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Italian Graffiti / Maradona batte Cialdini 3-0 (a tavolino)

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Giovedì 13 Luglio 2017

maradona

di Gianfranco Colasante

Nei giorni scorsi, come si ricorderà, agli onori della cronaca è salito il conferimento della cittadinanza onoraria di Napoli a Maradona, per i napoletani ancora un mito. Anche se, ... Certo il personaggio, come calciatore, non si discute pur con qualche eccesso (quel gol agli inglesi spinto in rete con la mano), un po' meno come allenatore dell'Argentina (chi non ricorda quando portò i suoi direttamente dal mare ai 3500 metri di La Paz: finì 6-1 per la Bolivia), avventatamente guidata nel 2010 al disastro sudafricano. Ma tutto questo adesso non è in gioco. L'amore dei napoletani, o almeno di una parte consistente di loro, resta integro e viene tramandato alle nuove generazioni. Un sentimento che deve aver spinto il sindaco De Magistris ad un passo che per moltissimi era un dovere, per (pochi) altri un azzardo.

Come ho detto, il calciatore non si discute. Non si spiegherebbe altrimenti la cerimonia a numero chiuso in Piazza Plebiscito e la mai chiarita provenienza dei 250 mila euro necessari a mettere in piedi lo spettacolo. Sul personaggio, semmai, ci sarebbe da avanzare qualche riserva. Una vita avventurosa, quella di Maradona, che nel Napoli ha giocato dal 1984 al '91 fino ad identificarsi più nella città che nei due scudetti del 1987 e del 1990. L'ultimo, proprio nell'anno dei Mondiali italiani, quelli della semifinale Italia-Argentina giocata al San Paolo, con lo stadio quasi al completo a tifare per la "Albiceleste" e contro gli azzurri. Lo aveva chiesto Maradona e nessuno dei suoi (in campo e fuori) intendeva deluderlo.

Tutto questo è risaputo e fa letteratura. Come la storia dei soldi dovuti al Fisco, il sequestro dell'orecchino finito ad adornare un altro lobo illustre, il gesto dell'ombrello in diretta televisiva e certe storiacce ben poco commendevoli di cui si nutre ancora oggi il gossip. Semmai, e stupisce fino a un certo punto, ci sarebbe da segnalare una certa facilità nel conferire le cittadinanze onorarie. E qui, sotto la lente degli accusatori, è finito il sindaco De Magistris, un "ex magistrato rivoluzionario a parole" come si è letto, che la consegna della cittadinanza la brandisce come arma di consenso popolare e politico.

In tale direzione andrebbe quella recentemente conferita a Sophia Loren, forse per compensarla di quando - a differenza di Maradona - venne arrestata al suo arrivo a Fiumicino coll'accusa di evasione fiscale e tradotta nel carcere femminile di Caserta. Ma quello che si dà con la destra si può togliere con la sinistra. Così lo scorso aprile il sindaco De Magistris e l'amministrazione comunale hanno revocato, a causa dei tragici e dagli storici mai chiariti fatti di Pontelandolfo risalenti al ... 1861, la cittadinanza napoletana al generale Enrico Cialdini, l'uomo che aveva sconfitto i Borbonici a Gaeta.

Contenti quindi tutti, allora: chi ancora delira per Maradona e i non pochi neo-borbobonici, tra i quali si annoverano nomi importanti, come il leghista Mario Borghezio che non perde occasione per inalzare la bandiera con la corce di Vandea. E poi, a parte i 250 mila euro, a rimetterci è stato solo il malcapitato Cialdini, incappato nelle ire di De Magistris. In fondo che pretendeva? Resta solo uno che ha fatto l'Italia, mica un top-player. E poi non gli hanno dedicato neppure una figurina Panini.  

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