Piste&Pedane / Corriamoli pure in corsia, tanto per ricominciare ...
Venerdì 5 Giugno 2020
La Torre: “Chiaro che si tratta di una iniziativa anomala e nessuno intende mantenerla per sempre. Occorre mettersi in testa che questi non sono i classici 800 che conosciamo. Ma in alternativa che cosa si poteva proporre?”
Daniele Perboni
I “due giri di pista” sono una delle prove classiche del programma atletico internazionale. Come test di efficienza richiedono un’alta combinazione di velocità, coraggio e intelligenza e offrono pertanto uno spettacolo pienamente godibile per intensità e giusta durata. […] Il senso del passo di corsa e la tattica giocano pure un ruolo importante […]. Così scriveva Roberto L. Quercetani su il “Mezzofondo. La magica storia degli 800 metri e dintorni”.*
I sentieri di Cimbricus / Immagini di una storia simile a una saga
Venerdì 5 Giugno 2020
Il fascino degli 800 deriva dal clima di battaglia scandito dalla campana, spesso senza esclusione di colpi, di contatti, di chiodate, un repertorio che ha scandito appuntamenti indimenticabili: sarà così anche in corsia?
Giorgio Cimbrico
L’idea degli 800 in corsia, un’emergenza (si confida) che ha trovato parere favorevole da World Athletics, spinge a una riflessione, a una rivisitazione e a un abbozzo di record possibili, e mai ottenuti, che può rientrare nella dimensione dell’iperbole, della fantasia troppo spinta. Prima di tutto, cosa sono gli 800? Per alcuni, una distanza nobile, forse la più nobile, quasi regale. Ma svuotandola di attributi aristocratici ed eliminando anche i contenuti estetico-calligrafici ad essa legati, cosa sono davvero gli 800? Una delle etichette è “mezzofondo veloce” ed è una buona etichetta.
I sentieri di Cimbricus / Sempre piu' presto, sempre piu' tardi
Mercoledì 3 Giugno 2020
La notte è piccola per noi: la ripartenza del campionato di calcio e il nuovo calendario faticosamente varato per l’estate spostano la conclusione degli incontri verso la mezzanotte. E i giornali?
Giorgio Cimbrico
Al giornale ero apprezzato non per esser versato in atletica, amante del rugby, appassionato di boxe, ma per la mia velocità di invio del “pezzo” sulla partita in notturna. Ai vecchi tempi dettavo il primo tempo, poco prima che finisse il match dettavo il secondo e finivo con il “cappello”. Non erano capolavori e la struttura era spesso bislacca, ma arrivavano in tempo per la prima edizione. Nella seconda, spogliatoi dettati a braccio. In redazione davano un’aggiustata. La vera svolta è avvenuta con la trasmissione via telefonino e poi via internet.
Piste&Pedane / Cronache post-Covid: pellegrinaggio al XXV Aprile
Martedì 2 Giugno 2020
In attesa degli effetti della fase-3, per credere nella ripartenza niente di più appriopriato di una visita votiva al luogo simbolo dell'atletica milanese, dei Cova e dei Panetta. Un mondo a parte.
Daniele Perboni
Finalmente il compagno è tornato, insostituibile di …anta viaggi e trasferte, dopo quasi quattro mesi trascorsi in Riviera, da “sfollato” privilegiato. Il primo whatsapp è emblematico: “Milano, una me … a”. Bella la vita in riva al mare! Freme il “vecchio”. La voglia di tastare con mano la nuova realtà virtuale del dopo Covid lo rende irrequieto. Così eccoci un pomeriggio di fine maggio a parcheggiare l’auto in via Benedetto Cimabue (pseudonimo di Cenni [Bencivieni] di Pepo). Insomma, quello conosciuto per il Crocifisso danneggiato dall’alluvione del 1966. Obiettivo del “periplo” Vigevano-Rosate-Milano-Rosate-Vigevano è il campo XXV Aprile.
Duribanchi / Potevamo farci mancare l'algoritmo?
Martedì 2 Giugno 2020
Cos’è un algoritmo? Un modo matematico per risolvere una somma di problemi. Adesso vogliamo metterci a discutere Euclide? Sì, perché in Federazione, di Euclide neanche l’ombra. In compenso, abbondano i gattopardi.
Andrea Bosco
Italia: terra del surreale. Spiega Andrè Breton: “Automatismo psichico puro (…) dettato del pensiero, in assenza d’ogni controllo esercitato dalla ragione, al di fuori d’ogni preoccupazione estetica o morale”. In Italia funziona proprio così: ogni controllo è assente. Nell’ultima settimana sono accadute diverse cose. Definitele, se volete, “surreali”. Sergio Mattarella si è detto “sconcertato dagli scandali dell’Anm e dalla degenerazione delle correnti”. Ma anche di “non poter sciogliere il Csm”. Non può dire una parola, Mattarella. Perché sulla vicenda – per quanto gravi ed inaccettabili possano essere considerate le situazioni emerse – non spetta al capo dello Stato intervenire.
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