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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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Piste&Pedane / Un trisavolo calabrese per Hannah Cunliffe?

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Sabato 14 Maggio 2016

cunliffe

L'ultimo in ordine di tempo è stato l'argentino Alejandro Gomez diventato in queste ore italiano a tutti gli effetti. E, in tal guisa, convocabile per la Nazionale che il C.T. Antonio Conte - anima e cuore già in Premier League - si accinge a portare in Francia per gli Europei dove troverebbe altri "stranieri". Quella della cittadinanza distribuita con generosità a fini sportivi (e non solo, ...) è pratica ormai consolidata da anni nel nostro sport, sempre più in crisi di vocazione tra i giovani. A qualunque livello. Un filone nel quale si innesta la ventenne velocita americana Hannah Cunliffe, al centro di una complessa operazione tecnico-familiare che - come ricorda nel suo blog il giornalista Paul Merca ("Could Hannah Cunliffe represent Italy at the Olympics this summer?") - coinvolge il padre Mike, a lungo allenatore presso Seattle Speed Track Club, la madre (mental coach) e il fratello minore Sam, speranza del basket all'Arizona State.

I quali, tutti assieme, ambirebbero a trovare una sistemazione in Italia. L'operazione, piuttosto complessa, ha avuto inizio durante i Mondiale Indoor di Portland, quando vennero avviati i contatti con la FIDAL e il D.T. Massimo Magnani. Il tutto nasce dalla lontana discendenza della ragazza da un trisavolo originario della provincia di Cosenza, Giovanni Manza, emigrato nell'Ottocento in America, dove ha vissuto, ha generato ed è morto. Da qui, quindi, il tentativo di riconoscerle una cittadinanza italiana che le spiani la strada di Rio in azzurro. Un progetto a quale, sotto la spinta della federazione, stanno lavorando da tempo consolati e ministeri. Se venisse accertato che l'antenato di Hannah non aveva perso la cittadinanza durante la sua lunga permanenza negli USA, il gioco sarebbe fatto.

Con eccellenti risultati sportivi, visto che la ragazza - che gareggia in un college dell'Oregon - a metà aprile ha corso in un solo giorno i 100 in 10"99 e i 200 in 22"71. Non solo: da "italiana" potrebbe dare un contributo decisivo alla 4x100 in chiave Rio: il quartetto azzurro, attualmente già qualificabile con il 14° posto nel ranking (43"47 la media), verrebbe spinto molto più in alto. Ma, ci si chiede, al di là dei regolamenti, che alla fine verranno sicuramente "aggiustati" in nome dei reciproci interessi, quanto questa operazione gioverà al prestigio dello sport nazionale.

Sul piano più tecnico, la giovane Cunliffe (un cognome di difficile assimilazione) ha già rappresentato gli Stati Uniti in una competizione internazionale, i Mondiali Youth del 2013. A tal riguardo si può ricordare che il presidente della IAAF, Lord Seb Coe, intervenendo ad un convegno su Sport e Industria, appena giovedì scorso ha detto che è necessario affermare il principio che chi inizia una carriera internazionale con un dato paese, debba concluderla con lo stesso paese. Un principio dal quale non si dovrà derogare e che, parole sue, ha ripetuto chiaramente a tutte le associazioni continentali.

Staremo a vedere gli sviluppi. Con la speranza che il realismo e il buonsenso abbiano la meglio. Se pensiamo infatti che almeno venti milioni di italiani sono emigrati ai quattro angoli del mondo tra Ottocento e Novecento, ... pensate quanti nuovi azzurri che non conoscono l'italiano potremmo portare in Nazionale. Ma c'è chi pensa ai nativi?

PS. Intanto nelle ultime settimane sono diventati "italiani" in senso sportivo l'ottocentista cubana Yasneysi Santiust Caballero, l'ostacolista britannico Gianni Joseph Frankis, il mezzofondista marocchino Mohamed Reda Chahboun. Ma la lista si va allungando, ...  

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