katarina Johnsson-Thompson (Gbr) 6558
6. Ivona Dadic (Aut) 6417 RN
7. Nadine Visser (Ned) 6370
8. Claudia Salman-Rath (Ger) 6362  

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