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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Saro' greve / Chilivani e l'anglo-arabo-sardo

Lunedì 15 Maggio 2017

cavallo-anglo-arabo-sardo 2

di Vanni Lòriga

Sarò “greve” ed insisto sul tema dei cavalli e dei cavalieri sardi, con il preciso impegno che in futuro non abuserò più della vostra pazienza. Almeno per quanto riguarda i quadrupedi; per i “bipedi” avrò altre cose importanti da raccontare. Durante i festeggiamenti dedicati al centenario di Paolo Racugno si è parlato a lungo del cavallo anglo-arabo-sardo, soprattutto con Mauro Checcoli, due ori olimpici nel Completo di equitazione ed estimatore dell’equino sardo. Trattando dei Giochi di Roma avevamo già accennato al fatto che i sessanta cavalli, impiegati nel pentathlon moderno, provenivano dagli allevamenti isolani, in testa a tutti Aletta de Nora, che vinse la prova stabilendo il record sul percorso di campagna alla velocità di metri 605. Aletta nasceva da Tatti, puro sangue inglese e da Stella, allevata da Tona Musio Scano.

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Italian Graffiti / Oliviero Beha ... mezzofondista mancato

Domenica 14 Maggio 2017

beha

di Gianfranco Colasante

Proprio l’altro giorno m'era capitato tra le mani “Un cuore in fuga”, uno dei libri di maggior successo di Oliviero Beha, libro dedicato alla “seconda vita” di Gino Bartali (ora pubblicizzata ben oltre quanto avrebbe voluto la riservatezza di Ginettaccio). Bartali è stato – assieme al Grande Torino – il mito della mia fanciullezza. Diversi anni fa, un mio libro si era classificato al secondo posto ad un “Bancarella Sport”, preceduto proprio da una biografia su di lui. Bartali, ch’era presente alla cerimonia sulla piazzetta di Pontremoli, mi dette la mano, calda e pesante, e chissà perché quella “sconfitta” mi parve meno importante. Perchè avviare un ricordo in memoria di un amico partendo proprio dai libri? Perchè potrebbero aiutare a capire. Tra i tanti titoli di Beha citati in queste ore, uno almeno ne manca. Anzi due.

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I sentieri di Cimbricus / La leggenda del re balbuziente

Venerdì 12 Maggio 2017

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di Giorgio Cimbrico

A parte un’eliminazione al primo turno a Wimbledon, un’esibizione su un campo erboso di Giamaica, una formula d’apertura pronunciata ai Giochi di Londra del ’48, una bella foto in cui, in cappotto spigato, passa in rassegna e stringe la mano ai giocatori dell’Arsenal in un Highbury spazzato via e trasformato in lussuoso condominio, niente altro di sportivo ho rintracciato nella vita di Giorgio VI.
Oggi, 12 maggio, sono 80 anni dalla sua incoronazione. Tra i pochi testimoni ancora in vita, la figlia maggiore, Elisabeth che, tra amore per i cavalli (per anni, primo giornale sfogliato al mattino, a colazione, Sporting, un fitto susseguirsi di quote e di condizioni dei terreni di gara), storiche inaugurazioni olimpiche (Montreal ’76 e Londra 2012, oltre a una lunga serie di Giochi del Commonwealth) e illustri comparsate (ai Championships, al derby ippico, alla finale del Mondiale di calcio 1966, all’anniversario del rugby gallese quando, per il commento di Paolo Rosi, indossava “una pelliccia di chinchilla e uno spericolato cappellino di paglia verde”), una sua più assidua presenza ha finito per lasciare.

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Italian Graffiti / Altro giro per Malago' e Giunta in stile Aniene

Giovedì 11 Maggio 2017

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di Gianfranco Colasante

Secondo attese e logica, Giovanni Malagò è stato confermato alla guida del CONI per il quadrienno che si concluderà a Tokyo. Al conteggio finale l'ex-presidente dell'Aniene ha raccolto 67 preferenze contro le due andate allo sfidante: Sergio Grifoni, un ex-dirigente proveniente, come si dice, dalla "società civile" e che aveva avanzato a sorpresa la sua candidatura. Semmai fanno pensare le cinque schede bianche e quell'unica dichiarata nulla sulla cui paternità c'è totale mistero. Ma l'unanimità assoluta non fa mai buona stampa e quindi va bene così. Malagò era stato eletto per la prima volta il 19 febbraio 2013, prevalendo all'epoca per 40 a 35 sull'ex-segretario di lungo corso Raffaele Pagnozzi.

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Fatti&Misfatti / Nostalgia canaglia: Milano e i suoi fantasmi

Martedì 9 Maggio 2017

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di Oscar Eleni

Dai monti Bianchi nella valle dell’Arenara, boschi incontaminati dove è bello fermarsi a leggere la monografia dei Meneghin per i Giganti curata bene da Giulia Arturi, giocatrice del Geas, grande società con magro bilancio, figlia di Rosetta Bozzolo, la storia del nostro basket femminile che domenica ha incoronato per la prima volta le ragazze di Lucca come campionesse d’Italia. Nel bosco seguendo Mark Twain: la verità è la cosa di maggior valore che abbiamo; perciò lasciatecela usare con economia. Ci siamo consolati così in giornate dove siamo tornati a contatto con il “Passato”, fra i nobili fantasmi della Milano che fu, nella nobile serata organizzata da Papetti, Paolo Bianchi, quelli di Basketovertime, Alessandro de Mori, nella vecchia palestra milanese Cappelli Sforza che ora la polisportiva Garagnano ha reso splendida e splendente. Era la notte per far riabbracciare Kenney e Dino Meneghin. O leone e o presidente.

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