- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Cross: non delude l'Italia che viene da lontano

PDFPrintE-mail

Martedì 13 Dicembre 2016

crippa 2

di DANIELE PERBONI

Nello scoraggiante panorama nazionale, brilla qualche stella. Sono i giovani atleti che lo scorso fine settimana hanno illuminato il cielo in quel di Chia (Sardegna) a pochi chilometri da Cagliari. Sulle rive di una splendida laguna che metteva in bella mostra fenicotteri rosa e temperature primaverili (rabbia per chi, come noi, proveniva dal profondo e nebbioso nord…) gli imberbi atleti in maglia azzurra ci hanno regalato sorrisi e soddisfazioni. Nei Campionati Europei di cross, per la terza volta approdati sui lidi del Bel Paese, Yeman Crippa (nella foto Colombo/Fidal)  e "Yoghi" Chiappinelli si sono messi al collo rispettivamente un bronzo e un argento a livello individuale. Bene anche la squadra Under 23 maschile (Crippa, Samuele Dini, Said Ettaqy, Lorenzo Dini, Yassin Bouih, Italo Quazzola ), prima assoluta e la Under 23 femminile (Christine Santi, Silvia Oggioni, Roberta Ciappini, Costanza Martinetti, Giulia Mattioli, Alice Cocco), terza alle spalle di Gran Bretagna e Germania. Risultati che lasciano ben sperare per il futuro. Un futuro che potrebbe tornare a sorriderci, specialmente in queste specialità (cross, fondo e mezzofondo) che nei decenni passati ci aveva visti protagonisti sui palcoscenici mondiali.

Nostalgia del tempo che fu? Certo, perché non averne? È forse un reato ricordare gli allori passati? Fortuna vuole che qualcosa si stia muovendo, grazie anche a nuova linfa proveniente da altri Continenti. Lo abbiamo già scritto in passato e non è male ribadirlo ancora: anche la nazionale italiana di atletica si avvale del “capitale umano” originario di Paesi meno fortunati. I due ragazzi andati a medaglia in quel di Chia, in comune hanno la terra d’origine, l’Etiopia, e una storia di adozione alle spalle. Fortunata per loro e per il movimento… E questa spedizione europea ha potuto contare su altri protagonisti originari dal nord Africa o dall’est Europa.

Segno dei tempi. A dispetto di chi si ostina a voler alzare muri di contenimento, cianciando contro l’integrazione fra popoli e culture, anche se ci pare ancora strano sentire questi giovani di pelle scura dialogare con accenti toscani, trentini, piemontesi, ... E se l’Italia non è la sola nazione a far sfoggio di ragazzi che propriamente nostrani non sono, c’è chi di questa “fortuna” ne fa un uso a dir poco scriteriato e non sicuramente in linea con l’atteggiamento sportivo che sarebbe d’uopo. Ci riferiamo alla Turchia, che grazie a una politica piuttosto allegra allinea fra le sue fila atleti che nel giro di pochissimi giorni cambiano maglie e nazionalità ad una velocità esaltante. In Sardegna la nazionale della mezzaluna ha centrato una doppia doppietta.

Un uno due (uomini e donne seniores) che ha annichilito gli avversari. Nulla di illecito sia chiaro. Semplicemente veder atleti che sino a pochi mesi or sono erano classificati come keniani non fa certo piacere. Una facile politica di naturalizzazione e il gioco è fatto. Sarebbe opportuno una regolamentazione. Non sappiamo se ciò sia fattibile ma qualcosa occorre pur fare. Questa “politica” l’avevamo già fatta presente in occasione dei Campionati Europei estivi di Amsterdam. Allora su 60 atleti turchi presenti il 50 per cento aveva altre origini. E il cambio di passaporto era avvenuto in un lasso di tempo brevissimo.

Ci sarebbe molto altro da raccontare, ma si correrebbe il rischio di scadere nel personale. Meglio soprassedere. Certo che, come al solito, i rappresentanti dell’informazione, specialmente quelli della carta stampata, sono sempre più bistrattati e considerati quasi dei rompicoglioni. Brutta parola? Certamente sì, ma non ne abbiamo trovate di migliori per rendere l’idea. Chiediamo venia ai più sensibili e a risentirci fra pochi giorni.
 

Cerca