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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





DiaRio (2) / Basile e Garozzo primi Ori: le medaglie salgono a sette

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Lunedì 8 Agosto 2016

basile

Piovono medaglie, parafrando il titolo di un film per ragazzi d'un certo successo. Una domenica bestiale, come non capita spesso dalle nostre parti, ha fatto lievitare le medaglie d'oro alle Olimpiadi estive oltre quota 200. Un traguardo tagliato con uan certa irruenza, due volte nel giro di mezz'ora: ha aperto lo judoka Fabio Basile (nella foto), abbattendo per Ippon il coreano An Baul e ha proseguito Daniele Garozzo sulla pedana del fioretto, disponendo senza affanni di Alexander Massialas, uno statunitense con radici asiatiche e una scherma tutta sua. Il primo alle 22,35, il secondo alle 23,04. Due ori che sugellavano il raccolto di altre tre medaglie, due d'argento e una di bronzo. Tanto basta perchè un noto giornale sportivo, che ha vissuto periodi più felici, abbia potuto scrivere in prima pagina (e senza pudore): "L'Italia ha riscritto la sua storia vivendo un giorno da superpotenza dello sport".

Concediamo pure che il concetto abbia un suo fondamento, ma ci sembra che l'iperbole sia atterrata oltre le intenzione del suo estensore. Ma è un fatto che alla chiusura della giornata, l'Italia nel medagliere si trova al quarto posto. Una posizione che sarà difficile difendere nell'immediato, ma che fa tirare un sospiro di sollievo a chi - nella delegazione azzurra - avanzava qualche timore per il bilancio finale. Bilancio, che come si ricorderà, lo stesso presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha collocato sulla linea delle 25 medaglie.

Non pensiamo che il conteggio delle medaglie olimpiche sia il parametro più appropriato per misurare il grado di salute dello sport. Ma riconosciamo che in una comunità come la nostra, sempre un po' distratta e salottiera, è determinante nella sua semplicità. Anche se il quotidiano di cui sopra apre la cronoca dei nostri trionfi olimpici solo a ... pag. 26, dopo aver sfaccettato da ogni prospettiva l'addio di Roberto Mancini all'Inter e di Paul Pogba alla Juve. Così tutto torna nella sua dimensione. Quella della nostra civiltà sportiva, da vera supepotenza.

ORO PER DUE La medaglia targata 200 la porta a casa Fabio Basile nel judo, categoria 66 chili. Basile è un 22.enne cresciuto a Settimo Torinese, arruolato nell'Esercito. Con ua interpretazione personalissima che riduce all'essenziale le tecniche, traducendole in un attacco continuo, veemente, senza timori chiunque abbia di fronte. Arrivato alla finale dopo essersi sbarazzato dei rivali sempre per Ippon, ha affrontato il n. 1 al mondo, il coreano An Baul, aggredendolo spavaldo e senza dargli tempo di realizzare. Chiudendo la partita dopo 1'24" con un altro Ippon e festeggiando con un urlo solitario a decibel liberi.

Reazione diversa, quella del minore dei fratelli Garozzo, Daniele: dopo che l'arbitro gli aveva assegnato la contestata quindicesima stoccata si è slanciato ad abbracciare tutta la palestra. Aveva appena portato a casa la medaglia d'oro n. 201, la prima nel fioretto da vent'anni, quando ai Giochi di Atlanta sul gradino puù alto era salito Alessandro Puccini. Lontanissimo dall'eleganza del pisano, Garozzo è quasi un debuttante: fratello minore di Enrico (anche lui a Rio) che ha lasciato il fioretto per la spada, arma più adatta al suo fisico maggiorato. La vittoria l'ha costruita nella seconda parte del primo tempo, passando fulmineo da 7-7 a 14-7. Controllando poi senza affanno il ritorno di Massialas che già aveva punito Giorgio Avola.

ARGENTI La romana Odette Giuffrida il Judo l'ha incontrato in casa, sulle orme del fratello maggiore. E' stata la scelta che l'ha portata alla finale olimpica dei 52 chili contro Kelmende, una ragazza che arriva dal Kosovo, paese ammesso nel CIO solo nel 2014 e che così ha trovato la sua prima medaglia. La strada della finale Odette se l'è spianata con grande fatica, un passo alla volta, contro avversarie che la sovrastavano nel fisico e nell'esperienza. In finale ha poi potuto fare poco, anche se si è battuta oltre le forze, restando in piedi, superata solo nel conteggio.

La medaglia d'argento della coppia formata da Tania Cagnotto e Francesca Dallapé apre l'ultimo capitolo di una saga che si chiuderà dopo Rio. Prima medaglia olimpica da aggiungere allo scrigno di due argenti mondiali e otto titoli europei. Per Tania anche un risarcimento, dopo la delusione di Londra, e la quinta medaglia entrata in casa Cagnotto, dopo le quattro vinte da papà Giorgio. Le due ragazze trentine - Tania è di Bolzano, Francesca è di Bolzano - hanno fatto gara a parte, già seconde in partenza e prime delle umane, inarrivabili le due cinesi Shi e Wu, per la quarta volta sul gardino più alto.

LA CADUTA E' quella che ha impedito all'olandese Van Vleuten di vincere il titolo della strada, un capitombolo terribile più o meno dov'era successo a Nibali. Trovatasi inaspetatamente in testa, l'americana Abbott ha provato a trasformarsi da scalatrice a passista, ma gli ultimi otto chilometri di pianura si sono rivelati troppo corti per mantenere il vantaggio accumulato in salita. Così, traguardo in vista, s'è ritrovata raggiunta e battura dalle tre che l'avevano braccata. Un inseguimento guidato dalla piemontese Elisa Longo Borghini, troppo generosa per avere ancora riserve di energie da spendere nell'ultimo sprint. Un terzo pozto, il suo, che ha grande valore e che risponde al lavoro di tutta la squadra.

Da una medaglia trovata a una persa quando già sembrava appesa al collo. Quella che il terzetto femminile dell'arco ha sprecato all'ultima freccia, trasformando un argento sicuro nella più classica delle medaglie di legno. Sarebbe bastato anche un 6 per chiudere la partita contro le russe: invece, incredibile, la freccia di Guendalina Sartori - la migliore delle azzurre - è volata fuori dal paglione. Mai successo prima. Ma può sempre accadere.    


GIOCHI DELLA XXXI OLIMPIADE
2. Giornata - 7 Agosto 2016

LE FINALI [assegnati 14 titoli]
I risultati degli Azzurri

CICLISMO
Gara in linea, Km 136,9 - (D)
1. Anna van der Breggen (NED) 3h51'27"
2. Emma Johansson (SWE) s.t.
3. Elisa Longo Borghini (ITA) s.t.
...
14. Tatania Guderzo 3h53'46"
20. Elena Cecchini 3h56'34"
42. Giorgia Bronzini 4h01'33"
(68 cicliste al via)

JUDO
66 Kg - (U)
1. Fabio Basile (ITA) 1'24" Seoi-otoshi
2. An Baul (KOR)
=3. Rishod Sobirov (UZB)
=3. Masashi Ebinuma (JPN)

52 Kg - (D)
1. Majlinda Kelmendi (KOS)
2. Odette Giuffrida (ITA)
=3. Misato Nakamura (JPN)
=3. Natalia Kuziutina (RUS)

PESI
56 Kg - (U)
1. Long Qingquan (CHN) 307
2. Om Yun Chol (PRK) 303
3. Sinphet Kruaithong (THA)
...
7. Marco Scarantino 254

SCHERMA
Fioretto individuale - (U)
1. Daniele Garozzo (ITA) 15-11
2. Alexander Massialas (USA)
3. Timur Safin (RUS) 15-13
...
6. Giorgio Avola
16. (elim. Ottavi) Andrea Cassarà

TIRO A VOLO
Trap - (D)
1. Catherine Skinner (AUS) 12/15
2. Natalie Rooney (AUS) 11/15
3. Corey Gogdell (USA)
...
6. Jessica Rossi 10/15 (Qlf. [2.] 69/75)

TIRO CON L'ARCO
Squadre - (D)
1. Corea del Sud (KOR) 5-1
(Choi Misun, Ki Bobae, Chang Hyejin)
2. Russia (RUS)
(Tuiana Dashidorzhieva, Ksenia Perova, Inna Stepanova)
3. Taipei (TPE) 5-3
(Tan Ya-Ting, Lin Shih-Chia, Le Chien-Ying)
...
4. Italia
(Claudia Mandia, Lucilla Boari, Guendalina Sartori)

TUFFI
Trampolino Sincro - (D)
1. Shi Tingmao / Wu Minxia (CHN) 345,60
2. Tania Cagnotto / Francesca Dallapé (ITA) 313,83
3. Maddison Keeney / Anabelle Smith (AUS) 299,19

 

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