- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Giochi Olimpici Invernali - 1936

PDFPrintE-mail


1936 Garmisch Partenkirchen

 

IV Giochi Olimpici Invernali

 

La quarta Olimpiade invernale si tenne nella attrezzata stazione turistica che riuniva i centri di Garmisch e Partenkirchen, in Alta Baviera, nel febbraio del 1936. Era stata la sessione del CIO, tenutasi a Barcellona nell’aprile del 1931, a preferire quella località a Montreal e alla solita e neutrale St. Moritz. Anche se la scelta fu obbligata, dal momento che le regole del tempo facevano preferire, per gli Invernali, una località dello stesso paese che aveva avuto l’edizione estiva. Nel caso Berlino.

Erano giorni di pericolosi fermenti politici in Europa. Proprio nei giorni della riunione di Barcellona, in Spagna era stata proclamata la repubblica e gettate le premesse per la susseguente feroce guerra civile. Sempre a quell’epoca, in Germania, andava formandosi quel consenso che avrebbe cancellato la repubblica di Weimar e, nel gennaio del 1933, portato al potere il nazional-socialismo di Hitler. Tre anni più tardi, quando si apriranno le gare a cinque cerchi, gli scenari geopolitici saranno molto diversi dagli inizi di quei turbolenti anni Trenta. Il mondo correva velocemente verso la catastrofe.

I tedeschi organizzarono l’evento con larghezza di mezzi, apprestando anche impianti di eccellente livello qualitativo investendo oltre 5 milioni di marchi. Dell’interesse attorno a quei Giochi testimoniano i 498 giornalisti giunti da 29 nazioni. Sul piano più strettamente sportivo, i primi Giochi tedeschi fecero registrare un successo tecnico e un grande afflusso di spettatori. Con precisione teutonica, alla fine venne comunicato che gli spettatori erano stati 543.155, dei quali 199.915 solo per il torneo di Hockey. Si deve ricordare quell’edizione anche per l’ingresso, nel programma, delle prove alpine, sia pure limitate alle sole combinate.

Eroi della rassegna furono lo svedese Ivar Ballangrud, capace di riportare tre medaglie d’oro nella velocità su ghiaccio, e soprattutto Sonja Henie che vinse il suo terzo titolo olimpico di artistico dopo quelli del 1928 e del ’32. La bella Sonja, già molto popolare, divenne la beniamina del pubblico, e degli stessi capi nazisti, quando iniziò i suoi esercizi salutando col braccio levato e un sonoro “Heil Hitler”.

Tra gli undici paesi vincitori di medaglie, non figurava ancora l’Italia. A quel tempo lo sci e il ghiaccio erano stati unificati nella federazione degli sport invernali affidata, a partire dal 1933, al deputato Renato Ricci, alto esponente del fascismo, fondatore dell’Opera Nazionale Balilla e ideatore del complesso del Foro Italico. Da noi, specie per il discesismo, i progressi erano ancora lenti. Alla vigilia si puntava, soprattutto, sul fondo e proprio da questo settore arrivò il risultato migliore col quarto posto nella 4x10 km (prova disputata per la prima volta ai Giochi): il quartetto formato da Giulio Gerardi, Severino Menardi, Vincenzo Demetz e Giovanni Kasebacher giunse, sia pur staccato, alle spalle di Finlandia, Novegia e Svezia. Un parziale successo rimasto insuperato fino all’argento di Albertville ‘92.

 
La scheda di Gasmish-Partenkirchen 1936

Altitudine: 711 metri s.l.m.
Date: 6/16 Febbraio 1936.
Nazioni presenti: 28 (vincitrici di medaglie: 11).
Atleti partecipanti: 755 (675 uomini, 80 donne).
Apertura dei Giochi: Adolf Hitler, Cancelliere del Terzo Reich.
Giuramento degli atleti: Willi Bogner (Combinata nordica).
Programma tecnico: 8 sport, 17 gare.
Medaglie assegnate: 51 (17 Oro, 17 Argento, 17 Bronzo).

Membri italiani del CIO: Carlo Montù (dal 1913), conte Alberto Bonacossa (dal 1925), conte Paolo Thaon di Revel (dal 1932).
Presidente del CONI: Achille Starace.
Capo della delegazione italiana: Gen. Cesare Federico Bevilacqua.
Sede della delegazione: un albergo.

Alfiere della squadra: Adriano Guarnieri (Sci alpino).
Attaché: Mario Solari.
Atleti italiani in gara: 40 (35 uomini, 5 donne).
Riserve o non entrati: 11 (solo uomini).
Medaglie vinte: nessuna.






 

Cerca