- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Giochi 2024 / Il referendum tra i cittadini boccia Amburgo

PDFPrintE-mail

Lunedì 30 Novembre 2015

amburgo

Quello che non t'aspetti: semaforo rosso per Amburgo. Pareva che il referendum, per i promotori della candidatura ai Giochi del 2024, dovesse essere solo una formalità da scavallare a pie' pari. Invece il 51,7% tra quanti hanno espresso il loro parere nella giornata di sabato (secondo alcune fonti sarebbero stati 651.589 i votanti), si è dichiarato contrario alla proposta. A Kiel, che come già nel '36 avrebbe ospitato le gare veliche, invece i favorevoli all'evento sono stati oltre il 65,57%. Risultato: il primo borgomastro, Olaf Scholz, ha mestamente e immediatamente comunicato il ritiro della ricca città anseatica dalla corsa per la XXXII Olimpiade. Corsa alla quale ora restano iscritte in quattro, tre europee (Budapest, Parigi, Roma) e una americana (Los Angeles). A quanto pare i tedeschi non hanno più voglia di impegnarsi nei costosi rituali olimpici. Non per nulla, già in vista della candidatura agli Invernali 2022, un'altra consultazione popolare aveva costretto Monaco di Baviera a fare un deciso passo indietro.

Dopo il ritiro di Amburgo (città che dal C.O. tedesco era stata prescelta nei confronti di Berlino), sarà opportuna qualche breve considerazione. Innanzi tutto sui costi che queste candidature impongono. Da qualche tempo, dopo l'adozione della nuova "agenda" olimpica da parte del CIO, si tende a ritenere che i Giochi siano entrati in un regime di low cost e che la possibilità di spalmare alcune gare su impianti di città diverse renda ora tutto più semplice. Non è così.

Per quanto più specificatamente riguarda Amburgo, i suoi cittadini devono aver valutato bene rischi e vantaggi. I costi previsti per tutta l'operazione 2024 assommavano infatti a 7,84 miliardi di euro, secondo altre fonti addirittura valutati a 11,2 miliardi. Cifre comunque integrabili con il contributo CIO alla città prescelta, pari a 1,7 miliardi. Comunque lo si giri un vero salasso per i conti pubblici. Che tanto floridi non sono neppure in Germania. Ha poi sicuramente influito sull'affermazione del "no" il clima di incertezza instauratosi in Europa dopo le stragi di Parigi e nel nord Africa, e che, in ogni caso, costringerà a dilatare enormemente le spese per la sicurezza. E quindi dilatare i budget.  

Ma il voto del grande porto del Mar del Nord, ha delle ricadute immediate anche sulla candidatura di Roma. Intendiamoci, non è una bella notizia, perchè lascerebbe intendere che ora la Capitale abbia maggiori possibilità di vincere la corsa a quattro. Considerato poi che Roma non avrà un sindaco e un consiglio comunale prima del giugno 2016, appare difficile che il progetto - se mai è stato definito nei dettagli - possa subire accelerazioni significative, malgrado la visita di cortesia di Matteo Renzo a Thomas Bach che (pare) programmata per il 21 gennaio. Anche da quell'incontro sono attese poche novità.

Infine, dal risultato del referendum di Amburgo, il Comitato Promotore di Roma 2024 si è affrettato a prendere le distanze. Non ci sarà un analogo percorso da noi, cioè non sarà data la parola ai cittadini, come sarebbe corretto e auspicabile, ma per un'opera di persuazione ci si rivolgerà alle varie categorie : scolastiche, sindacali, ambientaliste, commerciali, ecc. Una procedura che lascia piuttosto perplessi. Nei giorni scorsi si era parlato di 170.000 posti di lavoro in più creati dalla candidatura e dall'indotto: una previsione che ha lasciato perplessi e che speriamo non sia la chiave di volta del coinvolgimento. In attesa sempre di conoscere quanto andrà ad incidere questo (futuribile) progetto sulle finanze della città e del governo, che tanto bene non sono messi. Sicuramente molto peggio di Amburgo e Germania.

Mentre pare sempre latitare quel grande processo di "alfabetizzazione" sportiva che dovrebbe essere il vero ABC di ogni ambizione olimpica. Senza il quale, come si legge sul sito di Roma 2024, la celebrazione olimpica si ridurrebbe solo a una ... grande festa dello sport. Un po' poco.

 

Cerca