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Saro' greve / Oscar come anagramma di Corsa

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Martedì 5 Febbraio 2019

 

barletta 

Se è vero che chi ci lascia continua a vivere solo nella memoria di chi resta, nel ricordare l’umanità di Oscar Barletta, e quanto abbia regalato all’atletica, è un dovere per chi lo ha conosciuto e un esempio per chi non ha avuto questa fortuna.

Vanni Lóriga

“Semplicemente ricordando Oscar!” è il messaggio che ci giunge dagli amici Calogero “Lillo” Cappalonga (infaticabile promotore) e Ilio Rambozzi (immancabile documentatore). E come si può ricordare Oscar Barletta? Molto semplicemente correndo, in tanti, la Sua maratona. Per farlo ci siamo dati appuntamento domenica mattina sul Suo percorso realizzato a Civitavecchia in località San Gordiano. Un circuito che sviluppa esattamente la quarantaduesima parte di 42165 metri, cioè della gara di maratona. Fu studiato proprio da Oscar ed è un percorso variato, con brevi rettilinei, curve, piccole salite e dolci discese. Avvolge i campi sportivi dedicati all’atletica ed al rugby in un complesso promosso (e gestito) da Luigi Gatti che del Maestro fu allievo, fra i migliori.

E come meglio si sarebbe potuto sintetizzare la vita di Oscar, un nome che anagrammato si traduce in Corsa, che affidando l’incarico di starter a Roberta Brunet e chiamando Giancarlo Peris a coprire la prima frazione?

Si tratta di due personaggi che riassumono simbolicamente circa quarant’anni anni di Atletica: il ragazzo che nel 1960 accese il tripode olimpico e la mamma “argento” mondiale nel 1997 dopo il bronzo olimpico del 1996 e quello europeo di Spalato 1990.

E Oscar Barletta, che sicuramente ci ha osservato dall’alto delle sue nuove praterie, sarebbe stato felice di vedere l’ultima frazione affidata all’undicenne di nascita etiope Ifa Di Gennaro, adottato in Italia. D’altra parte le prime medaglie olimpiche vinte da atleti allenati da Oscar furono proprio quelle di un africano, il tunisino Mohamed Gammoudi. Ifa è tesserato per la Tirreno Atletica, presieduta da Claudio Ubaldi anche lui allievo di Oscar e con la segreteria affidata alla attivissima Patrizia Rotolo.

Gli appassionati organizzatori civitavecchiesi ci danno appuntamento per il prossimo 2 febbraio quando ancora una volta ricorderemo, semplicemente, Oscar. E sarà l’occasione per consegnare un nostro modesto lavoro nel quale riassumeremo (e saremo in molti a farlo) le testimonianze di una vita infinita dedicata all’amore per l’atletica.

Per il momento mi limito a fornire un piccolo elenco di notizie poco note su Barletta.

1. Oscar Franco Barletta nasce a Civitavecchia il 15 maggio 1917. Ha nove mesi quando nave Caprera, su cui suo padre Ulderico è imbarcato come fuochista, viene affondata da un sommergile tedesco al largo di Alicante.

2. Lo alleva mamma Silvia Fiorelli che, per integrare la modesta pensione di vedova, gestisce sul lungomare un chiosco che vende panini e bibite. Dopo le scuole elementari frequenta a Roma da pendolare il tecnico commerciale Cavour. La mamma gli dà ogni giorno i soldi per il pranzo ma lui si accontenta di un cappuccino ed un cornetto e spende il resto per affittare una bicicletta, Ama il ciclismo e partecipa a qualche gara, Ma il suo futuro sarà nell’atletica.

3. Prima gara il 20 dicembre 1936. Vince la campestre del fascio giovanile di combattimento di Civitavecchia.

4. Per il servizio militare viene destinato a Trapani. Come orfano di guerra ottiene il trasferimento al distretto di Roma, incarico ciclista portaordini. Un giorno consegna la cartolina di richiamo alle armi al sergente Amedeo Buffa. Si tratta in realtà di Amedeo Nazzari, attore.

5. In quel periodo di naja riesce a frequentare lo stadio Duilio Guardabassi alle Terme. “Non ci crederai – mi raccontò – ma lì davanti sin da allora erano già in corso i lavori della metro …”. Lavori ancora in corso, è opportuno ricordare …

6. Tornando agli attori cinematografici conosciuti da Oscar non si può dimenticare Gina Lollobrigida che nel 1945 fu ospite del campo profughi di Civitavecchia diretto da Barletta. “Si arrangiava vendendo sigarette americane …”

7. Nel 1947 organizzò al Comunale di Civitavecchia una piccola riunione di atletica a cui presero parte alcuni campioni reduci da una visita in Sardegna dove erano stati invitati da Tonino Siddi. Con lui gareggiarono anche Mario Lanzi e Ottavio Missoni, Lo speaker era ovviamente Oscar che urlava il suo entusiasmo in un megafono di cartone.

8. Molti atleti hanno apprezzato Barletta, ma il miglior elogio gli fu tributato da Abdon Pamich ai Mediterranei di Smirne dove vinse la gara dei 50 chilometri. “Ho disputato in vita mia centinaia di gare. Ma mai ho avuto una assistenza del genere. In ogni punto del percorso trovavo Oscar che mi incoraggiava e sosteneva”.

 

 

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