- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Mengoni

PDFPrintE-mail


Luigi MENGONI


mengoni


(gfc) Si è spento venerdì 27 ottobre nella sua casa di Ascoli Piceno. Aveva 87 anni, nato com’era il 21 giugno 1930. Notissimo negli ambienti atletici per le sue ricerche e i suoi studi statistici, in anni nei quali ogni dato era una scoperta preziosa, un’epoca difficile da comprendere oggi per i nativi digitali che hanno il mondo intero a portata di tastiera e devono affrontare solo l’ostacolo della pigrizia.

Allora – parlo degli anni Sessanta – era diverso. Poche le fonti dirette, scarse le certezze, con la tecnologia ridotta al servizio postale, le notizie viaggiavano solo per lettera. Soltanto quando meritava, ma era raro, tramite la costosa posta aerea. In quelle condizioni erano miracolosi i lavori che Luigi sapeva approntare, minuziosi ed essenziali, ma che aprivano finestre larghe su scenari allora misteriosi, come l’atletica africana, quella asiatica, caribica o sud-americana. Quasi altri pianeti ai quali solo lui riusciva a dare visibilità.

Ho conosciuto Luigi Mengoni – mi colpì che, come me, fosse nato a Pescara – all’inizio di quegli anni, quando acquistai uno dei suoi primi libretti statistici: “Twenty Five Years of Progress in Track and Field Athletics (1932-1956)” stampato a Roma da La Fiaccola, la tipografia di Atletica. Uno studio sui migliori risultati annuali di 37 paesi e tra loro la sconosciuta Cina che nell’immaginario pareva ancora ferma a Marco Polo, altro che mercato globale. Ne seguirono molti altri, tanto da perderne il conto. Autorevole membro della ATFS – l’organismo internazionale degli statistici di atletica – era stato il terzo italiano ad entrarvi, dopo i fondatori Roberto Quercetani (che fu lui a presentarmi) e Bruno Bonomelli e prima di Salvatore Massara. Io fui il quinto, nel lontano 1964, dopo che proprio Luigi mi aveva affidato il compito di “tenere” per la ATFS le liste italiane dei Primi 10.

A quel tempo viveva a Macerata, a contatto con i giovani e con la SEF, vecchia e gloriosa società cittadina, e lavorava presso l’Istituto Agrario Celso Ulpiani di Ascoli. Ma i suoi orizzonti erano larghi. Tanto da spingerlo a cercare la compagna della sua vita – Elena – nella Romania del dittatore Ceausescu. Ne seguì un matrimonio felice, con Elena che divenne medico in Italia e due figli che hanno preso con successo le strade del mondo: Roberto, nato nel 1968, attualmente ambasciatore in Tanzania, dopo essere stato console a Seoul e Canberra; Elenia Silvia, nata nel 1969, che oggi dirige il museo cinese di Shenzehn su incarico del Victoria&Albert Museum e destinata alla direzione dell’Archivio di Asia e Africa della prestigiosa British Library.

Di Luigi, oltre ai suoi tanti lavori, restano le centinaia di articoli pubblicati sulla Gazzetta dello Sport, Atletica e Atletica Leggera. A me resta, col ricordo della sua prorompente passione e di una personalità schietta e trasparente, il rimpianto per non averlo più cercato quando la vita ha separato le nostre strade.



 

Cerca