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Piste&Pedane / Elezioni: in ordine sparso verso una conferma?

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Lunedì 3 Ottobre 2016

giomi

di DANIELE PERBONI

Niente di nuovo sul fronte dell’attività agonistica. Ormai l’energia di vertice si sta spegnendo, come è giusto che sia, lasciando spazio a corse su strada, maratone, campionati di società giovanili. A tutto ciò aggiungiamoci folklore vario alimentato anche da quel quotidiano in rosa che ha scoperto il business della corsa a piedi in tutte le salse e a tutte le ore. Ma, si sa, il mondo è vario e in continuo mutamento. Dobbiamo accettare queste nuove mode anche se non le condividiamo affatto.

Piuttosto è sul fronte “politico” che si registrano alcune scosse. Non certo in grado di sconvolgere il movimento ma rappresentano pur sempre il segnale di quanto si stiano scaldando i motori in vista delle elezioni regionali e di quella nazionale. In Lombardia, terra da sempre guida e con il maggior numero di tesserati e, di conseguenza, di “grandi elettori” il giorno dei giorni è stato fissato per il 22 ottobre.

A sfidarsi per la poltrona sono Maria Grazia Vanni (presidente uscente) e Gianni Mauri che ha lanciato la sua corsa con largo anticipo (marzo, aprile) e pare abbia raccolto la maggioranza dei consensi. Naturalmente se sommiamo i numeri espressi dai due contendenti arriviamo abbondantemente oltre il cento per cento. Entrambi, a quanto pare, gravitano nell’area Giomi, dunque non si capisce bene la sostanziale differenza fra i due programmi. Ma tant’è… contano molto anche le rispettive simpatie personali e quanto e cosa hanno promesso in caso di successo.

ASPIRANTI  Per la corsa a presidentissimo nazionale la novità è che Stefano Mei ha raggiunto la quota sufficiente di firme per potersi candidare. Dagli altri aspiranti nessuna notizia. Massimo Di Giorgio sino alla settimana scorsa appariva in leggera difficoltà. «Mi stanno isolando, ma vado avanti ugualmente», le sue amare parole riguardo la raccolta dei consensi per presentare la candidatura. Calma piatta per quanto riguarda Carlo Grippo, mentre Eddy Ottoz il suo nome pare più una boutade lanciata solo per suscitare scompiglio.

Nessuna nuova trapela dal quartier generale del presidente uscente Alfio Giomi, ma da soliti ben informati sappiamo che ha la strada spianata. Molte società, pur essendo critiche sull’operato di questo ultimo quadriennio, sono orientate a rivotarlo. «Quale alternativa abbiamo?» è la litania corrente. Caspita, che coraggio da leoni! Sinceramente a noi pare che facoltà di scelta ne esistano eccome, ma se si ha paura del “salto nel buio”, che proprio buio non è, al massimo potremmo chiamarlo “proviamo strade diverse”, inutile poi stare a levare lamenti e suppliche al cielo, uno degli sport preferiti dalle italiche genti. E di invocazioni tardive ne abbiamo sentite fin troppe.

A naso potremmo quasi scommettere sulla riconferma del professore di Grosseto e su buona parte della squadra che lo ha sostenuto in questi anni. Alcuni vecchi consiglieri nazionali dovrebbero rinunciare allo scranno romano, liberando così nuovi posti. Ne sapremo di più fra una decina giorni, quando scadranno i termini per presentare la varie candidature. Tutto appare fluido e in perenne movimento.

TESSERATI  Dall’ultimo Consiglio Federale è emersa la notizia che i tesseramenti sono in aumento. E non solo quelli riguardanti gli atleti. Pare che il segno più riguardi anche società, dirigenti, giudici, tecnici e medici sociali. Finalmente buone nuove. Purtroppo l’attività di vertice stenta sempre a sbocciare e i nuovi talenti fioriscono con una rarità impressionante, anche se in questi ultimi anni, grazie all’apporto dei venuti da altri mondi, la tendenza sembra sia in miglioramento.

L’atletica nostrana non perde solo cervelli (tanti, troppi, i tecnici che lavorano per altre federazioni o stanno prendendo il volo, Pastorini docet…) e uomini immagine (che fine hanno fatto gli ex campioni?), ma ci sfuggono pure muscoli e talenti che abbandonano in fretta l’agonismo. Sia chiaro, non è un problema riguardante solo l’atletica, ma è pur sempre una piaga che sino ad ora non siamo riusciti a sanare e che purtroppo è destinata a non guarire in fretta.

 

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