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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Giochi Olimpici Invernali - 1968

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1968 Grenoble

X Giochi Olimpici Invernali

             
                

(gfc) L’edizione targata Grenoble fu la prima rassegna invernale a decentrare le gare, distribuite in cinque stazioni invernali distanti da 30 a 70 chilometri dal centro città. In anni nei quali la Francia si riconosceva nel generale Charles De Gaulle, questi Giochi furono grandiosi e costosi. Non meno di un miliardo di franchi fu messo sul tappeto per dare il segno della nuova grandeur che inorgogliva il paese dopo la fine dell’avventura coloniale in Algeria.

Sul piano di politica sportiva, Grenoble scrisse anche l’ultimo capitolo della battaglia (persa) condotta dal presidente del CIO Avery Brundage contro il professionismo che bussava con forza alla porta dell’olimpismo. In un’epoca nella quale le aziende dello sci strizzavano l’occhio al crescente turismo di massa, era molto difficile, se non impossibile, resistere. Anche se l’ottantenne Brundage tentò di farlo, rifiutandosi di recarsi sulla pista di Charteuse per le premiazioni dello sci alpino.

Non per nulla sotto la lente era finito Jean Claude Killy che risulterà il vero dominatore di quei Giochi. Nel rispetto del pronostico, l’angelo della Val d’Isère in otto giorni fece man bassa delle tre prove alpine. Inaugurò la serie con l’oro nella discesa, proseguì con il gigante e concluse con lo slalom, battendo oltre gli avversari anche la nebbia. Un trittico riuscito solo al Toni Sailer di Cortina ’56.

Anche per gli italiani Grenoble risultò – per la prima volta sulla neve – una grande Olimpiade. Le quattro medaglie d’oro finali ci portarono molto in alto, almeno accanto alla Francia (che però ne aveva di più) e appena al di sotto di Norvegia e Unione Sovietica. Ma soprattutto significò per tutti la scoperta dello sci di fondo, rilanciato da Strumolo e da Bengt Nilsson. Sugli scudi salì Franco Nones che, partito come una furia sulla 30 chilometri, riuscì a rintuzzare gli attacchi dei nordici e dell’assoluto favorito, il finlandese Eero Mäntyranta, tagliando il traguardo con 49”1 di vantaggio. Un trionfo tanto più bello quanto inatteso.

I Giochi di Grenoble significarono anche il canto del cigno per Eugenio Monti che sull’Alpe d’Huez – assieme a Luciano De Paolis – firmò il suo capolavoro scrivendo l’ultimo capitolo della sua straordinaria carriera. “Adesso posso ritirarmi felice”, furono le sue parole dopo la seconda vittoria nella gara a Quattro (nel bob a Due, finito alla pari con i tedeschi, il titolo gli era stato attribuito grazie alla discesa più veloce).

Il quarto oro venne dallo slittino: lo portò a casa la coraggiosa Erika Lechner che, terza al traguardo, si vide assegnare la vittoria dalla squalifica delle tedesche est che l’avevano preceduta, per aver riscaldato i pattini prima di scendere. Nella seconda discesa dello slittino s’era infortunata l’altra azzurra Cristina Pabst. Mentre era ricoverata in un ospedale di Torino, le venne recapitato un mazzo di 24 rose rosse accompagnato da un biglietto: “Il presidente della Repubblica a nome di tutti gli italiani”. Un omaggio di Erika, che l’aveva ricevuto per la sua vittoria e “girato” alla più sfortunata compagna d’avventura.

Era il sigillo alla nuova dimensione raggiunta dagli sport della neve in Italia.  

 
La scheda di Grenoble 1968

Altitudine: 214 m s.l.m.
Date: 6/18 Febbraio 1968.
Nazioni presenti: 37 (vincitori di medaglie: 15).
Atleti partecipanti: 1158 (947 uomini, 211 donne).
Apertura dei Giochi: Charles de Gaulle, presidente della Repubblica.
Accensione del tripode: Alain Calmat.
Giuramento degli atleti: Léo Lacroix (Sci alpino).
Programma tecnico: 9 sport, 35 gare.
Medaglie assegnate: 106 (35 Oro, 39 Argento, 32 Bronzo).

Membri italiani del CIO: Giorgio de' Stefani (dal 1951), Giulio Onesti (dal 1964).
Presidente del CONI: Giulio Onesti.
Capo della delegazione italiana: Giordano Bruno Fabjan.
Sede della delegazione: in sei Villaggi Olimpici.

Alfiere della squadra: Clotilde Fasolis (Sci alpino).
Attaché: Michelangelo Pisani Massamormile.
Atleti italiani in gara: 47 (39 uomini, 8 donne).
Riserve o non entrati: 10 (8 uomini, 2 donne).
Medaglie vinte: 4 (4 Oro).
Atleti italiani vincitori di medaglie: 6 (5 uomini, 1 donne).







 

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