Piste&Pedane / Un D.T. perennemente insoddisfatto
Giovedì 27 Giugno 2019
La "corrente di positività" che percorre l'atletica azzurra, le sue cause, le sue prospettive, i suoi limiti, nelle parole di Antonio La Torre, motivatore del movimento ed eterno insoddisfatto. Atteggiamento da condividere.
Daniele Perboni
Totalmente indifferenti all’assegnazione olimpica, sopportando stoicamente la calura che ha investito come una carica di cavalleria la pianura tutta, non ci resta che rifugiarci nella nostra piccola e seguita (così ci rassicura il direttore) rubrica settimanale. Da qualche parte abbiamo letto che non tutto il movimento nostrano è da buttare. Vero, verissimo. Buone cose stanno emergendo, freschi talenti sbocciano, altri si riconfermano su buoni livelli. Insomma, siamo percorsi da una «Corrente di positività». Parole del Direttore Tecnico Antonio La Torre. È al vecchio amico che ogni tanto facciamo ricorso per tastare il polso dell’atletica italiana, e il “lombardo con radici pugliesi”, smorza all’istante certi toni trionfalistici.
Italian Graffiti / Milano/Cortina, che la festa abbia inizio
Mercoledì 26 Giugno 2019
Perde il sentimentalismo, ha titolato più d'un blog olimpico. La vittoria a mani basse di Milano/Cortina è il risultato della concretezza che servirà a spingere lo spirito olimpico, o ciò che ne rimane, verso nuovi scenari. Con un CIO sempre più ricco e con città sempre meno convinte.
Gianfranco Colasante
Abbiano avuto ragione o meno i bookmaker, la vittoria di Milano/Cortina su Stoccolma/Are è risultata ben più ampia delle più ottimistiche previsioni: 47 a 34 il risultato della busta. E' un dato inoppugnabile. Un successo la cui paternità va data tutta a Giovanni Malagò che, lasciato fuori dalla porta dal sindaco di Roma, ha cercato e trovato sponda nel sindaco di Milano. In epoca non sospetta, quando governatore della Lombardia era ancora Roberto Maroni e l'attuale maggioranza di Governo non l'avrebbe immaginata neppure maga Magò. I passaggi successivi, la difficile trattativa con Torino, l'irrompere di Luca Zaia e di Cortina, sarebbero venuti dopo. Fino a costruire e produrre la vendetta perfetta, su un copione da far impallidire il miglior Hitchcock.
Universiadi '19 / Tutto va bene, madama la Marchesa
Mercoledì 26 Giugno 2019
Un report sullo stato dell'arte a pochi giorni dall'inaugurazione dei Giochi Universitari che Napoli e la Campania hanno fortemente voluto dopo la rinuncia del Brasile. Analisi e prospettive per una manifestazione che deve soprattutto cercare nuove strade.
Alberto Gualtieri
Dal prossimo 3 al 14 luglio Napoli ospiterà la manifestazione sportiva ritenuta universalmente la più importante dopo le Olimpiadi. Per partecipanti e numero di sport, molto meno per il valore tecnico. D’altro canto dal 19”72 di Pietro Mennea del 1979 a Città del Messico sono trascorsi 40 anni e qualcosa non può non essere cambiato, specialmente nel panorama tecnico. Corroborate da un finanziamento di 270 mln di euro distribuiti 100 per la messa in discreta funzione degli impianti, 150 per l’organizzazione e 20 per la tassa che la FISU si fa pagare per assegnare i Giochi, le competizioni daranno a Napoli una ulteriore vernice di internazionalità ad una citta tra le più attraenti del Paese.
I sentieri di Cimbricus / Esultanze italiche, esercizio alchemico
Martedì 25 Giugno 2019
Alla fine è accaduto: non è stata tanto prescelta l'inedita coppia Milano/Cortina quanto mortificata Stoccolma e ciò che la Svezia ha dato allo sport olimpico. Spiegarne i motivi significa srotolare nomi, fatti, date, luoghi, occasioni, cieli, visioni, viaggi. E tanta dignità.
Giorgio Cimbrico
“La Garbo parla, la Garbo ride”: i grovigli della mente sono strani ed essendo grovigli sono anche labirintici. Quando è giunto l’annuncio della vittoria di Milano-Cortina e la sterminata truppa vestita made in Italy si è lanciata in ululati e i signori della candidatura si sono immediatamente avventurati nel repertorio del sistema-Paese, della sostenibilità, dei benefici (Sala ha persino trovato il modo di dire che per Milano aveva pensato ai Giochi estivi. Ma Sala è mai stato, non dico a Pechino o a Londra, ma a Birmingham, a Sheffield?) io ho pensato agli occhi profondi e malinconici della signorina Gustavsson, al primo film in cui si udì la sua voce, a quello, Ninotchka, in cui abbandonò l’espressione da sfinge e ride, ride e ride a una battuta del simpatico bellimbusto Melvin Douglas.
I sentieri di Cimbricus / Lo scenario non e' poi cosi' male
Lunedì 24 Giugno 2019
Se si giudica dai particolari, il bilancio dei nove mesi della gestione La Torre porta il segno più, in attesa che la stagione ci avvicini a Doha con qualche carta in più di quanto di poteva ritenere in inverno.
Giorgio Cimbrico
Diversamente da Eleni non sono attestato da qualche parte, magari “sull’atre sponde per varcar di Stige l’onde”, (vedi Orfeo e Euridice, musica di Christoph Willibald Gluck, libretto di Raniero de’ Calzabigi), ma continuo a passare il mio tempo a leggere risultati, un buon metodo per possedere a palmi uno scenario, per confutare la visione delle cassandre, per combattere le approssimazioni. Eh già, in finale ai Mondiali si va con 9”95 (con 9”85 si porta a casa il titolo), con 44”50. Forse questi intenditori non esaminano troppo la situazione o trascurano, ad esempio, che le modalità delle tre semifinali – che a me non piace – offre chance a chi sa piazzare un 10”02, un 44”88 al momento giusto.
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