I sentieri di Cimbricus / I pesci d'aprile nuotano in mezzo a noi
Lunedì 1° Aprile 2019
Ad essere un po' caustici, ma realisti, si può rilevare che il maggior difetto dei nostri dirigenti sportivi risieda nella pervicave tendenza a prendersi troppo sul serio. Lasciamoglielo credere. E intanto godiamoci qualche innocente paradosso.
Giorgio Cimbrico
Pervaso dal suo solito, generoso e genuino entusiasmo, Giovanni Malagò non è riuscito a mantener segreta l’ancora ufficiosa ma già certa vittoria di Milano-Cortina, confidando il fausto evento a un ristretto gruppo di amici che trascorrono il tempo libero – e non solo quello – all’Aniene. La notizia è trapelata ed è giunta ai due governatori del Lombardo Veneto. Previste luminarie e fiaccolate. Stoccolma è vinta e i Giochi sono fatti.
Saro' greve / Vittorio Pozzo, il C.U. che amava scrivere
Lunedì 1° Aprile 2019
"La nostra è terra ingrata che non ama celebrare i suoi eroi, ombre con le quali è spesso penoso confrontarsi. Così, nel 1990, non vollero apporre il suo nome allo stadio torinese costruito per quel disgraziato Mondiale italiano, ripiegando su un ridicolo, e salottiero, Delle Alpi".
Vanni Loriga
La recente partita di calcio tra Italia e Finlandia mi ha inevitabilmente ricondotto con la memoria ad analogo incontro disputato il 20 luglio 1939 allo Stadio Olimpico di Helsinki e conclusosi con una vittoria per 3-2 ritenuta umiliante dai commentatori. E chi scriveva di calcio in quegli anni ormai lontani? Allora avevo dodici anni e vivendo a Torino leggevo La Stampa. La prima firma per il calcio era di un certo Vittorio Pozzo [1886-1968], non casualmente anche Commissario Unico della Nazionale. Nel 1939 aveva già al suo attivo due titoli di Campione del Mondo (1934 e 1938) ed uno Olimpico (1936). Arduo stabilire se il tecnico prevalesse sul giornalista, ma ci proveremo.
Osservatorio / Primi bilanci della stagione invernale
Domenica 31 Marzo 2019
Facciamo un po' di conti sulla stagione invernale. Rispetto ai bilanci di PyeongChang c'è chi ha perso e chi ha guadagnato. Gli azzurri figurano in questo secondo gruppo con 12 medaglie rispetto alle 10 dei Giochi Invernali.
Luciano Barra
L’inverno pare proprio finito e, mentre ancora si dibatte sulla futura riforma dello sport italiano e sulla candidatura ai Giochi del 2026, quasi tutte le gare degli sport invernali sono terminate. In effetti mancano ancora due Campionati del Mondo: il Curling, che si svolgerà entro Aprile (in programma fra Canada e Norvegia), e l’Hockey Ghiaccio, entro Maggio (femminile in Finlandia e maschile in Slovacchia). Diciamo subito che è stato un buon inverno per l’Italia, non tanto per la quantità di medaglie – due di più di quanto raccolto ai Giochi 2018 – ma per la qualità delle stesse.
Osservatorio / La telenovela dei nostri stadi di calcio
Giovedì 28 Marzo 2019
Perchè in Italia gli stadi di calcio sono sempre meno aderenti alle esigenze dello sport di spettacolo? E perchè in altri paesi, da tempo, si è intrapresa una strada molto più produttiva e con eccellenti ritorni economici? Proviamo a capire.
Luciano Barra
Dopo la telenovela (non conclusa) dello stadio di calcio dell’AS Roma, ora sta per iniziare quella dell’Inter e del Milan. A Roma la telenovela dura da quasi 8 anni. Tempo fa mi ero permesso di scrivere che non si sarebbe fatto mai. Sapete perché? Non perché io sia laziale, ma perché siamo a Roma. La situazione di Roma ha fatto scrivere ad Antonio Padellaro sul Fatto Quotidiano un divertente articolo con il titolo “Povero Pallotta, gli hanno fatto una Totòtruffa chiamata Stadio”, in cui parafrasa la storia dell’americano a Roma con la coppia Totò-Nino Taranto e la vendita della Fontana di Trevi. Per poi andare avanti parafrasando il film “Amici miei” dove vede l’americano accollarsi la sua catena di affetti, ma non il cane Birillo, e per concludere con l’altro film, in cui siamo dentro oggi: “Un giorno in pretura”.
I sentieri di Cimbricus / Ma cos'e' questo sport nella scuola?
Giovedì 28 Marzo 2019
Tutti ne parlano, da noi, ma nessuno sa di cosa si parla. O meglio, con quale prospettive. Un'occhiata alla realtà britannica, tanto per confrontare. Esempio di scuola (scusate il bisticcio): lo sport universitario che non c'è ma produce le costose Universiadi.
Giorgio Cimbrico
Dopo aver sentito blaterare di sport nella scuola da alcuni decenni (politici sportivi o sportivi politici fa poca differenza), ho una modesta proposta da sottoporre a tutti gli uomini del Coni e della Sport e Salute e magari a quelli del Ministero dell’Istruzione o come diavolo si chiama: acquistare un biglietto low cost (non è il caso di sperperare quattrini con la business) e andare a dare un’occhiata a quel che sta accadendo sui campi del Rosslyn Park, sudovest di Londra. In questi giorni è in programma ll Seven di rugby, nato nel ’39, poco prima dell’inizio delle ostilità. Al Seven partecipano 9624 giocatori (e ora anche giocatrici) dai 13 ai 18 anni, che rappresentano 800 scuole.
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