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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Gianfranco Colasante
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MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
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De Crescenzo

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Paolo DE CRESCENZO



Si è spento all’alba del 2 giugno. Intelligenza e signorilità ne hanno contraddistinto il modo di affrontare l’esistenza e lo sport facendone un maestro per alcune generazioni di atleti. Paolo De Crescenzo, napoletano verace nato il 1° gennaio 1950, maestro e filosofo della pallanuoto italiana, è stato stroncato da un male incurabile. Era a casa sua a Varcaturo, nei pressi di Giugliano, assistito dalla compagna Cinzia, dai figli Brunella e Francesco, e dal fratello Massimo, anche lui allenatore di pallanuoto.

Se ne così è andato a 67 anni uno dei protagonisti della leggendaria Canottieri Napoli allenata da Fritz Dennerlein, squadra capace di vincere 4 scudetti e la Coppa Campioni a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Laureato in economia e commercio, qualche anno sabbatico come promotore finanziario, ha studiato psicanalisi, psicoterapia, linguaggio del corpo. Un tecnico-filosofo che amava dire: “Ho una concezione della vita sportiva come strumento di conoscenza, possibilità di vedere il mondo. Il giocatore non è solo muscolo. Non ho mai cominciato una stagione con l'ansia del risultato, ma con la preoccupazione del contenuto con cui riempire ogni giorno di lavoro”. La sua pallanuoto, la definiva con quattro aggettivi: “Affascinante, dura, leale, sommersa”. 

Storico anche il palmares da allenatore di De Crescenzo. Nel periodo post-Rudic, tra il dicembre 2002 e il 2003, è stato alla guida del Settebello con cui sfiorò l’impresa arrivando all’argento iridato ai mondiali di Barcellona 2003, fermato dai "fenomeni" ungheresi solo dopo due tempi supplementari. La delusione più cocente l’ottavo posto ai Giochi di Atene quando gli azzurri vennero superati sul finale dalla Grecia allenata da Sandro Campagna. Tanto che il 1° ottobre, anticipando la scadenza, “il professore” (come lo chiamavano) lasciò la panchina azzurra sulla quale sedeva dal dicembre 2002, sostituito da Pierluigi Formigoni prima ancora dell’arrivo dello stesso Campagna.

Lasciata la Nazionale De Crescenzo si era seduto su un’altra panchina prestigiosa, quella biancoceleste della Pro Recco. Come tecnico aveva iniziato nel 1985 quando – a soli 35 anni – aveva vinto col Posillipo il primo di nove scudetti. Si sarebbe aggiudicato anche due Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe, due Coppe Italia e una Supercoppa Europea. Dopo la Pro Recco ha allenato anche l’Acquachiara Napoli presieduta da Franco Porzio, un altro dei suoi tanti allievi.

 

 

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