Osservatorio / Intervista sui nostri minimi sistemi
Martedì 1° Gennaio 2019
Dopo l’approvazione finale delle norme di riforma contenute nella manovra finanziaria, affrontiamo i diversi argomenti che toccano il mondo dello sport e modificano profondamente il futuro del CONI, tranciando di fatto il legame secolare tra Comitato Olimpico e Federazioni Sportive. Tutta colpa di Giorgetti e Valente?
A colloquio con Luciano Barra
SportOlimpico. Sei disponibile ad un’intervista senza veli e reticenze sull’attuale situazione dello Sport italiano?
– Si, certo, ma rischio di ripetere molte delle cose già scritte da me e da altri su SportOlimpico in questi ultimi due/tre anni. Pensate che solo sugli ultimi articoli ho avuto oltre 120 commenti e tutti positivi e concordanti.
SO. Quale è il tuo commento alla situazione che si è venuta a creare nello Sport italiano dopo la riforma voluta dal Governo?
– Sono allibito. In due mesi sono stati cancellati oltre 70 anni di storia. Onesti e Zauli si rivolteranno nella tomba. E il tutto con una facilità irrisoria. Mi ricorda una lama di coltello che entra facilmente in un panetto di burro senza che la lama sia arroventata e quindi senza alcun dolore esteriore. È difficile trovare nel tempo fenomeni di tal genere, senza che nessuno si lamenti o che nasca una spontanea e normale reazione al fenomeno. Se pensiamo a come, al di là della spicciola cronaca, è stato trattato il tema dai media italiani, RCS e RAI in testa, si può solo concludere che è il peggior segno, con le riflessioni del caso sugli errori fatti.
I sentieri di Cimbricus / I consigli del professor von Finkelstein
Sabato 22 Dicembre 2018
Con questo raccontino di Natale, un incarto di pregio per i suoi lettori ed amici, SportOlimpico.it conclude il 2018. Ritornerà all'apparire del nuovo anno, per vivere assieme a voi la sua tredicesima stagione, ancora e sempre all'insegna della libertà di pensiero condita da una certa dose di ironia. Solo allora, all'alba del 2019, scopriremo se al centro dell'universo-sport italiano ci sarà ancora il CONI o ciò che ne resta. Se così non fosse, ce ne faremo una ragione, ma subito dopo non potremo fare a meno di chiederci se la colpa (o il merito?) sarà da cercare tra gli inquilini occasionali di Palazzo Chigi o tra i testardi Signori del Foro Italico.
Giorgio Cimbrico
Cade una pioggia sottile quando l’Ice color argento da Monaco di Baviera raggiunge in perfetto orario il marciapiede 4 della stazione di Heidelberg. Il viaggiatore si affretta verso l’uscita e trova ad attenderlo un uomo sulla sessantina che impugna un piccolo cartello con il nome del visitatore. “Benvenuto, sono l’autista e il segretario del professore. Se vuole seguirmi …”. La vecchia Mercedes, nera e lustra, è parcheggiata a un centinaio di metri. Il viaggio verso la città vecchia, sulle colline che dominano il Neckat, è breve e silenzioso. Dieci minuti perché il viaggiatore segnali il suo arrivo in albergo e lasci il suo bagaglio prima di inoltrarsi tra gli edifici universitari: foglie morte, ontani spogli, silenzio. La casa del professore è di pietra appena sbozzata, severa. Le tende aperte di un bovindo lasciano intravvedere uno studio.
Osservatorio / La malinconia del calcio Uber Alles
Venerdì 21 Dicembre 2018
La consegna dei Collari d'Oro (ma non sono un po' troppi?) conferma che il calcio ha ormai occupato ogni spazio.
di Luciano Barra
Si chiude l’anno sportivo e forse si leggono dei segnali positivi nel mondo Italiano dello sport, non di quello “minore”, come ha ben sottolineato Gianni De Magistris alla consegna del Collare d’Oro a una delle tante squadre di Pallanuoto, spesso dimenticate, che hanno vinto più Olimpiadi/Mondiali di tutte le altre discipline.
I sentieri di Cimbricus / "Questo Polcevera mi ricorda il Kwai, ..."
Mercoledì 19 Dicembre 2018
Un ponte è pur sempre un ponte, e per costruirlo nessuno ha l'esperienza del colonnello Nicholson, per di più in un anno ...
Alla fine della visita al cantiere il colonnello Nicholson è piuttosto accigliato: dove sono i tronchi di tek e di mogano, dove sono quelli di leggera balsa necessari per mantenere equilibri nei sovraccarichi, dove sono le liane ben ritorte, molto migliori anche della canapa inglese selezionata, quella tanto per dire che serviva per le esecuzioni? Cemento, ferraglia, macchinari giganteschi, uomini perfettamente equipaggiati che battono la fiacca. Il colonnello ficca sotto l’ascella il bastoncino da cui non si separa mai e si dirige verso il gruppetto di autorità che, caschetto ben piantato in testa, lo attendono sulla sponda sinistra.
Osservatorio / Riforme? Tutto va bene, madama la marchesa
Mercoledì 19 Dicembre 2019
Più che un cambiamento appare quasi una rivoluzione. Ma siamo certi che le “colpe” siano tutte del Governo?
di Luciano Barra
L’attuale Governo giallo-verde ha fatto della trasparenza un suo punto fermo. In particolare nel punto 23. e a pag. 46 del Contratto di Governo viene chiarito come sia necessario che “il Governo sia compartecipe delle modalità con le quali vengono spesi e destinati i contributi pubblici assegnati al CONI e trasmessi poi alle Federazioni.” Io non so se il CONI ha mai messo a disposizione di questo Governo i criteri che sono stati seguiti, dopo un lavoro lungo e certosino fatto nello scorso quadriennio dalla Commissione ad hoc presieduta da Luciano Bonfiglio, presidente della federazione di Canoa e Kayak, nell’assegnare i contributi alle FSN. A suo tempo ebbi modo di vedere il documento e devo dire che mi impressionò il dettaglio con cui i criteri venivano enunciati.
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