Intitolato ad Alfredo Berra lo stadio degli Eucalipti
Atletica
Lunedì 12 maggio 2008
...Sabato 10 maggio, preceduto da un convegno sul tema, si è tenuta la cerimonia (affollata di ingrigiti e partecipi ex-atleti) che ha dedicato lo stadio romano degli Euclipti ad Alfredo Berra [1928-1998], lo sfortunato giornalista e dirigente, torinese per nascita e romano per affezione, che tanta parte ha avuto nell’organizzazione e nello sviluppo dell’atletica capitolina alla vigilia dei Giochi del ‘60. Lo stadio, che ora ricade sotto la gestione dell’Università Roma-Tre, da molto tempo non è nelle migliori condizioni, anche se piace sbandierare la sua malandata pista in terra quale lacera bandiera di una “cultura” sportiva dimenticata dai più.
Nulla da eccepire sull’iniziativa (che ha avuto come partner lo CSAIN, l’organismo sportivo della Confindustria), ma la questione della dedica degli ex-impianti olimpici romani meriterebbe un maggior rispetto per la tradizione. Sarebbe stato infatti più giusto intitolare al nome di Berra – disincatato “profeta” dello sport di base – lo stadio dell’Acquacetosa o delle Aquile, da dove partì la sua crociata romana protrattasi dal 1951 al ‘62, così come a Bruno Zauli (l’illuminato dirigente che ha portato i Giochi a Roma) doveva andare di diritto lo stadio delle Terme, l’impianto più affascinante del mondo, con i pini piantati sul prato proprio ad affermarne l’appartenenza all’atletica. Invece l’ex-sindaco Veltroni ha voluto legare il primo alla memoria di Paolo Rosi e il secondo a quella di Nando Martellini, senza dubbio personalità degnissime, ma l’uno interprete del rugby e l’altro voce aurea del grande calcio. Ora si rimedia, almeno in parte, ed è già qualcosa. Speriamo solo che di Berra e dei suoi insegnamenti, in quel dimenticato e periferico campo d’atletica, non resti solo la targa scoperta per l’occasione da Paola Pigni e che, più in generale, altra polvere non si depositi sul suo altare.Scheda
Ecco quanto riportava (in un inglese un po’ scolastico) il Rapporto Olimpico di Roma ’60 (vol. I) sullo stadio degli Ecualipti, affidato a quel tempo ad un altro dimenticato dirigente romano, Salvatore Gallo [1890-1973], uno dei fondatori della “Borgo Prati” che divideva il suo impegno, con eguale passione, tra atletica pesante e atletica leggera.
“Eucalyptus Stadium – constructed near the Basilica of San Paolo, at about 9,5 kms from the Olympic Village, includes besides a football pitch, venues for running and jumping: a 400-metre track with 6 lanes; two pits for long jump and hop-step-and-jump, two for high jump, one for pole vault, two for discus and hammer, two for putting the shot, two for throwing the javelin. The venue can accommodate some 5,000 spectators”.
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