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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Roma 2024 / I bimbi hanno diritto ad altri sogni, altro che Olimpiadi

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Sabato 15 Ottobre 2016

MALAGO-6

Nei giorni scorsi - ricevendo il presidente del CONI dopo "l'interruzione" della candidatura di Roma ai Giochi del 2024 - il premier Matteo Renzi ha veementemente accusato il sindaco Virginia Raggi e il consiglio comunale capitolino, di "aver negato i sogni ai bambini" rifiutando di avallare il progetto olimpico. Una affermazione quanto mai bizzarra. Si potrebbe obiettare, ma ce ne guardiamo bene, che la risoluzione del Comune è il risultato di una votazione di rappresentanti che in Campidoglio ci sono arrivati per volontà popolare. Non forzando le porte. Ma ricordare che questo modo di procedere si chiama "democrazia" pare superfluo, tanto più a un premier che maneggia la Costituzione come un'arma contundente. Ma c'è altro.

In un commento al Corriere della Sera [14 Ott 2016] un lettore si chiedeva: "Vorrei ricordare ai presidente del Consiglio che i sogni dei nostri bambini potrebbero essere diversi, ossia: una scuola più efficiente e sicura, gli ospedali più accoglienti, più tranquillità nelle loro famiglie dove il padre non lavora o vive di sussidi e pertanto anche un loro piccolo desiderio non può essere esaudito. Vorrei quindi che il capo del governo rivedesse con serenità i veri problemi che hanno tolto la speranza e la tranquillità a molti bambini e alle loro famiglie".

Tanto più odiosa l'affermazione del premier, quando si ricordi che in Italia - un paese perennemente interessato alle Olimpiadi, con candidature più o meno fantasiose che vanno avanti almeno da trent'anni, e non si capisce bene perchè - i problemi sono altri e molto più seri di una candidatura olimpica accantonata (ma, tranquilli, si fa già avanti Milano, ...). 

I cinque milioni e passa di cittadini in totale povertà, credibilmente, hanno diritto ad altri sogni: a un lavoro, a una casa, almeno ad un pasto caldo al giorno. E tra loro, incolpevoli, ci sono almeno due milioni di bimbi. Questo si. Auguriamoci che il sindaco d'Italia Matteo Renzi, nelle sua frenetica esistenza punteggiata di annunci, trovi il tempo e il modo per ricordarsene. Almeno fino al 4 dicembre. Quando potrebbe scoprire di avere molti meno amici di quanto sospetti. In particolare nel mondo dello sport che oggi veste il saio della rinuncia, ma non quello del pentimento.  

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