I sentieri di Cimbricus / Il lusso si addice ai Signori degli Anelli
Lunedì 9 Luglio 2018
di Giorgio Cimbrico
Se va avanti così, finisce come è capitato a quel pattinatore australiano di short track, Steven Bradbury: cadono tutti e uno diventa campione olimpico. Se va avanti così, sembra quel film, “1997 Fuga da New York”: quelli che possono, scappano da quell’orrore, ma uno compie il viaggio verso l’epicentro del pericolo ed è il terribile Jena Plinsky/Kurt Russell. In “2026 Giochi a ogni costo”, il personaggio principale è GM6: in questo caso il numero non è quello di maglia, ma l’anno del suo regno, il sesto di Giovanni Malagò, pontifex romanus ecclesiae gymnasticorum.
Piste&Pedane / Breve dialogo sui minimi sistemi
Venerdì 6 Luglio 2018
Esplode la nouvelle vague mondiale dei 200, distanza che (per ora) non rientra nei programmi di Filippo Tortu.
di Daniele Perboni
Come dice scusi? Che finalmente qualcosa si muove e che possiamo dormire sonni tranquilli? Come al solito lei non fa che ripetere le solite frasi fatte. Son mesi che non ci vediamo e un “buon giorno” sarebbe gradito, ma da lei una cortesia simile... e poi, mi vuol spiegare a che cosa si riferiva poc’anzi? Come dice? Che le sembro un cicinin scontroso e che le vien voglia di andarsene? Prego, faccia pure. Non mi mancherà certamente la sua compagnia. Come dice scusi? Che, invece, ha intenzione di intrattenermi e di ragguagliarmi sulle ultime novità? Scusi, ma di quali novità va blaterando! E poi, scusi se mi permetto, almeno provi ad accennare l’argomento. Come dice? Che è inutile tentare di fare lo gnorri e che lo so benissimo che vuole parlare di atletica. Specialmente di quella di casa nostra. Come dice scusi?
Italian Graffiti / Universiadi: ci vorrebbe Superman ...
Giovedì 5 Luglio 2018
Universiadi si, Universiadi no? Una commedia all'italiana, con De Luca contro De Magistris, in attesa di una decisione.
di Gianfranco Colasante
Un fallimento annunciato, più o meno è il canovaccio della pièce che - sotto il nome di Universiade 2019 - sta andando in onda sotto il Vesuvio. Come puntualmente ha confermato la cosiddetta "cabina di regia" (una magniloquenza tutta nostrana) riunitasi a Palazzo Chigi martedì scorso, presenti tutti i maggiorenti, a vario titolo responsabili del fallimento di cui sopra. Attorno allo stesso tavolo il neo-sottosegretario Giorgetti, il governatore della regione Campania De Luca, il sindaco di Napoli De Magistris, il presidente del CONI Malagò, il commissario governativo (come può mancare un commissario quando sono in ballo soldi pubblici?) Luisa Latella, e tanti altri. Tra i quali, ovviamente, il capo dell'anticorruzione Cantone e, udite udite, il ripescato Pagnozzi, sì, proprio lui. Come è finita?
I sentieri di Cimbricus / Volatilita' delle opinioni #condivise
Mercoledì 4 Luglio 2018
Ormai bastano una foto o un tweet per scatenare feroci dibattiti. Ma per fortuna tutto si esaurisce in poche ore.
di Giorgio Cimbrico
Manipolazione, volatilità, autosuggestione, nulla infiorato (formula conservata da un vecchio pezzo di uno spietato critico cinematografico, Goffredo Fofi): è su questi postulati, saldi come pilastri di sabbia umida, che si regge il mondo intorno a noi. Il consiglio generoso e appassionato è: raggiungete Sangri-la, Timbuctù, l’ultima Thule, le Ebridi (quelle vecchie sono ventose e alcoliche; quelle nuove, tropicali) o, senza spingervi troppo lontano, qualche traversa di valli alpine o appenniniche e, dopo esservi assicurati che in quel luogo esiste la “pax informatica” o meglio un meraviglioso vacuum, posate lo zaino, rassettate il vostro rifugio e pensate a tutto quel che avete dovuto digerire in questi anni di cani che hanno incalzato come una muta ringhiante, impedendo di riflettere, di tenere in ordine le idee, di abbozzare un’analisi, di permettersi il lusso di pensare, di avvertire, più che crepe, le voragini che si aprono sotto i piedi, come in certi film del filone catastrofico.
I sentieri di Cimbricus / Irena, dolce signora della corsa
Martedì 3 Luglio 2018
Ci ha lasciato una delle più grandi in assoluto: per lei una triplice corona mondiale e sette podi olimpici.
di Giorgio Cimbrico
La vacatio del direttore – breve, peraltro – capita in giorni densi come il pudding, tempestati come un puntaspilli, dolorosi come il distacco da Irena Szewinska che mi è capitato di mettere sullo stesso piano di Fanny Blankers Koen: se una è stata la Mamma Volante, l’altra è stata la Signora della Corsa, l’eroina polacca, l’interprete di una lunga e vasta parentesi che dalla metà degli Sessanta, l’ha portata a sfiorare gli Ottanta: sette medaglie alle Olimpiadi (tre d’oro), dieci europee (cinque da campionessa), una triplice corona di record mondiali dei 100, 200 e 400 che nessuno mai, prima e dopo, si è sognato di portare in testa, una poliedricità concessa solo a chi è molto grande. Lei lo era.
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