Fatti&Misfatti / Per amore o per forza
Sabato 12 Dicembre 2020
“Maledicendo chi in Lega non ha evitato di perdere la Capitale, la figuraccia verso chi ci ride dietro se nella baraonda esce un comunicato federale sulla gloriosa nazionale di eBasket (cosa?)”.
Oscar Eleni
In coda, a distanza, per chiedere a Musk, numero uno della multimiliardaria Tesla, la casa su Marte offerta ai visionari senza patria. Ci servirebbe un rifugio in giornate sempre uguali dove vorresti scrivere per amore e devi invece sforzarti per capire il “tuo basket” che, come ci diceva il direttore Zanetti in Gazzetta, sarebbe stato la rovina per l’anima. Avremmo avuto tante cose da scrivere su Paolo Rossi perché il mondiale spagnolo fu svolta per la vita di molti, persino i giornalisti. Eravamo pronti a raccontare di essere stati gli unici al Bernabeu, in Italia, nel mondo, a non vedere il gol di Pablito.
I sentieri di Cimbricus / Una chitarra per le nuove frontiere
Mercoledì 9 Dicembre 2020
La musica attraversa ed ha attraversato la storia dello sport, una delle attività umane che va di pari passo con la storia del mondo, non di rado contribuendo al cambiamento.
Giorgio Cimbrico
Olivia Fox verrà ricordata: è stata la prima a cantare l’inno australiano, “Advance Australia Fair”, nella lingua della Eora Nation, la tribù che abitava attorno alla baia di Sydney. È capitato a Sydney, prima di Australia-Argentina, ultimo match del Tri Nations di rugby, un’altra tappa nel processo di riconciliazione tra l’Australia bianca e l’Australia dei Nativi. Un momento storico e di portata globale vent’anni fa, quando Cathy Freeman, aborigena, conquistò il titolo olimpico dei 400 davanti al mondo e a un pubblico la cui entità nessuno ha dimenticato: 112.524.
Duribanchi / Che facciamo? Ci mettiano a parlare di sport?
Mercoledì 9 Dicembre 2020
“J'accuse: io accuso. Come Emile Zola nel 1898 nel celebre editoriale in difesa dell'ufficiale Dreyfuss, ingiustamente condannato per tradimento. Io accuso.”
Andrea Bosco
Accuso Basket City per aver perso, con qualche partita, anche la faccia. Accuso la Virtus che prima esonera e poi reintegra Sasha Djordjevic e il suo staff. Colpevoli di aver messo “l'amarissimo che fa benissimo”, ad una tavola crapulona. Golosa di canditi e zucchero filato. Accuso la Fortitudo e i suoi giocatori, per aver abbandonato Meo Sacchetti. Che avrà peccato di ottimismo e presunzione nell'accettare Bologna, lasciando Cremona. Ma che non meritava la Vergine di Norimberga che gli è stata inflitta. Auguri a Dalmonte: lavorare con i fighetti non è facile.
Piste&Pedane / Quel pasticciaccio brutto dell'Arena
Martedì 8 Dicembre 2020
Questo è il testo del comunicato-stampa che abbiamo ricevuto a firma di cinque club storici dell’atletica lombarda e italiana. Argomento della vicenda, l’assegnazione e l’utilizzo dell’Arena appena ristrutturata. Cerchiamo di capire.
“Venerdì scorso, 4 dicembre, si è tenuto l’incontro organizzato dall’Assessore Guaineri con le società milanesi firmatarie degli appelli sul caso Arena, con ASD Sprint Academy e con i vertici di FIDAL Milano e FIDAL Lombardia. I club milanesi erano assistiti dal prof. avv. Antonio Giacalone esperto di diritto amministrativo e che nei giorni scorsi aveva ottenuto “l’accesso agli atti” del Comune di Milano che hanno portato l’Amministrazione a concedere lo spazio Arena alla Società ASD Sprint Academy (5 tesserati delle categorie master) con delibera del 23 ottobre 2020 che di fatto toglie alla FIDAL la concessione in essere per 5 giorni alla settimana dalle ore 12,00 alle ore 15,00/17,00.
I sentieri di Cimbricus / Qualche focherello che illumina (e scalda)
Martedì 8 Dicembre 2020
Programmi olimpici (Parigi ’24) e menù Wanda (DL ’21) sempre più fashion: diamo al pubblico quello che il pubblico brama, per la felicità nostra e, perché no, dei network e dell’industria collegata.
Giorgio Cimbrico
In un periodo in cui siamo costretti a nascondere il nostro volto, la nostra espressione, i moti dell’animo, il consiglio d’amministrazione che siede a Losanna ha gettato la maschera: all’Olimpiade di Parigi 2024 sì alla Breakdance, no alla Corsa campestre, sì All’arrampicata (che debutterà già a Tokyo 2020+1), no alla 50 km di marcia riveduta, corretta, ambo i sessi. Sì alle mode correnti, ai gusti più o meno ondivaghi, no alla classicità, specie se legata a competizioni di lunga durata. La gente si annoia facilmente, dicono.
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