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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / The Games must go on

Lunedì 22 Febbraio 2021


jewell


Ho visto in tv “Richard Jewell”, girato da Clint Eastwood quando i 90 anni non erano lontani: i vecchi fusti non tradiscono. Una storia esemplare.

 

Giorgio Cimbrico

  

“Richard Jewell” è la storia della bomba al Centennial Park di Atlanta e soprattutto della vicenda che ronzò attorno all’abbondante e ingenuo Richard, l’addetto alla sicurezza che diventa eroe prima di finir schiacciato dal potere inquisitorio (l’FBI deve trovare un capro e chi meglio di lui?) e dai media, scritti e parlati. Jewell trovò lo zainetto con la bomba, diede l’allarme, contribuì a far evacuare la gente prima e dopo lo scoppio dell’ordigno che fece due morti e 111 feriti, ma venne ficcato nel tritacarne.


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Piste&Pedane / Gianmarco ancora primo al mondo

Domenica 21 Febbraio 2021


tamberi-21


La copertina è sicuramente per Gimbo e il suo 2.35, ma il fascicolo è corposo con molte foto a colori, alcune a piena pagina. Con diversi giovani in crescita.

 

Daniele Perboni

Alla fine della seconda giornata dei tricolori in sala 2021 un dato è certo: il nuovo presidente FIDAL, Stefano Mei, si è ritrovato fra le mani un’atletica italiana decisamente in salute. Un po’ come accadde trentuno anni or sono all’uscita di scena di Primo Nebiolo e l’avvento di Gianni Gola, di cui Alfio Giomi era uno degli alfieri. Come non ricordare, infatti, le dodici medaglie conquistate ai campionati continentali di Spalato ‘90? I due ori di Antibo (5000 e 10.000) e i successi di Panetta (Siepi), Anna Rita Sidoti (10 km di marcia) e Bordin (Maratona). 

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Piste&Pedane / Larissa e Fiona, quando l'atletica e' teatro

Sabato 20 Febbraio 2021

 

iapichino-6.91


Quasi seguendo un copione: con la stessa misura ottenuta dalla madre (6.91), Iapichino riscrive il record mondiale junior e stacca il biglietto per Tokyo. Ma in Business Class.

Daniele Perboni

Era domenica in quel lontano 1° marzo 1998 a Valencia. Venticinquesimi Campionati Europei sotto tetto. Nel palazzetto della città cresciuta sulla foce del Turia, lungo la costa centro-orientale della Spagna, sulla pedana del lungo la ventinovenne Fiona May, dopo due balzi a 6.73 (gara già vinta), atterra a 6.91 (seguiti da un 6.80 e due nulli). È record italiano. Il tempo si congela. La ragazza di Slough al titoli iridato dell’anno prima (Parigi), abbina anche quello continentale. A sgelare Il bello addormentato ci penserà, 23 anni dopo, la figlia Larissa Iapichino.

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Fuorisacco / Addio Corsolini, ultimo samurai

Venerdì 19 Febbraio 2021


corsolini 2


“Per il basket è stato tutto, geniale elfo in una foresta dove ha allenato, conosciuto l’amore, inventato uno stile dirigenziale che ha ingigantito la storia della grande Cantù.”

Oscar Eleni

Davanti alla cartoleria bolognese dove i veri amici di Gianni Corsolini lo ricorderanno in preghiera. Da Bonetti la linfa per una generazione che il basket ha conosciuto, con il privilegio di poterci discutere, litigare, ma, soprattutto imparare e il Gianni come il Piero Parisini da quella bottega facevano uscire stelle filanti. Cordoglio vero come dice il presidente Petrucci e speriamo pure la Lega che lo ha avuto come presidente anche se questi di oggi non sanno certo riconoscere il risotto da altre cose.

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Giornalismo / "Ti fa arrabbiare, ma lo devi leggere!"

Venerdì 19 Febbraio 2021

 

eleni 


Ci scuserà il Coach, che però ci ha cortesemente autorizzati, se gli "rubiamo" questo post su Oscar Eleni: ma non potevano fare a meno di riproporvelo. Ne valeva troppo la pena.

Dan Peterson

Oscar Eleni, detto “Orso” Eleni e anche Oscar “Veleni”, è un mito fra i giornalisti di basket. Le storie della sua leggenda abbondano. A partire dal giorno in Gazzetta quando ha spinto una macchina da scrivere verso il collega Enrico Campana. Bravo nel misurare, lo ha solo sfiorato ma ha fatto grande rumore! O, come nel 1972, quando si dava ammalato anziché andare ad un meeting di atletica per la “rosea”, andando a Roma per vedere lo spareggio Ignis-Simmenthal, vinto dal “suo” Simmenthal. Tutto camuffato, nel momento della vittoria salta in aria, cade la sciarpa e suo direttore, Gualtiero Zanetti, guardando la TV, lo individua!

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