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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Piste&Pedane / In margine al Mondiale di Cross ...

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Mercoledì 29 Marzo 2017

cross-kampala 2

di Daniele Perboni

Settimana fiacca, quella appena trascorsa, ed anche i prossimi sette giorni non promettono nulla di eclatante. Certo, il panorama, più internazionale che nazionale, ha offerto, e sicuramente offrirà, spunti interessanti. Ma non è questo il luogo deputato. Almeno nelle intenzioni di chi scrive e del “patron” della barca che gentilmente ci ospita. Certo, si potrebbe accennare ai Mondiali di Cross di domenica scorsa, dove le (poche) maglie azzurre si son intraviste “dopo la banda”, come soleva dire un grande “vecchio” come Carletto Monti. Uno che di atletica un cicinin se ne intendeva. Potremmo anche discettare sull’accoppiata Roma-Milano. Nel senso che domenica 2 aprile le accennate metropoli organizzeranno in contemporanea le proprie Maratone e questo per i prossimi due anni (ideona promettente, sin quasi raffinata!). 

Ma che volete, anche di questi argomenti se ne è già discusso a lungo e non vale proprio la pena tornare sulla materia. Tanto più che in fatto di maratona non ci sembra proprio che gli organizzatori (milanesi e romani che siano) abbiano molto a cuore la qualità tecnica della prova. Infatti, pare che il terreno di scontro siano i “numeri” degli iscritti e degli arrivati. Per ora vince, alla grande, la prova capitolina. È il business, bellezza!

E allora, domanderanno i soliti cinque lettori, che argomento tratti? Che cosa ci propini questa volta? Dacci un motivo per continuare a leggerti! Avete perfettamente ragione, carissimi aficionados. Qualcosa da darvi in pasto lo avevamo, ma per opportunità abbiamo preferito scartarlo. Dunque? Dunque un accidente. La verità è che per questa settimana la qualità degli argomenti da trattare lasciava piuttosto a desiderare. E così eccoci, ancora una volta, a lanciare sassi nello stagno cercando di provocare qualche onda d’urto che ci porti a considerare come il sale dello sport, e dunque anche dell’atletica, resti l’agonismo, le gare vere, la rivalità fra avversari. Tutto il resto è puro corollario, appendice, conseguenza. Contorno.

È pur vero, comunque, che per mettere in campo degnamente quanto accennato poc’anzi e poter contrastare dignitosamente le eccellenze mondiali sempre più grintose, serve avere a disposizione tutta una serie di servizi (strutture polifunzionali, allenatori, medici, fisioterapisti, nutrizionisti, …) che solo una federazione lungimirante e organizzata degnamente può offrire. O una organizzazione privata molto ricca e potente. Casomai con un progetto nel cassetto che non guardi solo ai numeri.

E la domanda che ci poniamo è: “Abbiamo, in Italia, questa federazione o struttura privata?”. Risposta: “Sì, le abbiamo entrambe. Occorre solo che funzionino a dovere. Specialmente la federazione di cui sopra. E che non sia esclusivo terreno di caccia per potentati vari o al servizio di pochi”. Certo, questo non basta per primeggiare, sportivamente parlando. Altri e decisivi fattori entrano in campo. Componenti che da cent’anni si vanno elencando, la Scuola su tutti (se ci sei, batti un colpo!), ma che da sempre latitano e vengono sciorinati ad ogni campagna elettorale, sia politica che sportiva.

Ma questa è altra storia che ci porterebbe troppo lontano. Per poter interessare.

 

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