- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Focus / Sport in TV: si puo' fare di piu' (o meglio)?

Domenica 20 Settembre 2015

di LUCIANO BARRA

GENERICA-TV

Le prime settimane di Settembre sono state settimane d'oro per lo sport italiano. Ovviamente, la finale del singolo di Flushing Meadows è stata all'apice dell'attenzione dell'opinione pubblica, per vari motivi: il grande risultato tecnico raggiunto dalle due tenniste italiane, perchè femmine e perchè entrambe del Sud. Se tutto ciò non fosse stato sufficiente, la decisione del presidente del Consiglio, Renzi, di volare a New York per la finale - snobbando impegni istituzionali già presi, come l'apertura della Fiera del Levante a Bari - ha fatto diventare l'avvenimento ancora più importante, sconfinando per giorni nell'evento politico del momento.
Con il massimo rispetto per le due tenniste Italiane credo che, dal punto di vista strettamente tecnico, il loro risultato sia un paio di gradini sotto quello raggiunto nel Canottaggio dalla nostra barca del Quattro Senza, vincitori dell’oro in Francia qualche giorno prima. Il Quattro Senza, che non vinceva l’oro da 19 anni, è considerata nel Canottaggio la barca principe e vale la 4x400 dell’atletica o la 4x200 del nuoto. Questo oro, assieme a quello conquistato da Frank Chamizo nella Lotta Libera, ha permesso all’Italia di risalire qualche gradino nelle Proiezioni verso Rio de’ Janeiro. Gli ori sono molto importanti nelle graduatorie delle medaglie perché servono a guadagnare posti.

Purtroppo, invece, causa alcune controprestazioni in altri Campionati del Mondo il totale delle medaglie sta rischiando di scendere sotto le 20, quindi il 30% in meno rispetto a Londra e Pechino e, addirittura, il 50% in meno rispetto ad Atlanta. Bisognerà ora attendere i risultati del Ciclismo su Strada, del Pugilato e della Vela per capire quale sarà il nostro totale finale. Va già preventivato che il Ranking del Tennis non ci permetterà di conteggiare, come avvenuto nel 2014, l’oro del doppio femminile e il bronzo della stessa specialità.

Credo, tuttavia, che l’aspetto più importante di questi risultati sia un altro, recentemente sottolineato sul Fatto Quotidiano da Elisabetta Ambrosi con un articolo intitolato “Basta Calcio, date maggiore spazio ad altre discipline” . Merita citare le ultime righe del suo articolo quando dice, parlando di tutte le altre discipline sportive che non sono calcio “Se poi si pensa che di tutte o quasi esiste la versione femminile il desiderio di vederle tutte le sere al posto del calcio diviene lancinante. Eppure nada, per cena c’è lo stesso menù e la cosa strabiliante è che non solo i palinsesti sono fatti da maschi ma i maschi non si stancano di mangiare lo stesso piatto, come se tutte le sere, ma proprio tutte, ci fossero spaghetti cacio e pepe. Mentre a noi, che vorremmo alternare i sapori per non impazzire, tocca aspettare quattro anni, per godere del piacere della differenza, oppure spulciare tra le reti specializzate per chi ha abbonamenti a pagamento. Per una sera, almeno, dateci del cibo diverso. Femminile, plurale. I nostri figli, femmine e soprattutto maschi, ci guadagneranno.”

Vive di solo calcio la RAI? La stessa Radio Rai, subito dopo le importanti vittorie di cui sopra, ha lanciato un sondaggio per capire se gli altri sport stessero soppiantando il calcio nel gusto degli Italiani. Ho avuto modo di cogliere solo una prima proiezione del sondaggio, con il calcio in vantaggio di pochissimi punti. Non so come sia finita, ma anche se il calcio avesse vinto, solo l’idea di aver lanciato tale sfida, assume già un significato notevole.

Quanto sia importante per sport, spesso superficialmente indicati come “minori” , avere un minimo di visibilità è spesso ignorato persino dagli stessi dirigenti del CONI e delle Federazioni. Oggi ci si può allenare quanto si vuole, ma la molla in più che ogni atleta porta dentro è la “motivazione”. Avete sentito le interviste di tanti atleti dopo il traguardo? Ringraziano sempre prima la famiglia, poi i tecnici, la Federazione e infine, per obblighi d’istituto, le società (Militari). Cosa vuol dire tutto questo? C’è bisogno di un sociologo/psicologo per capirlo?

Divertente è paragonare cosa avviene alla RAI fra i Canali di RAI Sport, Radio Rai e Televideo nelle pagine dedicate allo sport (260 e 299). Rai Sport spesso trasmette in diretta Campionati del Mondo di diverse discipline . Questa estate oltre al Nuoto, l’Atletica, il Canottaggio, la Canoa sia Sprint che Slalom, il Tiro a Volo e altro. Radio Rai pur potendo usufruire delle immagini della sorella maggiore, spesso ignora nei suoi notiziari sportivi e nei vari GR le stesse notizie e i risultati raggiunti dagli atleti italiani.

Così non veniamo informati della medaglia d’oro del Canottaggio, perché in diretta giocano nella Serie B il Lanciano e l’Entella. Sarebbe bastato un “pizzino” a chi gestiva la trasmissione per aggiungere la notizia, senza bisogno di avere un inviato in Francia, della storica medaglia dell’Italia. Nada, nisba come dice Crozza quando imita Salvini. Lo stesso è accaduto con il Tiro a Volo e l’Atletica. E’ vero che nell’atletica l’Italia non ha vinto niente, ma credo che almeno le volate di Bolt, Schippers e Mo Farah avrebbero meritato la diretta.

Non parliamo di Televideo che, mi si dice, è gestito da RAI News. Lì anche se RAI Sport trasmette dal vivo l’avvenimento, è difficile che appaiano in real time le notizie relative ai risultati. La medaglia di bronzo di Rossetti nello Skeet è apparsa due giorni dopo ed in secondo piano rispetto ad una medaglia di argento nella prova a squadre che non è specialità Olimpica. E qui meriterebbe aprire una pagina sull’ignoranza e sulla confusione che si fa fra medaglie e medaglie, specialità e specialità. Convengo che non è facile, ma oggi con l’uso del computer e di Internet si può verificare tutto.

Proiezioni e dichiarazioni. In attesa di commentare le Proiezioni di fine Settembre e poi quelle di fine anno, devo sottolineare come sia rimasto colpito da due diverse dichiarazioni del presidente del CONI, Malagò. La prima quando ha dichiarato, la settimana scorsa, che sarà difficile ripetere i risultati di Pechino e Londra (rispettivamente 27 e 28 medaglie). A parte che trovo poco motivante per Federazioni, Tecnici ed Atleti issare bandiera bianca ancora prima di iniziare. E’ come se Antonio Conte dichiarasse che andiamo agli Europei di Calcio, ma sarà difficile fare meglio delle ultime due edizioni. Non posso dimenticare che rientrando in Italia da Londra il giorno della chiusura dei Giochi del 2012 , trovai casualmente nella lounge dell’Alitalia l’allora candidato alla presidenza del CONI Giovanni Malagò. Commentammo fra le altre cose i risultati dell’Italia e concordammo che erano stati modesti, sia come qualità che come quantità di medaglie. Ed ora si dichiara che sarà difficile fare meglio? Dovrebbe anche spiegarne il perché.

L’altra dichiarazione che mi ha toccato (in negativo) è quella della voluta interferenza del CONI nelle nomine/dimissioni ed altro delle Direzioni Tecniche delle Federazioni. Merita ricordare che il CONI investe oltre 50 milioni l’anno sulla Preparazione Olimpica e quindi è di gran lunga il maggiore azionista delle Federazioni (Calcio compreso) in questo settore. E’ come se il Tesoro, maggiore azionista di molte Aziende nazionali, non mettesse becco sulla nomina dell’ Amministratore Delegato.

Fino a quando questo atteggiamento verrà perseguito l’Italia non ha alcuna chance di far meglio del passato. In Francia la nomina dei Direttori Tecnici è competenza congiunta del Presidente della Federazione e del Ministro dello Sport (che nel caso francese è come se fosse il CONI, perché sono loro a finanziare la Preparazione Olimpica) ed è il Ministero che paga lo stipendio. Il tutto sfugge alla politica federale ed il Direttore Tecnico deve rispondere non solo alla Federazione ma anche al Ministero. In forma più soft, ciò avviene anche in Germania ed in Gran Bretagna, dove UK Sport ha un ruolo ben più forte del Comitato Olimpico Britannico.

Mi direte: ma questo immediato intervento è smentito dal deciso ed immediato intervento del CONI sulla Federatletica. Anche le statue dello Stadio dei Marmi sanno della richiesta del CONI per un drastico cambiamento della struttura tecnica e del modello tecnico di questa Federazione. Tempo una settimana ed una risposta chiara doveva esser data. Scommettete che non cambierà nulla? E questo anche in forza della dichiarazione del presidente del CONI che, visto il rischio di doversi prendere la responsabilità dei risultati Olimpici, scarica ora tutto sulle Federazioni.

Che Iddio ci assista.
 

Cerca