Italian Graffiti / La storia dimenticata dei fratelli Cattalinich
Lunedì 10 Febbraio 2020
Nella Giornata del Ricordo la pagina drammatica di tre fratelli zaratini – canottieri saliti sul podio ai Giochi del 1924 – costretti a lasciare la loro terra assieme agli altri trecentocinquantamila dell’esodo.
Gianfranco Colasante
Quando diciamo canottaggio il pensiero va subito ai tre fratelli Abbagnale: Giuseppe, Carmine e il più giovane (ma anche il più dotato e il meno fortunato) Agostino. Se vogliamo, una dinastia, con sette medaglie d’oro e due d’argento ai Giochi. Ma che ha altri precedenti in chiave olimpica. Come capitò negli anni Trenta, con i tre fratelli Vestrini, livornesi degli “Scarronzoni”: Pier Luigi detto “Lallo” e Renzo detto “Lilli” in gara ad Amsterdam nel 1928 e il più giovane Roberto detto “Lolli”, argento sull’Otto a Los Angeles 1932. Ma ancora prima c’erano stati i tre fratelli Cattalinich che nel 1924, sulle acque della Senna, avevano conquistato la medaglia di bronzo dell'Otto alle spalle degli universitari di Yale e dell’equipaggio canadese, ma precedendo i più accreditati britannici.
I sentieri di Cimbricus / Un veterano di vent'anni e tre mesi
Domenica 9 Febbraio 2020
Non record mondiale al coperto, quello di “Mondo” – mai nickname più profetico – ma assoluto. Come vogliono le norme. Tanto più che con lui di mezzo, 6 e 20 non sarà una risposta a chi chiede che ora è.
Giorgio Cimbrico
Armand Duplantis, 6.17: non sarebbe male che alcuni giornalisti italiani dessero un’occhiata al regolamento tecnico della World Athletics che noi poveri vecchi continuiamo a chiamare IAAF: l’articolo 260 dice che se un impianto è omologato, un record mondiale può essere ottenuto sia che esista sia che non esista un tetto che lo ricopre. Nel caso, ci troviamo a quello che viene definito record mondiale assoluto. In sei anni, dal record di Renaud Lavillenie a Donietsk, casa madre di Sergei Bubka (padrone del tetto per trent’anni), anche in quel caso presentato come record mondiale indoor, nessuno ha pensato di dare un’occhiata ai canoni, né evidentemente nessuno ha fatto caso al comunicato inviato sabato 8 febbraio, attorno alle 21, da Montecarlo: pole vault world record significa record del mondo di salto con l’asta.
I sentieri di Cimbricus / L'uomo che interpretava se stesso
Giovedì 6 Febbraio 2020
“Kirk Douglas apparteneva alla vita di tutti noi e così non è il caso di fingere commozione, ma solo di ricordarlo, e di salutarlo: Mazel Tov, i migliori auguri per quello che ha saputo dare.”
Giorgio Cimbrico
Saltando da una buca all’altra nella terra di nessuno di “Orizzonti di Gloria” o battendosi seminudo nell’arena di Lentulo Battiato, Kirk Douglas è stato un atleta del cinema. Non era solo, in quei giorni in cui la verità aveva la meglio sulla finzione: Burt Lancaster e Tony Curtis erano trapezisti, Richard Harris aveva giocato nel Munster, Paul Newman correva le 880 yards in 1’52” o giù di lì, Steve McQueen era in sella alla moto mentre saltava i reticolati che lo dividevano dalla libertà, Richard Burton era un centro geniale prima di perdersi nella bottiglia, Robert Redford correva e lanciava il giavellotto in “Come Eravamo” e non aveva bisogno di una controfigura quando batteva in “Il Migliore”, “The Natural”: i titoli originali sono sempre più convincenti.
I sentieri di Cimbricus / Duplantis o l'elogio della normalita'
Giovedì 6 Febbraio 2020
“Tutto è documentato in una narrazione filmica, in un album di famiglia. Registi, Greg, astista da 5.80 e Helena Hedlund, svedese, eptathleta dai punteggi rimarchevoli”.
Giorgio Cimbrico
Una creatura d’aria, un Peter Pan con ombra acclusa, un Mozart (per precocità degli inizi, per ambizioni paterne, per perfezione raggiunta alla velocità del fulmine), pronto a una rivoluzione copernicana: sabato sarà in pedana a Torun, la città dell’astronomo non troppo simpatico alla Chiesa del tempo. A 20 anni e tre mesi, lo svedese della Louisiana, tesserato per il club atletico di Upsala, rappresenta al fianco della diciottenne ucraina Yaroslava Mahuchikh (2.04 a Doha, 2.02 indoor, mondiale junior, ovviamente), un presente di correnti ascensionali che prende alla gola, che provoca amarezza a chi non avrà più molto tempo per gustarli sino in fondo.
Osservatorio / E se i Giochi si facessero a febbraio?
Mercoledì 5 Febbraio 2020
Non sappiamo se il CONI, oggi messo alle strette, avrà la forza di chiedere alla politica la restituzione delle proprie competenze e il finanziamento pubblico diretto per Scuola e Sociale. Ma deve provarci. In caso contrario, …
Luciano Barra
Nonostante tutte le cose negative che si dicono su Roma ogni tanto bisogna andarci, anche perché lì il venticello (od il ponentino) romano ti dice tante cose. Ho così ho approfittato dell’Assemblea dei Pensionati CONI – ben diretta da un collega come Massimo Blasetti –, per fare questo tuffo nel passato e rivedere tante facce di amici che tanto mi hanno dato nei miei quasi 40 anni sulle due sponde del Tevere. Occasione in cui è stato presentato il libro Testimonial & Memorabilia curato da Augusto Rosati, che è una raccolta di ricordi per tener sempre viva ed attiva la memoria sullo Sport Italiano. Ovviamente ho profittato di questa mia “calata a valle” per “auscultare” tante altre persone.
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