- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Atletica / Rio 2016: Schwazer si', Schwazer no.

PDFPrintE-mail

Sabato 9 Aprile 2016

world cup 2016

A un mese dalla Coppa del Mondo di marcia, che la FIDAL ha voluto fortemente a Roma sostituendosi ai russi in maleodore di doping, la manifestazione è stata illustrata al CONI giovedì 7, presenti il presidente Malagò e il segretario Fabbricini (600 atleti, 56 paesi, questi i numeri). Un appuntamento che ha molte valenze, dalla verifica (e conferma) del buon momento della marcia azzurra, in specie al femminile (non per nulla come n. 1 dell'atletica italiana del 2015 è risultata Eleonora Giorgi), ma anche come spot non trascurabile per la candidatura di Roma 2024 che ne ha un assoluto bisogno. Le gare si svolgeranno in uno scenario di grande impatto, tra il Colosseo e lo Stadio di Caracalla, impianto che continua ad essere impropriamente intitolato al telecronista Nando Martellini.

Ma c'era un elemento in più a sollecitare la curiosità dei (pochi) cronisti. Sarà della partita anche Alex Schwazer, ci si chiedeva, come sembrerebbero accreditare frequenti e recenti uscite pubbliche e mediatiche? Come è noto, la squalifica del marciatore altoatesino scadrà il prossimo 29 aprile, vale a dire una settimana prima della stessa Coppa del Mondo. Sarà anche lui in squadra? Interpellato sull'argomento, il presidente Alfio Giomi - che nei mesi scorsi era parso possibilista - ha così espresso il suo pensiero: "Se e quando rientrerà valuteremo le sue prestazioni, prima non c'è nulla da dichiarare." Lapidario. E che non parrebbe proprio un tappeto rosso steso sotto i piedi dell'ex-carabiniere. Ma, ...

Per parte nostra, lo diciamo subito, siamo sempre stati contrari al ritorno di Alex in maglia azzurra, e lo ribadiamo, figuriamoci ai Giochi Olimpici dai quale quattro anni fa venne cacciato con ignominia. E, con questo, saltando a piè pari tutto il teatrino e le ambiguità che ne sono seguite. Non sarebbe un segnale edificante, da qualunque angolazione lo si voglia osservare. Ovvio, scontata la pena, che Schwazer torni a gareggiare, resta un diritto che nessuno può, e soprattutto deve, mettere in discussione. Ma per la Nazionale, per di più olimpica, è tutt'altra faccenda. In atletica già esiste un brutto precedente, capitato col siepista Jamel Chatbi, inserito nella squadra azzurra per i Mondiali 2013, conclusi peraltro con una ingloriosa squalifica in batteria, ...

Tornando alla posizione ufficiale della FIDAL, siamo andati a rileggere alcuni precedenti interventi della federazione sulla vicenda. Dichiarava il presidente Giomi (23 giugno 2013): "A Schwazer non rivolgerò la parola finchè non dirà tutta la verità. Se un giorno vuole tornare all'atletica deve smetterla di raccontare bugie, io non ho mai creduto alle sue conferenze stampa e alla sue lacrime." Ad adiuvandum, si può rammentare che sulla medesima lunghezza d'onda si collocava una intervista rilasciara un anno e mezzo più tardi alla Gazzetta (Valerio Piccioni, 5 dicembre 2014) dal procuratore capo di Bolzano, Guido Rispoli, uscita col titolo: "Schwazer non ha detto tutta la verità."

Da allora, però, più di qualcosa deve essere accaduto. E cambiato. Nel proseguio di questa lacrimevole storia, molti nuovi fatti si sono succeduti, molte persone (non proprio tutte, per il vero) sono state coinvolte, molte accuse sono state lanciate a caso, qualcuno ha pagato per questo, altre non hanno finito di farlo. Ma, in attesa della revisione dei vigenti primati nazionali di Schwazer (quello sì, un atto necessario e dovuto), che ci venga almeno risparmiato il suo ritorno olimpico. Non ne avvertiamo proprio l'opportunità.

 

Cerca