Giochi 2020 / Sono sei le citta candidate

Venerdì 2 settembre 2011

Per la corsa ai Giochi del 2020, Roma sarà in buona, ma ridotta, compagnia. Alla scadenza fissata al 1° settembre, il CIO ha reso pubblico l’elenco delle candidate che, con quelle già da tempo note, presenta la novità (improbabile) di Baku, capitale dell’Azerbaigjan, città che pare voler rispondere a pieno al motto olimpico: “l’importante è partecipare”. Quindi, assieme a Roma e all’antica città fondata da Alessandro Magno, a disputare la corsa verso il 2020 saranno soltanto Doha, Istanbul, Madrid e Tokyo, tutte determinate ad affrontare quel percorso accidentato, scandito da una serie di impegnative verifiche, il cui atto finale si svolgerà a Buenos Aires, il 7 settembre 2013 nel quadro della 123ª sessione del CIO.

Come hanno notato diversi osservatori, anche qui la crisi economica globale si è fatta sentire, limitando molto il numero delle città candidate (nelle ultime settimane hanno rinunciato il ricco Sudafrica e gli Stati Uniti, sconsigliati dalla mancanza di soldi e di impianti): dalle 11 località propostesi per i Giochi del 2004, si era scesi alle 10 del 2008, alle 9 nel 2012 e alle 7 del 2016. Ora il numero è calato ulteriormente. Un campanello di allarme che rintocca con la forza del Big Ben contro il gigantismo che sta soffocando la rassegna quadriennale e sui suoi costi (sul quasi fallimento della Grecia in che misura hanno pesato i Giochi del 2004?). Gigantismo che la commissione programmi del CIO, guidata dall’italiano Franco Carraro, continua a incrementare con nuove discipline. Tanto per gradire, pare che siano allo studio per il 2020 anche i rientri di Baseball e Softball, due sport di scarsa diffusione che sembravano esclusi per sempre.

Le notizie giunte da Shanghai – dove era riunito il CIO in occasione dei mondiali di atletica – hanno sollevato entusiasmo tra i promotori della nuova vicenda olimpica romana, sindaco Alemanno in testa. “Roma è ora la favorita”, si commenta con compiacimento. A conforto si citano le quote favorevoli di alcuni bookmaker britannici. Un entusiasmo che, tuttavia, non può nascondere le difficoltà economiche nazionali (e della Capitale, messa in ginocchio dalle manovre economiche del ministro Tremonti), e soprattutto le più o meno palesi divisioni politiche, con distinguo giunti da esponenti della Lega Nord, ancora piccati dalla scelta di Roma nei confronti di Venezia, ma pervenuti anche da altri schieramenti.

L’auspicio è che si siano valutati a pieno i rischi e le trappole presenti sullo scivoloso sentiero dello sport internazionale, le cui scelte non sempre paiono rispondere a logiche prevedibili. Come è già capitato in occasione della candidatura 2004 voluta da Walter Veltroni. O, in tempi più recenti, per gli Europei di calcio, oppure – tanto per restare a Roma – per l’ingresso della città nel circuito della F1. Staremo a vedere. Dopo la costituzione del comitato promotore, le prossime scadenze saranno un seminario da tenersi a Losanna tra le sei città (3/4 novembre 2011) e la stesura di un complesso questionario di valutazione da sottoporre all’Esecutivo del CIO entro il 15 febbraio 2012. Solo allora si avrà la scrematura delle città più “meritevoli”.