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Doping / L'offensiva CIO: altri 45 sanzionati tra Pechino e Londra

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Sabato 23 Luglio 2016

rusada

Continua l'offensiva retrodatata del CIO contro il doping: una maniera inusuale per focalizzare maggiore attenzione sugli imminenti Giochi di Rio come suggerirebbe la data scelta per la nuova puntata. Così, nel pomeriggio di ieri, il Comitato Olimpico Internazionale ha segnalato 45 nuovi casi - scoperti tramite ricerche di laboratorio più avanzate rispetto al passato - riguardanti i Giochi del 2008 e del 2012, 30 dei quali a Pechino e 15 a Londra. Dei 30 caduti nella rete relativamente a Pechino, per quattro discipline e otto Comitati Olimpici, 23 risultano gli atleti saliti sul podio.

La nuova indagine, in accordo con WADA e Federazioni internazionali, è la seconda effettuata dal CIO e segue la prima dello scorso maggio. Nel complesso, finora la revisione in atto ha riguardato 1243 nominativi e ha prodotto 98 nuovi casi di doping conclamato, mentre restano ignoti i nomi dei colpevoli. In attesa di conoscere i criteri adottati per indirizzare le nuove indagini, è stato reso noto solo il nome di una sollevatrice di pesi turca, Sibel Ozkan, argento nei 48 kg a Pechino, cui è stato imposto la restituzione immediata della medaglia.

Il CIO ha fornito comunque le cifre complessive del riesame dei campioni in corso. Questo il dettaglio:

Primo gruppo (Maggio 2016)
Pechino 2008 - 454 riesami, 30 sanzionati, 12 CNO, 6 discipline
Londra 2012 - 265 riesami, 23 sanzionati, 6 CNO, 5 discipline

Secondo gruppo (Luglio 2016)
Pechino 2008 - 386 riesami, 30 sanzionati (da verificare), 8 CNO, 4 discipline
Londra 2012 - 138 riesami, 15 sanzionati, 9 CNO, 2 discipline

I risultati realtivi a un terzo gruppo di indagati verranno resi noti durante i Giochi di Rio, mentre un quarto seguirà subito dopo. Resta la sensazione che sarà necessario riscrivere tutti i medaglieri. Ma questo pare il male minore, ...

Sviluppi del "caso" Russia

In attesa delle decisioni che il CIO prenderà domani sul caso del "sistema doping" in Russia, dopo l'esclusione della rappresentativa di atletica (previsto un meeting per il 28 luglio con tutti gli esclusi da Rio), qualcosa si muove. Vladimir Putin ha annunciato la creazione di una nuova commissione antidoping nazionale affidata ad una vecchia figura del movimento olimpico internazionale, Vitaly Smirnov. Membro del CIO dal 1971 (in piena era sovietica), presidente del C.O. russo dal 1992 al 2001 (periodo post-sovietico), l'ottantenne Smirnov avrà un compito enorme: scacciare dallo sport russo il sospetto di un doping generalizzato e riavviare il dialogo con le organizzazioni internazionali, CIO e WADA in testa.

Sullo sfondo, ma neanche tanto lontano, il salvataggio dei Mondiali di calcio in programma tra due anni a Mosca e in altre città della Grande Madre. Una priorità assoluta per Putin che nelle ultime ore ha ricevuto un assist anche da Mikhail Gorbachov. Il vecchio fondatore della perestrojka, premio Nobel per la pace, ha indirizzato una lettera a Thomas Bach con la quale invita il CIO a riconsiderare la posizione intransigente nei confronti dello sport russo, che non può essere condannato tutto assieme per colpe individuali, peraltro da provare. 

 

 

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