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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Consigliato: viaggio nell'Antartico per tutti

Lunedì 30 Settembre 2019

 

trentin-york 


Nella domenica dei mondiali traditi: dal tempo quello del ciclismo nello Yorkshire, non certo dalla gente; dal caldo quello dell’atletica in Qatar, dall’avidità di chi ha preferito i soldi a tutto il resto.

Oscar Eleni

Dalla base antartica Concordia dove ha portato Giampaolo e Messina, due sceriffi che a Milano dovevano cambiare tanto e nell’ultima domenica sono rimasti nudi fra i calcinacci di San Siro e le puzze del Forum. Viaggio di studio leggendo il libro di Marco Buttu, l’ingegnere della Barbagia che per sopravvivere nel Marte bianco faceva yoga. Visto che lavorava anche al software di Sardinia Radio Telescope forse ci permetterà di captare immagini della marcia imperiosa di Sassari e di Pozzecco nella domenica dei mondiali traditi: dal tempo quello del ciclismo nello Yorkshire, non certo dalla gente che ama tutto lo sport, che ha cultura della vera competizione sportiva come si capisce sempre andando a gareggiare in Gran Bretagna; quello dell’atletica in Qatar dal caldo, dall’avidità di chi ha preferito i soldi a tutto il resto.

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Osservatorio / Lettera dal deserto: "Non sparate su Doha"

Lunedì 30 Settembre 2019

 

emiro qatar


Il risvolto opaco della medaglia (o delle medaglie). Pareri diversi a confronto, ma anche una motivata analisi fuori dal coro sul pro e sul contro di certe scelte. Con qualche (intelligente) proposta per l’avvenire.

Luciano Barra

Se c’è uno che avrebbe tutti i titoli per “sparare” sui Campionati del Mondo a Doha, quello sono io. Sin dal dicembre del 2014 quando Doha batté Barcellona, eravamo a Montecarlo, nel voto per l’assegnazione, sono stato contro. Forse ero prevenuto per il coinvolgimento del Diack jr con Doha (e tutto quello che ne può conseguire viste le gesta del pargolo) ma anche dal fatto che mia figlia aveva lavorato per la Candidatura Catalana. Negli anni successivi grazie al mio ruolo di “influencer” (non certo come la Ferragni) avevo più volte spinto affinché la IAAF trovasse una scusa per rimuovere questo "errore".

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I sentieri di Cimbricus / Il senso e il consenso dello sport

Lunedì 30 Settembre 2019


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"Tribune vuote e disinteresse totale. Mi congratulo con Kevin Mayer che ha avuto il coraggio di dirlo: Una catastrofe. Qui non sanno cosa sia l’atletica”. Intanto a Berlino, in una galassia lontana, ...


Giorgio Cimbrico

Il senso dello sport venduto al miglior offerente è visibile guardando lo stadio vuoto di Doha. E’ l’immagine di chi è ricco, compra il patè e lo dà al cane, beve il Sauternes con il pesce e poi dice che schifo, compra un quadro e lo mette nel caveau, va al festival di Salisburgo e si annoia. Morale fulminea: non merita le cose  belle e buone su cui può mettere le zampe. E’ ricco, compra da chi è felice di vendere, si balocca, non gliene frega niente.

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Piste&Pedane / La piu' grande di sempre e' Shelly-Ann

Lunedì 30 Settembre 2019

 

tatlor 

 

Malgrado le condizioni estreme, i Mondiali nel deserto stanno miticando le perplessità mettendo in vetrina anche protagonisti e risultati di pregio come è capitato sulla pedana del triplo.

Daniele Perboni

Terza giornata e terza notte di passione. Andati a dormire con le campane che suonavano a festa per il bronzo di Eleonora nella 50 di marcia, ci siamo risvegliati con la dolce illusione di poter chiudere la domenica con una seconda medaglia. Sempre grazie alla disciplina dei faticatori del tacco e punta, nella fattispecie si puntava tutto su Antonella Palmisano. Non è andata come il cuore spingeva a sperare. La ragazza di Mottola non è riuscita a ripetere il miracolo di altre stagioni più felici. Tredicesima alla fine (1h37’36”) e diciassettesima Valentina Trapletti (1h38’22).

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Saro' greve / Duro come il granito, leggero come il sughero

Lunedì 30 Settembre 2019

 

tv

 

La RAI sta coprendo l'avvenimento con largo dispiego di mezzi e di uomini. Se la prima edizione dei Mondiali (1983) aveva solo la voce di Paolo Rosi, adesso possiamo contare sul Trio Bat+Man (“Bragagna, Alessandrini, Tilli”). Col supporto dell'uomo trigonometrico (il "prof" Ponchio).


Vanni Lóriga

Non sarò tanto “greve” da comunicare ai fruitori del nostro sito Olimpico che Filippo Tortu, da sabato sera, è entrato nell’aristocrazia mondiale della velocità, finalista nei 100 metri del campionato iridato in corso a Doha. Tutti sono stati informati da precise telecronache, da prime pagine che eternano l’avvenimento, da completi resoconti e puntuali interviste. Poco posso aggiungere e lo faccio ricorrendo al mio personale mondo di ricordi. Mi aiuta il fatto che è stato giustamente sottolineato che Filippo non è il primo italiano a raggiungere una finale mondiale: la stessa impresa fu realizzata nel 1987 a Roma da Pierfrancesco Pavoni.

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