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Roma 2024 / La politica: ovvero l'arte del possibile

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Martedì 26 Aprile 2016


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di LUCIANO BARRA


Non era difficile prevedere che la politica entrasse a gamba tesa sulla vicenda della candidatura di Roma per i Giochi Olimpici del 2024. Fra le elezioni amministrative a Roma e, ora, sulla possibilità di un (improbabile) referendum ciò è già avvenuto.C’è solo da sperare che – come detto da Otto von Bismarck – “la politica sia l’arte del possibile”. Evito di addentrarmi nei meandri della politica romana e nazionale perché non sono esperto in materia. Faccio solo una considerazione: ma tutto questo non era prevedibile?La mia sensazione è che la candidatura di Roma 2024 abbia commesso lo stesso errore di quella di Roma 2020. Allora si giocò di melina. Forti dell’appoggio della Città e sperando fino alla fine che Gianni Letta accettasse la presidenza del Comitato Promotore, non si perseguì, quando con il Governo Berlusconi era possibile, una delibera del Consiglio dei Ministri a favore della candidatura. Sarebbe stato difficile, formalmente e impopolare, nonostante il momento, per il Governo Monti cancellare quella delibera.

Ora, per il 2024, si è caduti nello stesso errore nei riguardi del Comune di Roma. Lo si è tagliato fuori sin dall’inizio, forti dell’appoggio del Governo Renzi. Anzi, si è data chiaramente la sensazione che il Comune di Roma, e il suo Sindaco, potessero venire snobbati. Esattamente un mese fa Emanuela Audisio, su Repubblica, ha pubblicato una interessante intervista a Franco Carraro, ex Sindaco di Roma ed autorevole membro del CIO (secondo solo dopo Dick Pound nella seniority list del CIO). Da uomo concreto e di poche parole qual è Carraro, la sintesi dell’intervista è stata riassunta nel sottotitolo: “Candidatura OK, manca il Comune”.

Purtroppo a Losanna, nel corso della recente riunione di SportAccord, parlando di Roma 2024, la prima osservazione che da più parti si faceva riguardava proprio quella della totale assenza della Città di Roma. Figuriamoci quando dovesse arrivare la notizia dell’elezione di un Sindaco non favorevole alla candidatura o di un potenziale referendum!

Invece fa sorridere leggere in qualche dichiarazione che il Comune ha già deliberato sull’appoggio alla candidatura e, quindi, non ne occorre un’altra. Infatti, quanto approvato nel giugno/luglio 2015 è una mozione a sostegno e non una delibera e, quindi, appare normale ritenere che il nuovo Consiglio Comunale dovrà affrontare il problema in maniera più formale e ben più sostanziale. Posseggo ancora la corposa delibera del Comune di Roma del 2020: si tratta di tre pagine dense di impegni politici e, soprattutto, economici.

Sarebbe bene anche che qualcuno legga ed approfondisca quanto riportato nell’Host City Contract, cioè il contratto che dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale e che poi, in caso di vittoria, andrà firmato dal Sindaco pochi minuti dopo la votazione. Non è il Comitato Promotore, nè il Governo che devono firmare tale contratto, ma i rappresentanti della città, con il CONI in funzione di garante del rispetto delle norme CIO.

A ben vedere si tratta di un contratto di un 319 (dico: trecentodiciannove) pagine dove vengono elencate le obbligazioni e le garanzie che la Città dovrà dare in caso di assegnazione dei Giochi. Sarebbe bene che anche il presidente Montezemolo leggesse tale contratto, prima di affermare che “ai cittadini romani i Giochi non costeranno un euro”. E’ infatti da capire perché ai romani i Giochi non debbano costare? Credo che affermazioni di questo genere non aiutino la candidatura perché i romani sono molro edotti dei fatti della vita e sanno perfettamente che ciò non è vero né credibile. Come dire: sarebbe meglio evitare.

Proprio qualche giorno addietro, commentavamo questa situazione con alcuni amici giornalisti e, avendo ricordato l’intervista di Carraro e quanto da me scritto al riguardo mesi fa, mi sono sentito obiettare: “Ma lui è un VIP, una Very Important Person; tu invece sei solo un ViP, un Vecchio in Pensione”. Vero. Ma una volta non si diceva che i vecchi hanno dalla loro parte la saggezza?
 

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