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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Saro' greve! / Tra i "campi collegati" ora c'e' pure il Quirinale

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Lunedì 12 Dicembre 2016

campo di calcio

di VANNI LÒRIGA

Avevo annunciato, nello scorso numero di “Sarò Greve!”, che avrei esaminato il linguaggio usato nello sport dai radio-telecronisti, che peraltro (come avremo modo di dimostrare) si sta allargando, a macchia d’olio, anche in altri territori. La linea di partenza per questo viaggio nella evoluzione della lingua parlata è individuabile in un articolo firmato da Aldo Grasso e pubblicato sul Corriere della Sera, in cui si vara il neologismo “covercianese”. E di che cosa si tratta? E’ l’uso di parole che nelle cronache calcistiche assumono altri significati e che trae origine dal Centro Federale di Coverciano dove si tengono, fra l’altro, i corsi per allenatori di calcio.

L’elenco di vocaboli che si trasformano, una volta precipitati sul “rettangolo verde”, è piuttosto lungo: vengono evidenziate su tutte “inerzia”; “prospetto”; “scarico”. Ed il diligente (e talora puntiglioso) Grasso ricorda che “Inerzia” significa “stato d’inazione e simili” mentre nel calcio sembrerebbe indicare “una sorta di forza esterna”; “Prospetto” indica invece un “giovine calciatore dalle buone possibilità”. Abbiamo infine lo “Scarico”: non si tratta del versamento verso il basso di qualcosa ma di un’azione di gioco che potrebbe essere sia il retropassaggio ovvero il passaggio indietro.

Il signor Capdeville di Bordeaux

Passiamo ora alla radio. Da tempi immemorabili seguo i servizi (prima EIAR ed ora RAI) dedicati al calcio. Sono partito da Nicolò Carosio e ricordo benissimo la finale del Mondiale di Parigi 1938, con la radiocronaca preceduta da un interminabile concerto sulle Fontane di Roma di Ottorino Respighi. Allora non c’era il pre-partita, s’iniziava con le formazioni completate dal nome dell’arbitro che era sempre e comunque un Signore, anzi un Signor. Quella volta, alle ore 15 del 19 giugno, diresse la partita Italia-Ungheria (4-2) il Signor Pierre George Louis Capdeville di Bordeaux.

Carosio fu un caposcuola ed è passato alla storia soprattutto per il “quasi-gol”. Dei suoi emuli televisivi ha già ampiamente parlato su questo sito Luciano Barra (graduatorie a disposizione di chi volesse consultarle) ed io invece mi voglio esclusivamente dedicare alle radiocronache.

Anche qui si è registrata una evoluzione che però ha caratteristiche quasi archeologiche.

Sento parole che dici umane

Si sentono parole e modi di dire che sembravano ormai scomparsi. Ne cito qualcuno.

L’arbitro si avvale della collaborazione, ecc
La serata è spazzata da venti (ovviamente di tramontana …)
Cosa fa la palla? Rotola in fallo laterale.
Cosa fa invece il bolide? Si insacca!
Ed il difensore già superato? Ci mette una pezza, mentre il portiere effettua un intervento alla disperata … (oppure una respinta che non può che essere affannosa).
Cosa succede dopo un’improvvida parata? Che il gol viene siglato…
Dove si addensa il gioco? Naturalmente nella tre quarti. (E qui apro parentesi: perché quella zona del campi si chiama tre quarti? La dizione, di origine rugbistica, fu introdotta da Sandro Ciotti, impareggiabile. Se dividiamo il rettangolo di gioco in quattro parti, la trequarti è la terza partendo dalla propria porta).
Cosa fa l’arbitro? Redarguisce.
E come si comporta con gli ardori? Li frena.
La difesa è efficace? Non lo è, “si rivela”.
Cosa fa la trappola difensiva? Scatta!
Si chiede il rigore (o la punizione, o il corner)? No, si invoca.
Come è un’azione? Insistita.
Dove finisce la palla? Alle stelle (oppure alta sulla traversa).
Com’è il tasso tecnico della partita? Superiore.
Come è la battuta del rigore fallito? Sciagurata. Come è un difensore? Arcigno.
Verbi calcistici: caracollare, carambolare, scompigliare, irrompere, azionare, implementare, rinserrare, posizionare.
E come sono i 90 minuti della partita: canonici !
Cosa succede se una squadra vince? In “virtù del risultato”, scala tre punti in classifica.

Consultazioni minuto per minuto

Ho già detto che questo nuovo linguaggio ha varcato i confini della cronaca sportiva, spesso usato anche nel mondo della politica. Ma non mi sarei mai aspettato che la famosa trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto” facesse irruzione addirittura nel Quirinale. E’ successo sabato durante gli anticipi della Serie A. Ad un certo momento abbiamo appreso che tra i “campi collegati” c’era anche il Colle … Consultazioni in corso dopo le dimissioni e il solerte cronista si è adeguato alla situazione, comunicando in diretta che il Presidente Mattarella in quel momento stava ricevendo“ la formazione del Partito Democratico”.

Ed ha elencato i nomi dei componenti. Non li riportiamo unicamente perché non ha svelato il ruolo di quei giocatori né il modulo di gioco adottato.

Alla prossima. E parlerò delle virtù della stampa scritta.
 

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