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Nuoto / Il TAR sospende la delibera CONI che cacciava Barelli

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Martedì 12 Luglio 2016

barelli-malag

Nuovo capitolo della guerra senza quartiere indetta dal presidente del CONI, Giovanni Malagò, contro il responsabile della FIN, Paolo Barelli. Lo ha scritto il TAR del Lazio intervendo con la sospensiva della delibera della G.E. che dava i dieci giorni all'ex-senatore per lasciare la poltrona della federnuoto. Provvedimento bizzarro, tanto più deciso alla vigilia dei Giochi di Rio - appuntamento che non sarà proprio una passeggiata per il nostro Comitato Olimpico, schiacciato tra le (preoccupanti) scadenze agonistiche e il sostegno (incondizionato) alla candidatura di Roma 2024, messa in dubbio dalla nuova Giunta a cinque-stelle di Virginia Raggi.

Nel pronunciamento, il Tribunale Amministrativo che sospende la delibera n. 278/2016 dello scorso 5 luglio ha così motivato la decisione: "Considerato che sussistono le ragioni di estrema gravità e urgenza, atteso che la decadenza degli organi apicali della Federazione Italiana Nuoto, un vista dell'imminente inizio delle Olimpiadi, può comportare pregiudizio irreparabile all'intera compagine azzurra della FIN".

Come si ricorderà, la delibera era stata votata e approvata dalla Giunta (di cui Barelli fa parte) con il solo voto contrario di Giancarlo Abete, ex-presidente della FIGC, e l'astensione di Fabio Pigozzi, presidente della federazione mondiale dei medici-sportivi e rettore dello IUSM. Anche gli anziani membri del CIO, Carraro e Pescante - per il loro ruolo deputati a far prevalere l'unità del nostro movimento olimpico - sono stati a guardare, sia pure con qualche mugugno, come riferiscono le cronache.

Lo stesso TAR ha fissato una Camera di Consiglio per il prossimo 30 agosto, quando ci saranno molti più elementi (e, si spera, molto maggior buon senso) per entrare nel merito della vicenda. Da parte federale, nell'esprimere la soddisfazione per la decisione e ringrazione il prof. Franco Gaetano Scoca e l'avv. Ignazio Tranquilli che l'hanno sostenuta davanti al TAR, si rimarca come gli 81 atleti tesserati FIN, e qualificati per RIO (come dire, quasi un terzo dell'intera spedizione), assieme ai loro tecnici potranno ora affrontare con maggiore serenità l'impegno olimpico.

E questo, per quanto ci riguarda, è già una bella notizia. Per il resto, la sfida all'OK Corral riprenderà a Giochi chiusi. A rimetterci, in ogni caso, sarà tutto lo sport italiano, chiunque risulterà il vincitore.  

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