- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





CONI / Tempo di scrutini: verso il rinnovo delle cariche

PDFPrintE-mail

Lunedì 12 Dicembre 2016

malago-5

di LUCIANO BARRA

Si va completando il rinnovo delle cariche nelle diverse Federazioni Sportive ed è l’occasione per analisi, verifiche di programmi, di giudizi positivi o negativi a seconda che siano dell’opinione pubblica o delle Assemblee e raramente combaciano. Ed alla fine, nella primavera del 2017, toccherà anche al CONI, il massimo organismo sportivo Italiano. Anche là andrà differenziato il giudizio fra l’opinione pubblica ed il voto del Grande Consiglio, proprio sotto gli occhi attenti del Duce. Credo che su quest’ultima Assemblea non ci siano dubbi sul risultato finale. Io stesso, così come ho fatto il tifo dal 2008 per Giovanni Malagò presidente, oggi, se avessi il diritto di voto, lo voterei di nuovo.

Invece se dovessi dare un voto al suo operato nel quadriennio che sta per terminare non riuscirei ad arrivare oltre ad un 5 meno. E con questo articolo intendo spiegare il perché dell’insufficienza. Con il solo scopo di far sì che grazie ad un’analisi di coscienza sia lui stesso a capire dove ha sbagliato e dove deve migliorare. E’ quanto accade ad un atleta che fallisce la medaglia olimpica (!!) e che si accinge a preparasi per il nuovo quadriennio e deve scegliere sistema di allenamento, i tecnici, i preparatori, i medici e quanto altro per migliorare e per vincere, senza doparsi.

Non posso dimenticare, e la citazione serve soprattutto a spiegare il personaggio, che quando nel Marzo 2008 “produssi” una bottiglia di Vino Nobile di Montepulciano Magnum per celebrare i 50 anni di attività sportiva, la stessa - etichettata con tutti i loghi delle organizzazioni per cui avevo lavorato - accompagnata da una lettera/testimonianza la inviai a molti, fra cui il giovane rampante Giovanni Malagò. Lui immediatamente mi mandò una gentile lettera che ancora ho, e che diceva: “Caro Luciano, un giorno chissà quando, considerando la mia vita frenetica, mi farebbe piacere parlarti con calma. Un abbraccio forte.”

Ovviamente ciò non è mai avvenuto e la sua risposta è stata molto simile a quella di molte altre occasioni, sono cambiati solo i saluti che sono diventati … “saluti sportivi”. Ho raccontato l’episodio per sottolineare una qualità e nello stesso tempo un difetto dell’uomo: quello di essere generosamente disponibile con tutti - persino con me commentando spesso i miei articoli critici (ci tornerò) - ma di essere nello stesso tempo dispersivo nella qualità del tempo che lui dedica a persone e progetti. Qualcuno nel passato ha commentato che “si tratta sempre di un film di cui si vede il primo tempo ma mai il secondo e la fine”.

A parte questo punto se dovessi sintetizzare le debolezze mostrate dal “nostro” (lui è il CONI più che mai) nei suoi 4 anni di presidenza direi:

1) essere un individualista e non sapere giocare in squadra, nonostante uno dei punti base della sua campagna elettorale fosse “Un nuovo modello di governance: collegialità, condivisione, coinvolgimento, superamento di un approccio dirigista, attribuzione di deleghe in giunta”. Un principio totalmente disatteso sia nel coinvolgimento individuale che complessivo. Credo che al di là della Commissione Finanziaria che si è riunita tante volte, forse solo un’altra Commissione fu costituita. Quella dell’Attività Internazionale. Si deve essere riunita solo una volta alla vigilia del lancio della Candidatura di Roma 2024 ma di fatto è stata inesistente nella sua attività istituzionale.

Abbiamo perso due Presidenti di Federazioni Olimpiche internazionali, e l’ultima, quella di Carlo Croce nella Vela, in mala maniera. Non mi risulta che ci sia stato un impegno del CONI a difesa delle nostre posizioni Internazionali. Non parliamo delle Candidature di Piller Cottrer e della Sensini alla Commissione Atleti del CIO. L’unico successo è stata la nomina di Ivo Ferriani a Membro del CIO in quanto Presidente della Federazione Internazionale di Bob, ma credo che sia stato un successo del tutto personale.

Il principio di “Collegialità e coinvolgimento” è sempre difficile da applicare, richiede mediazione, tempo , equilibri, pazienza e spesso produce molto meno di quanto si pensi. Ma ha un ruolo fondamentale in un sistema democratico, e non oligarchico, quello di motivare dirigenti volontari, di dare la sensazione di un’organizzazione che non ha solo un uomo al comando e formare i futuri dirigenti sia nella conoscenza di materie che non sono quelle della propria Federazione e sia nella crescita individuale. Mi pare che il momento dirigenziale Italiano lo avrebbe richiesto. Quello dei Comitati e delle Commissioni è un albero di Natale che ogni organizzazione deve avere.

2) non conoscere famosi frasi/aforismi citati da grandi del lontano passato (da Cicerone, a Tucidide, a Alexis de Tocqueville, Miguel de Cervantes, Voltaire e Victor Hugo ), ma che ha le migliori versioni in quella di Indro Montanelli quando dice “un Paese che non si ricorda del proprio passato è un Paese senza futuro” o nella versione più recente “…non saprà mai nulla del proprio presente” o di Papa Francesco quando dice “chi dimentica il passato non ha futuro” o quella ancora più realistica di Oscar Wilde “chiunque può fare la storia ma solo un grande uomo può scriverla”; oppure come ci ha ricordato più sommessamente Oscar Eleni con la citazione del filosofo danese Soren Kierkegaard : “la vita va vissuta in avanti, ma può essere capita solo all’indietro”.

3) di contornarsi di soggetti fotocopia, possibilmente dell’Aniene o comunque Romani “bene”, non ruspanti o di borgata. Lui non è riuscito a costituire una squadra (fra eletti e nominati) Intorno a lui, che ascoltino e lo consiglino. L’altra sera, da Floris, Marco Travaglio ha accusato Renzi di non sapersi “circondare anche di qualcuno che sappia criticarlo” e di “scendere a Roma portandosi dietro una cricca di amici che ti idolatrano e che ti devono tutto”. Una critica simile anche al nostro? A ciò va aggiunto l’handicap di provenire da uno sport elitario, da circolo e, di non aver mai fatto la gavetta da dirigente o, come noi dell’atletica diciamo, “di aver portato i cartellini (degli atleti) al campo”. Poi per chi come me ha studiato al M.I.T. (Marmi, Ippodromo di Tor di Quinto, Terme di Caracalla) ciò è un handicap gravissimo.

Ovviamente il personaggio ha anche delle atout di grande valore. Vediamoli:

A) Essere un personaggio di grandi relazioni, grazie alle conoscenze maturate in tanti anni di attività industriale (vendita di auto di lusso), frequentazioni dell’high society e più che mai frequentazioni nate all’interno del circolo di cui è stato, ed ancora è, presidente.
Un “phisique du role”Fine modulo, che come dice la Treccani: “aspetto fisico adatto alla parte che si interpreta” per estensione “aspetto esteriore adatto alla situazione, alla professione, al ruolo sociale”. Cosa che aiuta non poco sia con i Presidenti Federali che con l’ambiente esterno, con eccellenti capacità espressive.

 

i)              Benestante e quindi non alla ricerca di un ruolo che gli dia vantaggi economici e prebende, anzi

generoso nel tempo che dedica alla carica e nello spendersi in tutti gli angoli del Paese e dell’orbe terrarum. Il suo girovagare per l’Italia è solo da ammirare. L’unica domanda che ci si pone è che, mentre il Pontefice nelle sue viste pastorali distribuisce fede e speranza, nell’attuale situazione finanziaria, con il 50% di meno di risorse rispetto agli anni 90, cosa può promettere il Presidente del CONI nelle sue innumerevoli visite a società e comuni?

 

ii)            Liaison di prim’ordine con l’attuale presidente del Consiglio. Forse solo Onesti ha potuto vantare

un’amicizia con un Presidente del Consiglio (Giulio Andreotti) pari a quella che Malagò con Renzi. Allora non si twittava e quindi l’unica possibilità di contatti interpersonali erano le partite a scopone (veramente si dice che fosse un ramino misto a scopone) di qualche domenica pomeriggio. Grazie a quelle Onesti ottenne fra l’altro una legge che dava l’esclusiva delle competenze sportive al CONI, cosa che tuttora vige, la gestione in totale autonomia del Totocalcio, il supporto politico, finanziario ed organizzativo per due edizioni di Giochi Olimpici a Cortina nel 1956 ed a Roma nel 1960, lo Sport nella Scuola, il piano dei Campi Scuola, delle Piscine e delle Palestre, i Giochi della Gioventù e mi fermo solo a questo. Più avanti mi permetterò di fare un paragone.



Tralascio il giudizio relativo ai contributi conseguiti, grazie all’amicizia con il Presidente del Consiglio, per alcune manifestazioni Internazionali. Sport Olimpico ha più volte commentato sul contributo garantito, ma non ancora deliberato, per la Ryder Cup. L’eventuale assegnazione di   quasi 100 milioni poco ha a che fare con l’organizzazione dell’avvenimento stesso ma solo alle garanzie che la Federazione Golf ha dovuto dare per vedersi assegnata la Coppa in funzione dei montepremi dei prossimi anni all’Open d’Italia. Quindi lo Stato Italiano dovrà finanziare premi che finiranno all’estero?!

 

iii)           Decente conoscenza delle lingue, a differenza di che lo ha preceduto e facile forma espansiva con i

colleghi Presidenti di Comitati Olimpici. In questo emulando, non tanto per le lingue, ma per l’umanità e la simpatia Mario Pescante, dopo un decennio di oscurantismo causa la mancanza di ispirazione internazionale di Petrucci e Pagnozzi. Non posso dimenticare quando in una noiosissima Assemblea Mondiale dei Comitati Olimpici a Rio de Janeiro, doveva essere il 2000, trovandomi seduto nella delegazione del CONI, causa l’ordine alfabetico, vicino al Comitato Olimpico Giamaicano, passai molto tempo a parlare con il loro vice-presidente Teddy Mc Cook, che era alla mia destra, e Petrucci che stava alla mia sinistra dopo un po’, mi disse “Luciano, ma che perdi tempo a parlare con questo”? Oggi manca poco che la Giamaica, grazie solo all’atletica, ci superi nel conto delle medaglie olimpiche.

 

Un giudizio sui grandi temi è necessario.

 

I Giochi Olimpici

 

Sarebbe ingiusto dare un voto sui Giochi di Sochi. Il “zero tituli” è arrivato solo dopo un anno dall’elezione del nuovo Presidente. Sicuramente Pyongchang dirà se è stato un caso. E’ giusto invece dare un voto di sufficienza sulla performance della squadra Italiana ai Giochi di Rio de Janeiro 2016. Ma nulla più di una sufficienza in quanto aver pareggiato Londra 2012 non ha un grande significato essendo stata quella britannica la peggiore performance degli ultimi 5 Giochi. Aggiungendo che il peso specifico delle medaglie vinte continua a non premiarci e che essere sempre nei primi dieci Paesi al mondo è un falso obbiettivo. Basta guardare chi è dietro di noi: possiamo vantarci di battere Ungheria, Olanda, Nuova Zelanda o Giamaica?

I prossimi anni ci diranno se siamo sulla strada giusta e se possiamo tornare sopra le 30 medaglie, il vero traguardo che ci spetta. Sarà possibile solo se il CONI avrà un diverso “grip” sulle Federazioni Nazionali che continuano a considerare i Giochi Olimpici come una delle tante manifestazioni a cui partecipano nei quattro anni.

 

Il Doping e ‘Antidoping

 

L’Antidoping merita più di un voto di sufficienza. L’aver messo in piedi nell’ultimo anno, anche se con fatica, un sistema che finalmente oggi funziona e che è da esempio anche all’estero è un grande risultato. Ma non vanno dimenticati certi incidenti di percorso come la vicenda dei 54 atleti dell’atletica sbattuti inopinatamente in prima pagina, anche grazie alle soffiate dall’interno del Palazzo H, e della sponsorizzazione per il rientro del marciatore squalificato nella speranza di guadagnare una medaglietta.

Purtroppo invece sul doping la situazione è negativa. Troppi casi anche importanti e la sensazione che in molte Federazioni non si faccia la necessaria prevenzione. Quindi è come se il Ministro della Giustizia dicesse: le carceri funzionano ma i reati aumentano.

 

I rapporti con il Governo

 

Ne ho già fatto un accenno prima. Sotto il profilo mediatico sono stati idilliaci ma sono stati troppo legati alla vicenda di Roma 2024, quasi che fosse l’unica cosa che lo Sport Italiano avesse bisogno dallo Stato. Garanzia del finanziamento? Nada. Incremento del finanziamento? Nisba. Lo Sport nella Scuola? Tiepidi approcci. Una legge sull’impiantistica sportiva? Non se ne parla, salvo il finanziamento dei 100 milioni, cavallo di Troia per Roma 2024 e con vista per il referendum Costituzionale, visto come sono stati distribuiti.

 

Ho fatto riferimento ai rapporti che Giulio Onesti ha avuto con l’altro Giulio (Andreotti). Io cedo che i rapporti fra Malagò e Renzi siano stati migliori. Quando mai un presidente del CONI ha avuto la possibilità di avere il Presidente del Consiglio con sé per tanto tempo in un volo andata e ritorno a New York o durante i Giochi Olimpici. Quante sono le cose piccole o grandi che ognuno di noi avrebbe messo sul tavolo di Renzi e dei suoi accompagnanti a vantaggio dello Sport Italiano? Come prima cosa io ci avrei messo non solo la certezza del finanziamento ma dell’adeguamento dello stesso che dalla fine degli anni novanta – causa il WM – si è dimezzato. Il WM è non solo un modulo di gioco calcistico inventato da Herbert Chapman in Inghilterra negli anni Trenta, ma anche la operazione condotta da Visco, Veltroni, Melandri alla fine degli anni 90 per azzerare la forza ed indipendenza finanziaria dello Sport Italiano. Dettagli disponibili.

 

E ora che l’attuale Governo è al capolinea cosa accade? Quali potranno essere le reazioni a questo rapporto C&C con il dimissionario Renzi? Ci saranno ripercussioni come è accaduto con il Movimento 5 Stelle per Roma 2024? Lo stesso Onesti, pur essendo strettamente legato a Giulio Andreotti, ha saputo sempre tenere rapporti con tutti i partiti. Chi non ricorda il pro-console del PCI al CONI Ignazio Pirastu? e quelli degli altri partiti? Alla luce dell’attuale situazione non è stato un errore questo rapporto privilegiato con Renzi? La storia insegna (sempre quella che è necessario conoscere per avere un futuro) che sia Onesti che Gattai sono caduti, in diversi situazioni, non appena la spalla politica a cui si appoggiavano è venuta meno.

 

 

Roma 2024

 

Sport Olimpico ed io ne abbiamo scritto abbastanza e se qualcuno non ha letto il mio articolo conclusivo (“Il necessario mea culpa sugli errori della Candidatura di Roma 2024”) lo stesso è sempre disponibile. Ho registrato la conferenza conclusiva di Malagò quando ha “sospeso la Candidatura”. Due episodi mi hanno convinto ancora di più che lui non ha capito gli errori fatti. Quando un giornalista gli ha chiesto se lui non ritenesse di aver sbagliato nel non far nascere la candidatura dal basso, il nostro ha risposto: “Ma come, avevamo Buffon, Totti, la Pellegrini e Valentino Rossi a favore!” E quando, parlando di una futura struttura organizzativa in caso di assegnazione, dopo aver detto che sarebbe stato un compito del Comune di Roma costituirla, ha fatto il nome di Nerio Alesssandri, rispettabilissima persona a capo di una azienda Italiana di grande successo e quotata in Borsa, altra fotocopia del Malagò type, con qualche possibile conflitto d’interesse essendo indirettamente sponsor del CIO. Io mi aspettavo dicesse, che so, Mario Draghi o Raffaele Cantone!

Pensate ora dove sarebbe andata la nostra Candidatura senza la R&R (la Rolls Royce) vale a dire senza Renzi e Raggi, cosa che comunque andava messa in conto.

 

Lo Sport nella Scuola

 

Alcuni giorni fa con un articolo ad hoc ho rilanciato la proposta della costituzione della Federazione dello Sport Scolastico, come in Francia, limitata ai 16 anni. Vecchia idea di Mario Pescante. Il nostro, come al solito, è sensibile, attento e condivide rispondendo “[…] solo con una riforma della Melandri/Pescante... una legge quadro per questo e tanti altri temi ad oggi legislativamente da cambiare... ma vediamo che succede con il Governo in futuro. Saluti sportivi”. Io pensavo che la cosa fosse più semplice. Oppure il vero problema è di avere una nuova legge per infilarci anche un codicillo per la revisione che possa autorizzare un terzo mandato ai Presidenti Federali ed al Presidente del CONI?

 

La monocultura del Calcio



Stiamo parlando del più grande male che minaccia lo Sport Italiano. A causa di questa monocultura la maggioranza degli sport olimpici sono ignorati. I più cattivi esempi di violenza, corruzione, sperpero di denaro, frodi fiscali sono quotidianamente all’ordine del giorno. L’Espresso la settimana scorsa ha dedicato 17 pagine alla faccenda ed ora si parla solo di “Calcio-leaks”. A questo male si assiste senza mettere in moto alcuno strumento pratico correttivo, con la stampa scritta e con la televisione. Anche su questo ho scritto al presidente Malagò a margine del mio articolo su Telecronisti e Radiocronisti. La risposta? “Caro Luciano, letto con attenzione, è quello che sto cercando di fare con fatica. Una dispersione di energie e tempo mostruosa, ma tra nuovi azionisti, piani editoriali e soggetti con poca sensibilità il compito è complicato. Ci vorrà del tempo ma penso che ne verremo a capo. Saluti sportivi “.

Istruttivo quanto mi ha scritto invece un giornalista RAI: “Figurati se non la penso allo stesso modo. Ma ci sono anche responsabilità importanti del CONI e delle Federazioni che non hanno mai portato avanti una strategia di comunicazione con l’obbiettivo di incrementare lo spazio di tutti gli “altri” sport, dove per “altri” intendo tutti meno il calcio che si promuove e cannibalizza da solo. La comunicazione è una scienza esatta, andrebbe affidata ad esperti veri, non agli amici degli amici. Mi riferisco ai talk-show, alle trasmissioni radio-tv del mattino, ai magazine al femminile, ai siti, ai social, e via dicendo, non solo ai media sportivi. Ma Malagò lo capisce? Toccherebbe al CONI lavorare “omnibus” a favore delle Federazioni con un team di grande livello. Le Federazioni, da sole, non ci riescono, ragionano in modo vecchio e non investono su questo tema. La comunicazione va di pari passo con i risultati. Non c’è sport senza comunicazione. Ci vuole un budget, certo. E poi ci vogliono degli esperti. Mi auguro di avere modo di riparlarne con te”. Ed ora che la RAI ha chiuso RAI Sport- 2 chi ne sta soffrendo? Gli sport Olimpici, mica il Calcio.

 

Un esempio lampante di come il CONI ed il suo presidente siano succubi del Calcio è quanto avvenuto di recente nella determinazione dei contributi per il 2017. I media hanno gridato allo scandalo perché alla Federcalcio sono stati tolti 4,5 milioni. Il presidente del CONI prima ha dichiarato “Poteva andarle peggio” ed il giorno dopo, forse preoccupato dai titoli dei giornali, ha detto “Nel 2017 il calcio prenderà di più”. Era sufficiente spiegare che in nessun Paese Europeo (e forse anche mondiale) lo Stato finanzia le federazioni nazionali di calcio (documenti ed articolo al riguardo pubblicati su Sport Olimpico sono disponibili).

Mi ha fatto sorridere leggere sui giornali che Gianni Petrucci, ora Presidente della Pallacanestro ha protestato perché la Federcalcio non rientra nei parametri a cui sono sottoposto tutte le altre Federazioni. Anche lui deve aver dimenticato che quando era presidente del CONI (1999-2013) e quando il Totocalcio ha chiuso nel 2003, anche a causa dello “spezzatino” del Campionato di Serie A (allora la Federcalcio aveva un aggio dell’8 % sul lordo del Totocalcio, …), lui, dico, non ha immediatamente modificato questa stortura riducendo in maniera drastica e logica i contributi alla stessa. Qualcuno malignamente dice perché sperava poi di andarne a fare il presidente (della Federcalcio). Alla luce di quanto rivisto ora dalla Giunta di Malagò la FIGC ha incassato, fra il 2003 ed il 2013, IMPROPRIAMENTE circa 300 milioni!

 

Tutti si sono dimenticati che al momento dell’elezione della nuova Presidenza del calcio i principali problemi all’ordine del giorno erano a) l’adeguamento dello Statuto della Federcalcio ai principi statuari del CONI e b) la riforma dei Campionati. E’ accaduto nulla? E c’è qualcuno che dice (o scrive) qualcosa? Non sia mai, la monocultura non lo permette.

 

La guerra a Barelli

 

Questa guerra – così come a scuola avviene con il voto in condotta – ha fatto abbassare la media di molto. Definire questa storia grottesca è dir poco e chiama in causa tutta una serie di vicende relative a quanto avviene nel Palazzo H, alcune al limite del pettegolezzo e altre al limite della ingovernabilità. Ho persino sentito dire, nelle mie estemporanee visite in banca CONI “Aridatece P. “

 

E’ ora di terminare la tesina. Ripeto, io lo promuoverei comunque anche con il 5 meno, perché il ragazzo ha ottime qualità deve solamente studiare, ripassare la storia del passato, dare ascolto a chi gli dà gratuitamente utili consigli, avere dei chiari obbiettivi e, soprattutto, qualificare il tempo che lui dedica alla missione del CONI e non solo alla sua.
che, come dice la Treccani, è: "aspetto fisico adatto alla parte che si interpreta". Per estensione: "aspetto estteriore adatto alla situazione, alla professione, al ruolo sociale." Cosa che aiuta non poco, sia con i presidenti federali che con l'ambiente esterno, con eccellenti capacità espressive.

B) Benestante e quindi non alla ricerca di un ruolo che gli dia vantaggi economici e prebende, anzi, generoso nel tempo che dedica alla carica e nello spendersi in tutti gli angoli del Paese e dell’orbe terrarum. Il suo girovagare per l’Italia è solo da ammirare. L’unica domanda che ci si pone è che, mentre il Pontefice nelle sue viste pastorali distribuisce fede e speranza, nell’attuale situazione finanziaria, con il 50% di meno di risorse rispetto agli anni 90, cosa può promettere il Presidente del CONI nelle sue innumerevoli visite a società e comuni?

C) Liaison di prim’ordine con il (past) presidente del Consiglio. Forse solo Onesti ha potuto vantare un’amicizia con un Presidente del Consiglio (Giulio Andreotti) pari a quella che Malagò con Renzi. Allora non si twittava e quindi l’unica possibilità di contatti interpersonali erano le partite a scopone (veramente si dice che fosse un ramino misto a scopone) di qualche domenica pomeriggio. Grazie a quelle Onesti ottenne fra l’altro una legge che dava l’esclusiva delle competenze sportive al CONI, cosa che tuttora vige, la gestione in totale autonomia del Totocalcio, il supporto politico, finanziario ed organizzativo per due edizioni di Giochi Olimpici a Cortina nel 1956 ed a Roma nel 1960, lo Sport nella Scuola, il piano dei Campi Scuola, delle Piscine e delle Palestre, i Giochi della Gioventù e mi fermo solo a questo. Più avanti mi permetterò di fare un paragone.

Tralascio il giudizio relativo ai contributi conseguiti, grazie all’amicizia con il presidente del Consiglio, per alcune manifestazioni internazionali. SportOlimpico ha più volte commentato sul contributo garantito, ma non ancora deliberato, per la Ryder Cup. L’eventuale assegnazione di quasi 100 milioni poco ha a che fare con l’organizzazione dell’avvenimento stesso ma solo alle garanzie che la Federazione Golf ha dovuto dare per vedersi assegnata la Coppa in funzione dei montepremi dei prossimi anni all’Open d’Italia. Quindi lo Stato Italiano dovrà finanziare premi che finiranno all’estero?!

D) Decente conoscenza delle lingue, a differenza di che lo ha preceduto e facile forma espansiva con i colleghi Presidenti di Comitati Olimpici. In questo emulando, non tanto per le lingue, ma per l’umanità e la simpatia Mario Pescante, dopo un decennio di oscurantismo causa la mancanza di ispirazione internazionale di Petrucci e Pagnozzi. Non posso dimenticare quando in una noiosissima Assemblea Mondiale dei Comitati Olimpici a Rio de Janeiro, doveva essere il 2000, trovandomi seduto nella delegazione del CONI, causa l’ordine alfabetico, vicino al Comitato Olimpico Giamaicano, passai molto tempo a parlare con il loro vice-presidente Teddy Mc Cook, che era alla mia destra, e Petrucci che stava alla mia sinistra dopo un po’, mi disse “Luciano, ma che perdi tempo a parlare con questo”? Oggi manca poco che la Giamaica, grazie solo all’atletica, ci superi nel conto delle medaglie olimpiche.

Infine, un giudizio sui grandi temi mi pare opportuno.

I Giochi Olimpici

Sarebbe ingiusto dare un voto sui Giochi di Sochi. Lo “zero tituli” è arrivato solo dopo un anno dall’elezione del nuovo presidente. Sicuramente Pyongchang dirà se è stato un caso. E’ giusto invece dare un voto di sufficienza sulla performance della squadra Italiana ai Giochi di Rio de Janeiro 2016. Ma nulla più di una sufficienza in quanto aver pareggiato Londra 2012 non ha un grande significato essendo stata quella britannica la peggiore performance degli ultimi 5 Giochi. Aggiungendo che il peso specifico delle medaglie vinte continua a non premiarci e che essere sempre nei primi dieci Paesi al mondo è un falso obbiettivo. Basta guardare chi è dietro di noi: possiamo vantarci di battere Ungheria, Olanda, Nuova Zelanda o Giamaica?

I prossimi anni ci diranno se siamo sulla strada giusta e se possiamo tornare sopra le 30 medaglie, il vero traguardo che ci spetta. Sarà possibile solo se il CONI avrà un diverso “grip” sulle Federazioni Nazionali che continuano a considerare i Giochi Olimpici come una delle tante manifestazioni a cui partecipano nei quattro anni.

Il Doping e l'Antidoping

L’Antidoping merita più di un voto di sufficienza. L’aver messo in piedi nell’ultimo anno, anche se con fatica, un sistema che finalmente oggi funziona e che è da esempio anche all’estero è un grande risultato. Ma non vanno dimenticati certi incidenti di percorso come la vicenda dei 54 atleti dell’atletica sbattuti inopinatamente in prima pagina, anche grazie alle soffiate dall’interno del Palazzo H, e della sponsorizzazione per il rientro del marciatore squalificato nella speranza di guadagnare una medaglietta.

Purtroppo, invece, sul doping la situazione è negativa. Troppi casi anche importanti e la sensazione che in molte Federazioni non si faccia la necessaria prevenzione. Quindi è come se il Ministro della Giustizia dicesse: le carceri funzionano ma i reati aumentano.

I rapporti con il Governo

Ne ho già fatto un accenno prima. Sotto il profilo mediatico sono stati idilliaci ma sono stati troppo legati alla vicenda di Roma 2024, quasi che fosse l’unica cosa che lo Sport Italiano avesse bisogno dallo Stato. Garanzia del finanziamento? Nada. Incremento del finanziamento? Nisba. Lo Sport nella Scuola? Tiepidi approcci. Una legge sull’impiantistica sportiva? Non se ne parla, salvo il finanziamento dei 100 milioni, cavallo di Troia per Roma 2024 e con vista per il referendum Costituzionale, visto come sono stati distribuiti.

Ho fatto riferimento ai rapporti che Giulio Onesti ha avuto con l’altro Giulio (Andreotti). Io cedo che i rapporti fra Malagò e Renzi siano stati migliori. Quando mai un presidente del CONI ha avuto la possibilità di avere il Presidente del Consiglio con sé per tanto tempo in un volo andata e ritorno a New York o durante i Giochi Olimpici. Quante sono le cose piccole o grandi che ognuno di noi avrebbe messo sul tavolo di Renzi e dei suoi accompagnanti a vantaggio dello Sport Italiano? Come prima cosa io ci avrei messo non solo la certezza del finanziamento ma dell’adeguamento dello stesso che dalla fine degli anni novanta – causa il WM – si è dimezzato. Il WM è non solo un modulo di gioco calcistico inventato da Herbert Chapman in Inghilterra negli anni Trenta, ma anche la operazione condotta da Visco, Veltroni, Melandri alla fine degli anni 90 per azzerare la forza ed indipendenza finanziaria dello Sport Italiano. Dettagli disponibili.

E ora che l’attuale Governo è al capolinea cosa accade? Quali potranno essere le reazioni a questo rapporto C&C con il dimissionario Renzi? Ci saranno ripercussioni come è accaduto con il Movimento 5 Stelle per Roma 2024? Lo stesso Onesti, pur essendo strettamente legato a Giulio Andreotti, ha saputo sempre tenere rapporti con tutti i partiti. Chi non ricorda il pro-console del PCI al CONI Ignazio Pirastu? e quelli degli altri partiti? Alla luce dell’attuale situazione non è stato un errore questo rapporto privilegiato con Renzi? La storia insegna (sempre quella che è necessario conoscere per avere un futuro) che sia Onesti che Gattai sono caduti, in diversi situazioni, non appena la spalla politica a cui si appoggiavano è venuta meno.
 
Roma 2024

SportOlimpico ed io stesso ne abbiamo scritto abbastanza e se qualcuno non ha letto il mio articolo conclusivo (“Il necessario mea culpa sugli errori della Candidatura di Roma 2024”) lo stesso è sempre disponibile. Ho registrato la conferenza conclusiva di Malagò quando ha “sospeso la Candidatura”. Due episodi mi hanno convinto ancora di più che lui non ha capito gli errori fatti. Quando un giornalista gli ha chiesto se lui non ritenesse di aver sbagliato nel non far nascere la candidatura dal basso, il nostro ha risposto: “Ma come, avevamo Buffon, Totti, la Pellegrini e Valentino Rossi a favore!”

E quando, parlando di una futura struttura organizzativa in caso di assegnazione, dopo aver detto che sarebbe stato un compito del Comune di Roma costituirla, ha fatto il nome di Nerio Alesssandri, rispettabilissima persona a capo di una azienda Italiana di grande successo e quotata in Borsa, altra fotocopia del Malagò type, con qualche possibile conflitto d’interesse essendo indirettamente sponsor del CIO. Io mi aspettavo dicesse, che so, Mario Draghi o Raffaele Cantone!

Pensate ora dove sarebbe andata la nostra Candidatura senza la R&R (la Rolls Royce) vale a dire senza Renzi e Raggi, cosa che comunque andava messa in conto.

Lo Sport nella Scuola

Alcuni giorni fa con un articolo ad hoc ho rilanciato la proposta della costituzione della Federazione dello Sport Scolastico, come in Francia, limitata ai 16 anni. Vecchia idea di Mario Pescante. Il nostro, come al solito, è sensibile, attento e condivide rispondendo “[…] solo con una riforma della Melandri/Pescante... una legge quadro per questo e tanti altri temi ad oggi legislativamente da cambiare... ma vediamo che succede con il Governo in futuro. Saluti sportivi”. Io pensavo che la cosa fosse più semplice. Oppure il vero problema è di avere una nuova legge per infilarci anche un codicillo per la revisione che possa autorizzare un terzo mandato ai Presidenti Federali ed al Presidente del CONI?

La monocultura del Calcio

Stiamo parlando del più grande male che minaccia lo Sport Italiano. A causa di questa monocultura la maggioranza degli sport olimpici sono ignorati. I più cattivi esempi di violenza, corruzione, sperpero di denaro, frodi fiscali sono quotidianamente all’ordine del giorno. L’Espresso la settimana scorsa ha dedicato 17 pagine alla faccenda ed ora si parla solo di “Calcio-leaks”. A questo male si assiste senza mettere in moto alcuno strumento pratico correttivo, con la stampa scritta e con la televisione. Anche su questo ho scritto al presidente Malagò a margine del mio articolo su Telecronisti e Radiocronisti. La risposta? “Caro Luciano, letto con attenzione, è quello che sto cercando di fare con fatica. Una dispersione di energie e tempo mostruosa, ma tra nuovi azionisti, piani editoriali e soggetti con poca sensibilità il compito è complicato. Ci vorrà del tempo ma penso che ne verremo a capo. Saluti sportivi “.

Istruttivo quanto mi ha scritto invece un giornalista RAI: “Figurati se non la penso allo stesso modo. Ma ci sono anche responsabilità importanti del CONI e delle Federazioni che non hanno mai portato avanti una strategia di comunicazione con l’obbiettivo di incrementare lo spazio di tutti gli “altri” sport, dove per “altri” intendo tutti meno il calcio che si promuove e cannibalizza da solo. La comunicazione è una scienza esatta, andrebbe affidata ad esperti veri, non agli amici degli amici. Mi riferisco ai talk-show, alle trasmissioni radio-tv del mattino, ai magazine al femminile, ai siti, ai social, e via dicendo, non solo ai media sportivi. Ma Malagò lo capisce? Toccherebbe al CONI lavorare “omnibus” a favore delle Federazioni con un team di grande livello. Le Federazioni, da sole, non ci riescono, ragionano in modo vecchio e non investono su questo tema. La comunicazione va di pari passo con i risultati. Non c’è sport senza comunicazione. Ci vuole un budget, certo. E poi ci vogliono degli esperti. Mi auguro di avere modo di riparlarne con te”. Ed ora che la RAI ha chiuso RAI Sport- 2 chi ne sta soffrendo? Gli sport Olimpici, mica il Calcio.

Un esempio lampante di come il CONI ed il suo presidente siano succubi del Calcio è quanto avvenuto di recente nella determinazione dei contributi per il 2017. I media hanno gridato allo scandalo perché alla Federcalcio sono stati tolti 4,5 milioni. Il presidente del CONI prima ha dichiarato “Poteva andarle peggio” ed il giorno dopo, forse preoccupato dai titoli dei giornali, ha detto “Nel 2017 il calcio prenderà di più”. Era sufficiente spiegare che in nessun Paese Europeo (e forse anche mondiale) lo Stato finanzia le federazioni nazionali di calcio (documenti ed articolo al riguardo pubblicati su Sport Olimpico sono disponibili).

Mi ha fatto sorridere leggere sui giornali che Gianni Petrucci, ora Presidente della Pallacanestro ha protestato perché la Federcalcio non rientra nei parametri a cui sono sottoposto tutte le altre Federazioni. Anche lui deve aver dimenticato che quando era presidente del CONI (1999-2013) e quando il Totocalcio ha chiuso nel 2003, anche a causa dello “spezzatino” del Campionato di Serie A (allora la Federcalcio aveva un aggio dell’8 % sul lordo del Totocalcio, …), lui, dico, non ha immediatamente modificato questa stortura riducendo in maniera drastica e logica i contributi alla stessa. Qualcuno malignamente dice perché sperava poi di andarne a fare il presidente (della Federcalcio). Alla luce di quanto rivisto ora dalla Giunta di Malagò la FIGC ha incassato, fra il 2003 ed il 2013, IMPROPRIAMENTE circa 300 milioni!

Tutti si sono dimenticati che al momento dell’elezione della nuova Presidenza del calcio i principali problemi all’ordine del giorno erano a) l’adeguamento dello Statuto della Federcalcio ai principi statuari del CONI e b) la riforma dei Campionati. E’ accaduto nulla? E c’è qualcuno che dice (o scrive) qualcosa? Non sia mai, la monocultura non lo permette.
 
La guerra a Barelli

Questa guerra – così come a scuola avviene con il voto in condotta – ha fatto abbassare la media di molto. Definire questa storia grottesca è dir poco e chiama in causa tutta una serie di vicende relative a quanto avviene nel Palazzo H, alcune al limite del pettegolezzo e altre al limite della ingovernabilità. Ho persino sentito dire, nelle mie estemporanee visite in banca CONI “Aridatece P. “

E’ ora di terminare la tesina. Ripeto, io lo promuoverei comunque, anche con il 5 meno, perché il ragazzo ha ottime qualità deve solamente studiare, ripassare la storia del passato, dare ascolto a chi gli dà gratuitamente utili consigli, avere dei chiari obbiettivi e, soprattutto, qualificare il tempo che lui dedica alla missione del CONI e non solo alla sua.
 


Fine modulo, che come dice la Treccani: “aspetto fisico adatto alla parte che si interpreta” per estensione “aspetto esteriore adatto alla situazione, alla professione, al ruolo sociale”. Cosa che aiuta non poco sia con i Presidenti Federali che con l’ambiente esterno, con eccellenti capacità espressive.

 

ii)            Benestante e quindi non alla ricerca di un ruolo che gli dia vantaggi economici e prebende, anzi

generoso nel tempo che dedica alla carica e nello spendersi in tutti gli angoli del Paese e dell’orbe terrarum. Il suo girovagare per l’Italia è solo da ammirare. L’unica domanda che ci si pone è che, mentre il Pontefice nelle sue viste pastorali distribuisce fede e speranza, nell’attuale situazione finanziaria, con il 50% di meno di risorse rispetto agli anni 90, cosa può promettere il Presidente del CONI nelle sue innumerevoli visite a società e comuni?

 

iii)           Liaison di prim’ordine con l’attuale presidente del Consiglio. Forse solo Onesti ha potuto vantare

un’amicizia con un Presidente del Consiglio (Giulio Andreotti) pari a quella che Malagò con Renzi. Allora non si twittava e quindi l’unica possibilità di contatti interpersonali erano le partite a scopone (veramente si dice che fosse un ramino misto a scopone) di qualche domenica pomeriggio. Grazie a quelle Onesti ottenne fra l’altro una legge che dava l’esclusiva delle competenze sportive al CONI, cosa che tuttora vige, la gestione in totale autonomia del Totocalcio, il supporto politico, finanziario ed organizzativo per due edizioni di Giochi Olimpici a Cortina nel 1956 ed a Roma nel 1960, lo Sport nella Scuola, il piano dei Campi Scuola, delle Piscine e delle Palestre, i Giochi della Gioventù e mi fermo solo a questo. Più avanti mi permetterò di fare un paragone.



Tralascio il giudizio relativo ai contributi conseguiti, grazie all’amicizia con il Presidente del Consiglio, per alcune manifestazioni Internazionali. Sport Olimpico ha più volte commentato sul contributo garantito, ma non ancora deliberato, per la Ryder Cup. L’eventuale assegnazione di   quasi 100 milioni poco ha a che fare con l’organizzazione dell’avvenimento stesso ma solo alle garanzie che la Federazione Golf ha dovuto dare per vedersi assegnata la Coppa in funzione dei montepremi dei prossimi anni all’Open d’Italia. Quindi lo Stato Italiano dovrà finanziare premi che finiranno all’estero?!

 

iv)           Decente conoscenza delle lingue, a differenza di che lo ha preceduto e facile forma espansiva con i

colleghi Presidenti di Comitati Olimpici. In questo emulando, non tanto per le lingue, ma per l’umanità e la simpatia Mario Pescante, dopo un decennio di oscurantismo causa la mancanza di ispirazione internazionale di Petrucci e Pagnozzi. Non posso dimenticare quando in una noiosissima Assemblea Mondiale dei Comitati Olimpici a Rio de Janeiro, doveva essere il 2000, trovandomi seduto nella delegazione del CONI, causa l’ordine alfabetico, vicino al Comitato Olimpico Giamaicano, passai molto tempo a parlare con il loro vice-presidente Teddy Mc Cook, che era alla mia destra, e Petrucci che stava alla mia sinistra dopo un po’, mi disse “Luciano, ma che perdi tempo a parlare con questo”? Oggi manca poco che la Giamaica, grazie solo all’atletica, ci superi nel conto delle medaglie olimpiche.

 

Un giudizio sui grandi temi è necessario.

 

I Giochi Olimpici

 

Sarebbe ingiusto dare un voto sui Giochi di Sochi. Il “zero tituli” è arrivato solo dopo un anno dall’elezione del nuovo Presidente. Sicuramente Pyongchang dirà se è stato un caso. E’ giusto invece dare un voto di sufficienza sulla performance della squadra Italiana ai Giochi di Rio de Janeiro 2016. Ma nulla più di una sufficienza in quanto aver pareggiato Londra 2012 non ha un grande significato essendo stata quella britannica la peggiore performance degli ultimi 5 Giochi. Aggiungendo che il peso specifico delle medaglie vinte continua a non premiarci e che essere sempre nei primi dieci Paesi al mondo è un falso obbiettivo. Basta guardare chi è dietro di noi: possiamo vantarci di battere Ungheria, Olanda, Nuova Zelanda o Giamaica?

I prossimi anni ci diranno se siamo sulla strada giusta e se possiamo tornare sopra le 30 medaglie, il vero traguardo che ci spetta. Sarà possibile solo se il CONI avrà un diverso “grip” sulle Federazioni Nazionali che continuano a considerare i Giochi Olimpici come una delle tante manifestazioni a cui partecipano nei quattro anni.

 

Il Doping e ‘Antidoping

 

L’Antidoping merita più di un voto di sufficienza. L’aver messo in piedi nell’ultimo anno, anche se con fatica, un sistema che finalmente oggi funziona e che è da esempio anche all’estero è un grande risultato. Ma non vanno dimenticati certi incidenti di percorso come la vicenda dei 54 atleti dell’atletica sbattuti inopinatamente in prima pagina, anche grazie alle soffiate dall’interno del Palazzo H, e della sponsorizzazione per il rientro del marciatore squalificato nella speranza di guadagnare una medaglietta.

Purtroppo invece sul doping la situazione è negativa. Troppi casi anche importanti e la sensazione che in molte Federazioni non si faccia la necessaria prevenzione. Quindi è come se il Ministro della Giustizia dicesse: le carceri funzionano ma i reati aumentano.

 

I rapporti con il Governo

 

Ne ho già fatto un accenno prima. Sotto il profilo mediatico sono stati idilliaci ma sono stati troppo legati alla vicenda di Roma 2024, quasi che fosse l’unica cosa che lo Sport Italiano avesse bisogno dallo Stato. Garanzia del finanziamento? Nada. Incremento del finanziamento? Nisba. Lo Sport nella Scuola? Tiepidi approcci. Una legge sull’impiantistica sportiva? Non se ne parla, salvo il finanziamento dei 100 milioni, cavallo di Troia per Roma 2024 e con vista per il referendum Costituzionale, visto come sono stati distribuiti.

 

Ho fatto riferimento ai rapporti che Giulio Onesti ha avuto con l’altro Giulio (Andreotti). Io cedo che i rapporti fra Malagò e Renzi siano stati migliori. Quando mai un presidente del CONI ha avuto la possibilità di avere il Presidente del Consiglio con sé per tanto tempo in un volo andata e ritorno a New York o durante i Giochi Olimpici. Quante sono le cose piccole o grandi che ognuno di noi avrebbe messo sul tavolo di Renzi e dei suoi accompagnanti a vantaggio dello Sport Italiano? Come prima cosa io ci avrei messo non solo la certezza del finanziamento ma dell’adeguamento dello stesso che dalla fine degli anni novanta – causa il WM – si è dimezzato. Il WM è non solo un modulo di gioco calcistico inventato da Herbert Chapman in Inghilterra negli anni Trenta, ma anche la operazione condotta da Visco, Veltroni, Melandri alla fine degli anni 90 per azzerare la forza ed indipendenza finanziaria dello Sport Italiano. Dettagli disponibili.

 

E ora che l’attuale Governo è al capolinea cosa accade? Quali potranno essere le reazioni a questo rapporto C&C con il dimissionario Renzi? Ci saranno ripercussioni come è accaduto con il Movimento 5 Stelle per Roma 2024? Lo stesso Onesti, pur essendo strettamente legato a Giulio Andreotti, ha saputo sempre tenere rapporti con tutti i partiti. Chi non ricorda il pro-console del PCI al CONI Ignazio Pirastu? e quelli degli altri partiti? Alla luce dell’attuale situazione non è stato un errore questo rapporto privilegiato con Renzi? La storia insegna (sempre quella che è necessario conoscere per avere un futuro) che sia Onesti che Gattai sono caduti, in diversi situazioni, non appena la spalla politica a cui si appoggiavano è venuta meno.

 

 

Roma 2024

 

Sport Olimpico ed io ne abbiamo scritto abbastanza e se qualcuno non ha letto il mio articolo conclusivo (“Il necessario mea culpa sugli errori della Candidatura di Roma 2024”) lo stesso è sempre disponibile. Ho registrato la conferenza conclusiva di Malagò quando ha “sospeso la Candidatura”. Due episodi mi hanno convinto ancora di più che lui non ha capito gli errori fatti. Quando un giornalista gli ha chiesto se lui non ritenesse di aver sbagliato nel non far nascere la candidatura dal basso, il nostro ha risposto: “Ma come, avevamo Buffon, Totti, la Pellegrini e Valentino Rossi a favore!” E quando, parlando di una futura struttura organizzativa in caso di assegnazione, dopo aver detto che sarebbe stato un compito del Comune di Roma costituirla, ha fatto il nome di Nerio Alesssandri, rispettabilissima persona a capo di una azienda Italiana di grande successo e quotata in Borsa, altra fotocopia del Malagò type, con qualche possibile conflitto d’interesse essendo indirettamente sponsor del CIO. Io mi aspettavo dicesse, che so, Mario Draghi o Raffaele Cantone!

Pensate ora dove sarebbe andata la nostra Candidatura senza la R&R (la Rolls Royce) vale a dire senza Renzi e Raggi, cosa che comunque andava messa in conto.

 

Lo Sport nella Scuola

 

Alcuni giorni fa con un articolo ad hoc ho rilanciato la proposta della costituzione della Federazione dello Sport Scolastico, come in Francia, limitata ai 16 anni. Vecchia idea di Mario Pescante. Il nostro, come al solito, è sensibile, attento e condivide rispondendo “[…] solo con una riforma della Melandri/Pescante... una legge quadro per questo e tanti altri temi ad oggi legislativamente da cambiare... ma vediamo che succede con il Governo in futuro. Saluti sportivi”. Io pensavo che la cosa fosse più semplice. Oppure il vero problema è di avere una nuova legge per infilarci anche un codicillo per la revisione che possa autorizzare un terzo mandato ai Presidenti Federali ed al Presidente del CONI?

 

La monocultura del Calcio



Stiamo parlando del più grande male che minaccia lo Sport Italiano. A causa di questa monocultura la maggioranza degli sport olimpici sono ignorati. I più cattivi esempi di violenza, corruzione, sperpero di denaro, frodi fiscali sono quotidianamente all’ordine del giorno. L’Espresso la settimana scorsa ha dedicato 17 pagine alla faccenda ed ora si parla solo di “Calcio-leaks”. A questo male si assiste senza mettere in moto alcuno strumento pratico correttivo, con la stampa scritta e con la televisione. Anche su questo ho scritto al presidente Malagò a margine del mio articolo su Telecronisti e Radiocronisti. La risposta? “Caro Luciano, letto con attenzione, è quello che sto cercando di fare con fatica. Una dispersione di energie e tempo mostruosa, ma tra nuovi azionisti, piani editoriali e soggetti con poca sensibilità il compito è complicato. Ci vorrà del tempo ma penso che ne verremo a capo. Saluti sportivi “.

Istruttivo quanto mi ha scritto invece un giornalista RAI: “Figurati se non la penso allo stesso modo. Ma ci sono anche responsabilità importanti del CONI e delle Federazioni che non hanno mai portato avanti una strategia di comunicazione con l’obbiettivo di incrementare lo spazio di tutti gli “altri” sport, dove per “altri” intendo tutti meno il calcio che si promuove e cannibalizza da solo. La comunicazione è una scienza esatta, andrebbe affidata ad esperti veri, non agli amici degli amici. Mi riferisco ai talk-show, alle trasmissioni radio-tv del mattino, ai magazine al femminile, ai siti, ai social, e via dicendo, non solo ai media sportivi. Ma Malagò lo capisce? Toccherebbe al CONI lavorare “omnibus” a favore delle Federazioni con un team di grande livello. Le Federazioni, da sole, non ci riescono, ragionano in modo vecchio e non investono su questo tema. La comunicazione va di pari passo con i risultati. Non c’è sport senza comunicazione. Ci vuole un budget, certo. E poi ci vogliono degli esperti. Mi auguro di avere modo di riparlarne con te”. Ed ora che la RAI ha chiuso RAI Sport- 2 chi ne sta soffrendo? Gli sport Olimpici, mica il Calcio.

 

Un esempio lampante di come il CONI ed il suo presidente siano succubi del Calcio è quanto avvenuto di recente nella determinazione dei contributi per il 2017. I media hanno gridato allo scandalo perché alla Federcalcio sono stati tolti 4,5 milioni. Il presidente del CONI prima ha dichiarato “Poteva andarle peggio” ed il giorno dopo, forse preoccupato dai titoli dei giornali, ha detto “Nel 2017 il calcio prenderà di più”. Era sufficiente spiegare che in nessun Paese Europeo (e forse anche mondiale) lo Stato finanzia le federazioni nazionali di calcio (documenti ed articolo al riguardo pubblicati su Sport Olimpico sono disponibili).

Mi ha fatto sorridere leggere sui giornali che Gianni Petrucci, ora Presidente della Pallacanestro ha protestato perché la Federcalcio non rientra nei parametri a cui sono sottoposto tutte le altre Federazioni. Anche lui deve aver dimenticato che quando era presidente del CONI (1999-2013) e quando il Totocalcio ha chiuso nel 2003, anche a causa dello “spezzatino” del Campionato di Serie A (allora la Federcalcio aveva un aggio dell’8 % sul lordo del Totocalcio, …), lui, dico, non ha immediatamente modificato questa stortura riducendo in maniera drastica e logica i contributi alla stessa. Qualcuno malignamente dice perché sperava poi di andarne a fare il presidente (della Federcalcio). Alla luce di quanto rivisto ora dalla Giunta di Malagò la FIGC ha incassato, fra il 2003 ed il 2013, IMPROPRIAMENTE circa 300 milioni!

 

Tutti si sono dimenticati che al momento dell’elezione della nuova Presidenza del calcio i principali problemi all’ordine del giorno erano a) l’adeguamento dello Statuto della Federcalcio ai principi statuari del CONI e b) la riforma dei Campionati. E’ accaduto nulla? E c’è qualcuno che dice (o scrive) qualcosa? Non sia mai, la monocultura non lo permette.

 

La guerra a Barelli

 

Questa guerra – così come a scuola avviene con il voto in condotta – ha fatto abbassare la media di molto. Definire questa storia grottesca è dir poco e chiama in causa tutta una serie di vicende relative a quanto avviene nel Palazzo H, alcune al limite del pettegolezzo e altre al limite della ingovernabilità. Ho persino sentito dire, nelle mie estemporanee visite in banca CONI “Aridatece P. “

 

E’ ora di terminare la tesina. Ripeto, io lo promuoverei comunque anche con il 5 meno, perché il ragazzo ha ottime qualità deve solamente studiare, ripassare la storia del passato, dare ascolto a chi gli dà gratuitamente utili consigli, avere dei chiari obbiettivi e, soprattutto, qualificare il tempo che lui dedica alla missione del CONI e non solo alla sua.
 

Cerca