Piste&Pedane / Partono gli Europei. Sotto l'ombra del nuoto ...
Prima pagina del nostro diario, tra accrediti, conferenze stampe e qualche assaggio di gara. Tanto per cominciare.
di Daniele Perboni
L’arrivo a Berlino non si può certo definire traumatico. Tutto è perfetto. Alla tedesca, verrebbe da dire. Aereo in orario, consegna bagagli in un batter d’occhio, tutto ok anche l’accoglienza e il trasferimento al centro accrediti. Nessuna sbavatura. Accidenti, vuoi vedere che saranno sette giorni da favola? Unico neo: il caldo, a tratti asfissiante. Non proprio come nella pianura Padana, da dove proveniamo, ma certamente non quello che ti aspetti di trovare qui al Nord. Pazienza! Di corsa in albergo, due patate e una manciata di carote affettate come pranzo e si sale all’undicesimo piano. Conferenza stampa della vigilia. Come vuole il rito d’iniziazione.
Fatti&Misfatti / Continuiamo a sognare, o conviene svegliarsi?
L'azzardato esperimento dei multi-campionati europei ha una sua logica: almeno per questo sport all'italiana.
di Oscar Eleni
Inseguito da Nerone che non ci lascia respirare, una fuga verso l’abbazia benedettina bavarese così ben raccontata su Repubblica da quel genio che è Paolo Rumiz per meditare sul fine settimana dell’italsport che ci costringe ad una sosta nell’oasi degli psicanalisti. Sogniamo o è venuto il momento di svegliarsi? Insomma cosa possiamo dire a quelli che erano convinti, molti lo sono ancora, che fare sport in Italia sia davvero difficile? Eppure qualcosa si muove e queste miniolimpiadi europee fra Glasgow e Berlino ci dicono che esistono dei Robin Hood nella foresta dove gli sceriffi in carica se ne strafottono dello sport nella scuola, del lavoro certosino di centinaia di veri dilettanti che aiutano tanta gente.
Saro' greve / Beccali, il primo "europeo" italiano
"Dal 1932 corro al suo fianco condividendo la storia, le ombre e le luci, del grande mezzofondo italiano".
di Vanni Lòriga
Impossibilitato (soprattutto per motivi anagrafici) a seguire dal vivo la XXIV edizione del Campionato Europeo di Atletica (evito di chiamarla Leggera perché l’Atletica è e resta una sola) mi terrò informato fruendo della copertura televisiva, osservando il sacro lavoro dei pronosticatori mobilitati da Sandro Aquari e sorvegliati da Augusto Frasca e leggendo i servizi dei vari inviati. Premetto che non sarò tenero con nessuno: se non lo facessi, tradirei lo spirito “greve” di questa rubrica. Sono già accomodato sulla poltrona prospiciente il focolare televisivo, munito di bevande e di una notevole scorta di popcorn, indispensabile in queste occasioni.
Piste&Pedane / Europei tra ricordi e un certo ottimismo
Una novantina di azzurri in campo, con diversi obiettivi nel mirino. Spalato '90, certo, ma anche una verifica completa.
di Daniele Perboni
Finalmente ci siamo. Meglio, ci saranno gli oltre novanta ragazze e ragazzi, che dal 6 agosto faranno la fila per calcare pista e pedane dell’Olympiastadion (75mila posti), sede dei Campionati Europei (in maiuscolo, come insisteva il nostro maestro in giornalismo Dante Merlo). E qui, fossimo credenti, ci starebbe bene un “che Dio lo abbia in gloria”. Il direttore ci ha dato mano libera: «Fai tu». E noi, scimmiottando l’Eroe dei due mondi, prontamente abbiamo risposto con l’inconfondibile «Obbedisco».
Monaco 2002. Nella foto di Omar Bai, i giornalisti italiani accerchiano Maria Guida che ha appena vinto la Maratona.
Piste&Pedane / Scuserete, ma io sto con la principessa
Venerdì 3 Agosto 2018
L'alto donne sarà una delle gare-cartolina della rassegna di Berlino. Anche se l'atletica mondiale marcia ad altro ritmo.
di Gianfranco Colasante
Mentre fervono i pronostici sugli Europei di Berlino, perdonerete se non mi iscrivo al partito del giovin "fenomeno" Filippo Tortu. Pronosticato vincitore - anzi, "trionfatore", l'auspicio più gettonato - della corsa dei 100 metri. Per motivi diversi, che proverò a chiarire. Le mie simpatie, con un interesse che non avvertivo da anni, vanno di contro alla ragazza che reputo in assoluto la N. 1 dell'atletica italiana. E la sola che al momento può dirsi di autentico livello mondiale. Mi riferisco, ovviamente, ad Elena Vallortigara. Della cui sorprendente rinascita attestano i progressi tra aprile e metà luglio, finalmente emersa alla luce da un tunnel che l'aveva imprigionata per sei/sette anni.
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