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Londra '17 / Finisce qui (forse) il regno di Usain Bolt

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Sabato 5 Agosto 2017

bolt-londra

di Carlo Santi

Usain Bolt scende dal podio, Justin Gatlin si riprende il regno che era stato suo tanti anni fa, prima alle Olimpiadi di Atene 2004 e poi, l’anno successivo, al Mondiale di Helsinki dove ha bissato l’oro anche nei 200 metri. Non è più un ragazzino, Gatlin: di anni ne ha trentacinque mentre il suo rivale Christian Coleman, secondo alle sue spalle, ne ha ventuno (foto IAAF). Il campione di Londra 2017, che il pubblico dello stadio di Stratford ha sempre fischiato in ogni sua apparizione per via del passato legato al doping, errore che ha pagato a caro prezzo, ha mostrato grande coraggio nella sua carriera ripresa nel 2010 dopo la squalificata cominciata quattro anni prima. Fischiarlo va bene, ma chi può farlo? 

Ognuno dovrebbe avere il coraggio di guardare nel proprio giardino scoprendo che la strada della scorciatoia è comune a tanti. Il pubblico di Londra perché non ricorda Dwain Chambers? Lo sprinter inglese campione mondiale ed europeo dei 60 metri indoor a Doha nel 2010 e a e Torino nel 2009, ha ammesso di aver preso di tutto pur di correre forte. Gatlin all’arrivo, felice del successo, ha fatto al pubblico il segno di stare zitti, e bisogna dire che aveva ragione.

Bolt è uscito di scena dopo cento metri corsi male, corsi di forza, senza la necessaria agilità. È partito male, ha cercato di forza la reazione mandando in fuorigiri il suo motore. Lo ha ingolfato, ha cercato disperatamente di agguantare i rivali senza riuscirci. Christian Coleman, il ventunenne americano che sempre essere il futuro, gli è finito davanti. Gatlin ha tagliato il traguardo in 9”92, Coleman due centesimi dopo mentre Bolt, terzo, ha finito in 9”95. Quarto posto per Blake (9”99), il sudafricano Sibine quinto (10”01) mentre il primatista europeo Vicaut lo ha seguito con 10”08.

Abbiamo detto che Coleman è il futuro dello sprint. Lui è un giovanotto di ventun anni. Un tipo dal fisico apparentemente normale con il suo metro e 75 e un peso di 71 chili. È nato ad Atlanta nell’anno delle Olimpiadi del Centenario, ama il football americano e quest’anno durante il Draft della NFL ha corso sul tappeto le 40 yards in 4”12 battendo il più veloce giocatore del football, John Ross che avevo corso in 4”22. Nel 2017, Coleman era stato il più rapido di tutti nei 100 metri con il 9”82 che gli ha permesso, in giugno ad Eugene, di vincere i campionati americani, crono che rimane il più veloce della stagione. E nella capitale dell’Oregon, Coleman ha firmato un contratto di sponsorizzazione a sette cifre con la Nike. Il futuro è suo.

 

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