Fatti&Misfatti / Spesso capita che i peggiori non sono i battuti
Venerdì 18 MaggioPurtroppo il play off stile Crudelia ispira cattivi pensieri: si sa che i muscoli non si muovono bene se la mente non li comanda.
di Oscar Eleni
Da Osimo dove un tempo si giocava pure buon basket perché dovevamo accendere un cero a San Giuseppe da Copertino che morì in solitudine e non riusciva più a volare. Ci sembra di conoscerlo da sempre. Purtroppo il play off stile Crudelia, regia di chi ha diretto un bel film come “Non si uccidono così anche i cavalli”, ispira cattivi pensieri. Puoi vincere soltanto se hai di tutto e di più, al momento i fatti dicono questo. Nel 2018 si va avanti con questo passo da Strumtruppen, mentre era il 1969 e Sydney Pollack pensava più a Jane Fonda che ai play off del basket italiano, invenzione della stagione 1977-78. Da quel tempo, purtroppo, una cosa non è cambiata di sicuro: la brutalità di arrivare all’epilogo con il grande caldo dentro palazzi dove fa sempre un gran freddo soltanto per la vergogna di doverli far vedere a qualche straniero di passaggio, perché di aria condizionata non se ne parla proprio.
I sentieri di Cimbricus / E pensare ch'era un gioco per soli Sahib
Venerdì 18 Maggio 2018Esportato con tutti i suoi riti, in un fenomeno di riflusso storico, il Rugby britannico ritorna cambiato di pelle.
di Giorgio Cimbrico
Era un gioco per soli Sahib, è diventato il gioco per tutte le razze del mondo: Thomas è del Mali, Itoje nigeriano, Nyanga congolese, Navidi iraniano, Goromaru giapponese, Trinh Duc vietnamita. Non è il caso di fornire un elenco, anche molto parziale, di tongani, samoani, fijiani. Meglio ricordare i baschi, i lituani che hanno giocato per l’Argentina, i norvegesi che hanno avuto i loro momenti in Premiership, gli olandesi bianchi e neri (Visser e Betsen), gli albanesi, i georgiani, gli ucraini.
Piste&Pedane / Le (tante) buone cose di un tranquillo week-end
Giovedì 17 Maggio 2018Il campo di Ferrara intitolato a Giampaolo Lenzi, signorile DT della nazionale maschile. Un omaggio dovuto.
di Daniele Perboni
Mercoledì tardo pomeriggio. Ping ... È una mail del direttore: “Questa settimana saltiamo? Problemi?”. Rispondo immediatamente (non si può schifare il direttore, accidenti!): “nessun problema, solo pigrizia”. Già, cari quattro gatti di lettori, anche l’estensore delle note che state leggendo ogni tanto si fa cogliere da questa mancanza di determinazione nel compiere un'azione di cui si riconosce l'importanza. Parole spudoratamente copiate, tanto per restare in tema ... La malavoglia, però, la mettiamo in un cassetto, apriamo lo strumento atto a scrivere e proviamo così a “buttar giù qualche riga”. Così almeno si diceva nei tempi andati. E con queste prime dieci righe siamo già arrivati oltre i 700 caratteri (spazi inclusi). E comunque occorre far sul serio e provare a commentare il fine settimana che ci ha lasciato.
I sentieri di Cimbricus / Da Jesi il futuro prossimo del calcio
Mercoledì 16 Maggio 2018Toccherà a Mancini detto Mancio, incompreso numero 10, allenatore di primo rango, riportare in alto la Nazionale.
di Giorgio Cimbrico
Con i figli di falegname si va sul sicuro: Gesù, Pinocchio, Harrison Ford, Roberto Mancini, freschissimo ct di una Nazionale che, facendo leva sull’esperienza, richiederebbe l’intervento di papà Aldo, piallatore, smussatore, lisciatore, lucidatore. Non resta che sperare che il geniale figlio abbia preso le migliori doti dal solido padre. Jesi, in questo senso, è una garanzia e, di pari passo, anche una specie di ombelico del mondo: ha dato i natali a Giovanni Battista Pergolesi, che lasciò alla musica un limitato ma importante patrimonio prima di scomparire a 26 anni, anticipando per genio assoluto e per vita breve Wolfgang Amadeus Mozart e Franz Schubert.
Fatti&Misfatti / Calamai, il genio della speranza
Martedì 15 Maggio 2017Una ventata di aria fresca con una persona davvero speciale, eccellente allenatore di basket che ora si dedica alla disabilità.
di Oscar Eleni
Nell’inserto del Corrierone di oggi la copertina è riservata alla bella intervista con Marco Calamai di Roberto De Ponti, collega nato bene al Giornale, eccellente capo dello sport all’Indipendente, e ora valorizzato al meglio da Dallera sul foglio di via Solferino, con il titolo il “Basket ci fa sorridere”. Una ventata di aria fresca con una persona davvero speciale, eccellente allenatore di basket che si è dedicato alla disabilità che dalle aule scolastiche dove insegnava, dalle panchine che ha frequentato con buoni successi si dedica in trenta centri italiani dove allena quasi 1000 cestisti normodotati e portatori di handicap che giocano insieme, senza differenze.
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