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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

Duribanchi / La regata delle maranteghe (e altro ancora)

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Martedì 7 Gennaio 2020

 

maranteghe 

 

Spunti di riflessione per un paese (il nostro) che ha smarrito il suo passato e poco o nulla promette per il futuro. Tra polemiche artificiose, illegalità elevata a sistema, ignoranza rivendicata come merito.

Andrea Bosco


Schegge di sport, schegge di RAI. Quando alla “Domenica Sportiva” l'indimenticabile Adriano De Zan aveva, una di fronte all'altra, la Virtus Bologna vittoriosa per il suo ottavo scudetto e il Milan di Liedholm. Albertosi e Bigon che guardano Caglieris, Villalta, il vescovo mormone Cosic. E Terry Driscoll: allenatore senza patentino dopo essere stato elegantissimo giocatore. Metti una sera, in Corso Sempione a Milano. Dedicato a chi reputa che oggi l'informazione sportiva, perennemente ululata, sia migliore rispetto al passato. Pianeta calcio: vista la prima Juventus, Sarri-style della stagione. Pressing per almeno 80 minuti e costante mutuo soccorso.

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Fatti&Misfatti / Eccoci a casa belli rovinati

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Lunedì 6 Gennaio 2020

 

coppaitalia-20 


“Abbiamo sbagliato spesso, sì, ci hanno rinfacciato anche il voto alto a Messina che resta l’unico feroce nel giardino Armani dove deve esserci un’acqua speciale: la bevono e diventano pecorelle smarrite, oppresse, cosa che non mostrano quando vanno a ritirare lo stipendio.”

Oscar Eleni


Sulla scopa delle streghe dentro una nebulosa che nasconde troppe cose per non sentirsi come il caro Beppe Viola quando tornava infelice da una giornata alle corse: “Ero a casa bello rovinato”. Stato d’animo di chi si alza per fare a botte con quelli del piccolo mondo cestistico, stanco di sentire pappagalli che riportano veleni, gli invidiosi che si rifugiano dietro la penna di altri, ma poi ci pensano Trump e i suoi sostenitori a farci capire che una bomba può scoppiare nel mondo; basta una gita in cronaca per scoprire il coretto lagunare sui forni per Anna Frank, l’oste che mette in tavola le facce del suo duce, il fuoco in Australia che annuncia il fuoco che ci sarà qui fra non molto, gli ubriachi che travolgono i passanti, il peggio dell’esistenza aspettando con ansia l’arte di Sorrentino e la sua storia per papi che strattonano anime fintamente candide.

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Persone&Storie / Bruno Grandi, poche parole e molti fatti

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Martedì 7 Gennaio 2020

 

grandi_bruno_6 2 


Con questo articolo apriamo una nuova rubrica su quanti hanno contribuito all'affermazione dello sport olimpico italiano. Cominciamo con un dirigente che è stato l’anima della Ginnastica nel mondo, commissario del CONI in un periodo drammatico, ma soprattutto una persona dalle grandi qualità umane.

Giorgio Lo Giudice

Prima che un grande dirigente, Bruno Grandi è stato una grande persona. Un amico sincero dello sport che amava oltre ogni dire, la sua Ginnastica. L’ho conosciuto giovane insegnante quando frequentava la federazione, ancora non ero giornalista ma un semplice scribacchino e lui era un tecnico. Aveva sempre idee nuove, era allegro e pronto alla battuta. Ricordo che mi dette una mano non da poco, perché un giorno parlando della professione, quella vera (da insegnante), gli confessai che avevo problemi con la ginnastica.

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I sentieri di Cimbricus / I cento anni di "faccia di pietra"

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Sabato 4 Gennaio 2010

 

nurmi

 

L'anno nuovo e i suoi anniversari (o presunti tali), con l'impegno di evitare l'ovvio che già non mancherà da parte di certi trovatori molto gonfi di sè. Tentativo azzardato, certo, quasi uno slalom nella storia. Ma da celebrare.  

 

Giorgio Cimbrico

Prendo nota che nella sua invadenza il VAR verrà limitato (punte di gomito o di ginocchio, mezze anche, prepuzio, non verranno più presi in considerazione) e spero che altrettanto verrà deciso con gli interventi del TMO rugbystico. La tregua, chissà: mai stato troppo ottimista. Di questi tempi, men che meno. Assolto questo compito – l’ossessione dell’esattezza era l’oggetto della mia ultima “lettera persiana” , passo agli anniversari previsti per quest’anno e che nessuno, a parte noi, membri della confraternita, celebrerà.

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Osservatorio / Un Programma per l'Atletica del futuro

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Venerdì 3 Gennaio 2020


generica 2 

Lo scopo? Provocare un incontro – anche forse uno scontro – tra le diverse forze in campo per arrivare ad un progetto comune da sottoscrivere per chiunque dovesse essere chiamato al “soglio” federale per il prossimo quadriennio. Solo una utopia?


Luciano Barra


Titolo impegnativo, vero? Ma l’ispirazione e la necessità sono maturate la settimana prima di Natale, leggendo la tabella dei contributi assegnati dal fu AD di “Sport e Salute”, Rocco Sabelli, dove l’atletica era una delle poche Federazioni al palo ed assistendo a Roma alla Consegna dei Collari del CONI. Ero seduto in fondo alla sala ed ho gioito nel vedere salire e nel sentire citare i nomi dell’atletica. Si trattava di Francesco Panetta, Assunta Legnante con una foto toccante di Elio Locatelli. Poi mi sono accasciato sulla sedia. Ma l’atletica è tutta qui? Non c’era neanche il presidente della FIDAL e solo due dei pretendenti al trono. E si, purtroppo il convento non passa altro, più che Collari a noi dell’atletica in questo momento toccano guinzagli e museruole.

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