- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Saro' greve! / Corsa di Miguel e sport nella scuola: parliamone

PDFPrintE-mail

Lunedì 28 Novembre 2016

corsa-di-miguel_1

di VANNI LORIGA

Questa volta non “sarò greve !” ma neanche breve. Stimolato dagli interventi su sport e scuola di Luciano Barra e di Beppe Severgnini., ho deciso di interloquire sull’argomento. Non posso vantare le conoscenze in merito di Luciano, autore di una diagnosi esemplare e che vi consiglio di rileggere proprio su questo sito. Non sono neanche un “tuttologo” come il Severgnini che, bisogna ammetterlo, ha una soluzione pronta per ogni evenienza, per cui mi chiedo come mai non venga eletto Presidente dell’Unione Europea: risolverebbe tutti i problemi.

In compenso sono tra i pochi che ricordi come, ai tempi in cui frequentavo il D’Annunzio a Pescara (ci crediate o no, in quel glorioso ginnasio-liceo insegnò per un certo periodo Peppino Russo in disaccordo con il Ministro Bottai) partecipai a certe gare atletiche studentesche denominate Q44. Si trattava di competizione proiettate verso i mai disputati Giochi della XIII Olimpiade.

Se ne parla dal un secolo e mezzo


Non ignoravo che il tentativo d’introdurre ginnastica e sport nella scuola avesse numerosi precedenti. Come afferma proprio Luciano Barra il rapporto Sport-Scuola è una medicina per tutte le stagioni. Ed infatti nel 1878 , cioè circa 140 anni fa, si registrò il primo intervento di Francesco De Sanctis (30 minuti giornalieri nelle scuole elementari …); quelli successivi di Giovanni Cadronchi Argeli nel 1897; la legge Rava-Daneo-Credaro del 1909. Poi Opera Balilla, GIL; nel dopo guerra gli Studenteschi di Bruno Zauli, i Giochi della Gioventù, anche il Concorso Esercito-Scuola. Tutti ricordi quasi dimenticati.

E Luciano Barra spiega molte   cose nella sua diagnosi, che ha purtroppo, e non potrebbe essere altrimenti, le caratteristiche di una autopsia. E’ doveroso domandarsi il perché. Mi viene in mente che forse aveva ragione Martin Luther King che si batteva affinché le rivoluzioni si realizzassero non da fuori ma nell’interno del sistema. E forse il vero segreto potrebbe essere quello di applicare una specie di proprietà commutativa: non lo Sport nella Scuola, ma la Scuola nello Sport.

E mentre tutti, sdegnati, ci stiamo strappando le vesti ci piace prendere atto di una iniziativa concreta attuata dalla “Corsa di Miguel”. Chiediamo al suo ideatore, il collega Valerio Piccioni, di illustrarci il suo progetto.

“La 'Corsa di Miguel' - ci dice - ha proposto alle scuole di ogni ordine e grado una serie di attività, che si stanno svolgendo nelle sedi degli istituti, in alcuni luoghi esterni, e naturalmente su strada e in pista. In particolare, nell'alternanza scuola-lavoro che coinvolge 15 istituti romani (Calamandrei, Manara, Avogadro, Von Neumann, Francesco d'Assisi, Croce-Aleramo, Toscanelli, Pacinotti-Archimede, Kant, Talete, Orazio, Aristofane, Matteucci, Ruiz, Pasteur) i ragazzi si impegnano in un percorso dedicato all'organizzazione e alla comunicazione di un evento sportivo.

"Si tratta di costruire insieme nuove forme di promozione che ci consentano di incontrare personaggi, associazioni, storie, che raccontino lo sport in un modo che va oltre le medaglie o gli ordini d'arrivo. Nei prossimi giorni comincerà invece l'attività nelle scuole elementari, medie, e negli altri istituti superiori: saranno organizzati dei seminari dal titolo “E I SUOI FRATELLI” sulla lotta al razzismo. E sarà diffuso un manifesto “MIGUEL RACCONTA RIO”, cinquanta storie dell'ultima Olimpiade che possono essere scaricate dai professori e diventare (si spera) uno strumento didattico. Poi, naturalmente, la grande corsa sui quattro chilometri del 29 gennaio con la “STRANTIRAZZISMO”. Infine a marzo le gare del Mille di Miguel e del salto in lungo, dedicato alla memoria di JESSE OWENS E LUZ LONG”.                


Rivalutazione dello sport nella Scuola
 
“Con la corsa di Miguel – precisa Valerio – da anni puntiamo, con temi e procedure diverse, alla rivalutazione dello sport nella Scuola, offrendo ai docenti di EF un nuovo strumento che torni loro utile nella quotidiana per donare sempre maggiore dignità al loro insegnamento. E’ perciò importante la costruzione di una rete che leghi persone dal comune sentire, coinvolgendo tutte le componenti”.

“Cerchiamo anche di proporre delle alternative a chi non ce la fa a correre mille metri, ed ecco dunque il salto in lungo e da questa stagione, le staffette. In teoria i soldi pubblici per sport ed educazione motoria ci sarebbero, ma si fa una faticaccia a orientarsi fra bandi vari ed eventuali. Ci stiamo impegnando tutti in prima persona per uscire dallo stallo”.

E prosegue: “Noi, come Corsa di Miguel, proponiamo ormai da anni, sempre con temi e suggestioni diverse, dei tentativi per ‘rivalutare’ l'argomento sport nelle scuole e dare ai professori di educazione fisica uno strumento in più nella loro lotta quotidiana per acquisire un peso sempre più rilevante”.

L’iniziativa fa capo, nell’ambito dell’UISP e del programma sulla Buona Scuola , al Club Atletico Centrale presieduto da Giorgio Lo Giudice. Ed è illuminante ricordare che il glorioso sodalizio romano fu lanciato nel 1959 dal “profeta” Alfredo Berra e fra i soci fondatori annoverava, fra gli altri, Mario Pescante, Luciano Barra, Renato Funiciello, Mario Gulinelli oltre al già citato Lo Giudice.

La Corsa di Miguel e le iniziative ad essa legate vogliono ricordare, come tutti sanno, la figura di Miguel Benancio Sanchez, il giovane maratoneta e poeta che fu uno dei trentamila desparecidos argentini durante la dittatura militare.

La "Stoccata vincente", per ripartire

Per rendermi personalmente conto di questa nuova realtà operativa ho partecipato ad un incontro, organizzato presso l’Università del Foro Italico, fra gli studenti del Manara e del Calamandrei ed alcuni importanti protagonisti del grande sport. I giovani raccoglievano storie umane ed agonistiche ed a loro volta intervenivano, realizzando interviste e brevi filmati. Si è parlato di triathlon, di pentathlon moderno, di arrampicata sportiva e di scherma.

Particolarmente toccante l’intervento di Paolo Pizzo, campione del mondo individuale di spada nel 2011 a Catania ed argento a squadre ai recenti Giochi di Rio. Ha raccontato una storia personale che ha coinvolto e trascinato i giovani ascoltatori.

pizzo-1

All’età di 13 anni Paolo comincia ad accusare smarrimenti e disturbi che tiene segreti, probabilmente forme fugaci ma sempre più frequenti di epilessia. Finalmente una visita medica, seguita da accurati e specifici esami, accerta che si tratta di un tumore al cervello. S’inizia un periodo di ansia, di paure, di terrore, di speranze che è possibile drammaticamente rivivere  leggendo il libro che proprio Pizzo ha scritto insieme a Maurizio Nicita, anche lui collega alla Gazzetta dello Sport. Una vicenda radiografata dall’intimo del protagonista, raccolta nelle 168 pagine del saggio “Stoccata vincente”.

Riassumiamo tutto in pochissime parole. Paolo subisce un delicato intervento al cervello con trapanazione del cranio. Operazione riuscita, riabilitazione completa nonostante funesti presagi di grandi esperti.

Ritorno alla scherma, già praticata come fiorettista, con la “scoperta” della spada durante le Universiadi catanesi e seguite per non dispiacere la mamma.

Nel parlare dell’argento olimpico della squadra di spada a Rio capita di far riferimento ai precedenti storici, risalendo al remotissimo 1908, Giochi di Stoccolma, quando l’Italia fu seconda nella sciabola e quarta nella spada schierando, agli ordini del famosissimo Maestro Masaniello Parise, Giuseppe Mangiarotti (padre di Edo e di Dario), Riccardo Novak, Abelardo Olivier e Marcello Bertinetti.

E parlando dei Bertinetti si apprendono curiosi particolari. Perché quello che abbiamo citato in realtà si chiamava Marcellino (classe 1885) ed avrebbe vinto ori nel 1924 e 1928; il figlio Franco (classe 1923) fu olimpionico nel 1952 e nel 1956; il nipote Marcello jr fu settimo, sempre nella spada a squadre, ai Giochi 1976. Infine suo figlio Roberto, pertanto pronipote di Marcellino, fu battuto proprio da Paolo Pizzo nei Campionati assoluti del 2014 disputati ad Acireale. Adesso vive in Germania per motivi di lavoro: tira di scherma in una sala di Berlino, dove incrocia la spada con la Maestra Marina Pizzo, sorella di Paolo, … Tanto per chiudere il cerchio dei rapporti Pizzo-Bertinetti vale la pena segnalare che il nonno di Paolo (naturalmente anche lui di nome Paolo) tirava contro Franco ed il padre Piero si misurava con Marcello jr. Storie infinite ma non finite.

Nel ricordo e nel nome di Marta

Tutti infatti sanno che Paolo Pizzo lo scorso anno si è unito in matrimonio con la pentatleta moderna Lavinia Bonessio. Ed è noto che una delle cinque prove del pentathlon è il torneo di spada. Ignoravo però che i due si sarebbero affrontati sabato 26 novembre, nel corso della manifestazione “Una stella per Marta”. E si poteva perdere un evento del genere?

E’ stato bello rituffarsi nel mondo della scherma, dello sport che ho seguito a lungo per lavoro e per passione.

La “Stella” è quella dedicata alla cara Marta Russo, una ragazza che tirava di fioretto e che ricordo, tredicenne, vincere il Gran Premio Giovanissimi, nella stessa manifestazione in cui Valentina Vezzali si affermava tra le allieve. La sua promettente carriera fu stroncata drammaticamente nel 1977 da un misterioso colpo di pistola sparato nella sede Universitaria de La Sapienza. La famiglia, la mamma Aureliana ed il babbo Donato, maestro di scherma, la ricordano ogni anno soprattutto con questo evento.

Ma nessuno l’ha dimenticata ed il mondo delle tre armi anche questa volta era presente al meglio. Abbiamo visto in pedana campioni come Elisa Di Francisca, Camilla Mancini, Daniele Garozzo, Giorgio Avola, Gigi Samele, Enrico Berrè affrontarsi ed alternarsi a giovanissimi schermitori ed altri della Palestra Lia, impegnata con Luigi Mazzone a seguire soprattutto i ragazzi autistici.

Conclusione con il confronto, alle cinque stoccate, fra i coniugi Pizzo. Forse è superfluo segnalare che ha vinto, con il minimo scarto, la eccellente Lavinia. Applausi senza risparmio, in prima fila il presidente del CONI Giovanni Malagò. Il tutto in un clima di serena allegria, senza dimenticare che Marta era donatrice di organi e che a lei è intitolata una Associazione, la MRO, che si prefigge appunto, come lei voleva, di “amare il prossimo”.

Due giornate dedicate ad iniziative importanti e che ci hanno consentito d’incontrare gente speciale che fa cose specialissime. E come avrei potuto essere, in occasioni del genere, il solito “greve”? Tutto, perciò, è doverosamente rimandato alla prossima settimana.
 

Cerca