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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

Direttore: Gianfranco Colasante  -  @ Scrivi al direttore

I sentieri di Cimbricus / "Citru" ovvero l'infanzia di un capo

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Venerdì 20 Maggio 2022

 

ali 2 

Se lo sprint è il settore più vivace di quest’inizio di stagione, la rivelazione è questo ragazzone 23.enne i cui cromosomi affondano in Africa Occidentale e che – trasferitosi da Como ad Ostia – sta studiando da duecentista ... extra-large.

Giorgio Cimbrico

Con lui ogni contatto deve avvenire dal basso verso l’alto: Chituru Ali, nato a Como il 6 Aprile 1999, è alto 1.96, “ma forse sono anche 1.97”. Ali è il più alto. Chissà se diventerà il più grande. Una fotocopia di Bolt, più bello però, un uomo vitruviano moltiplicato per due: pare che Leonardo, avvertito dell’ingresso in scena del giovanotto, si stia procurando un foglio più largo per disegnarlo. Misura delle scarpe, 49 e mezzo; peso, oltre i 95. Mai pensato di giocare a rugby? “No, all’inizio c’è stato il calcio, poi è venuta l’atletica, 110H”. 

Erano i tempi in cui Chituru, che il mese scorso è arrivato ai 23 anni, parlava con accento comasco. Ora sembra romano de Roma. Vive e si allena a Castelporziano, fiamma gialla sotto la guida di Claudio Licciardello di cui un paio di vecchi giornalisti ha un bel ricordo. In visita alla Città Proibita pechinese lo incontrarono. “E’ un’occasione che non potevo perdere”. In un’epoca – oggi sempre più diffusa – in cui gli atleti conoscono solo aeroporti, alberghi, villaggi, quartieri di allenamento, piste – è un ricordo e un dato da rilevare e da lodare. Era il tempo in cui il catanese, semifinalista olimpico, aveva solide chances si diventare il primo italiano sotto i 45”. La sorte non gli è stata amica ed è toccato a un imperiese altrettanto riflessivo e intelligente. Davide Re. 

Ali – viene più facile e suggestivo chiamarlo così – assomiglia a Maro Itoje, seconda linea dell’Inghilterra: nero è bello. Più o meno le stesse radici: nigeriano l’avanti dell’Inghilterra in attesa di diventarne il capitano; nigeriano per parte di madre e ghanese per quella paterna il velocista che a Savona ha vissuto – per ora – il suo giorno più bello: 10”12 appena ventoso in batteria, 10”18 in finale. Non capita tutti i giorni di arrivare a un metro o poco più dal campione olimpico: Jacobs 10”04 all’esordio. Su quel modello di corsa, su quella potente calligrafia, qualche passeggera incrinatura dopo i sommovimenti intestinali patiti a Nairobi. 

Ali parla di sé con una franchezza disarmante. “Dopo la nascita, sono stato affidato alla famiglia Mottin, in un paese vicino a Como: mi hanno tirato su e li ritengo i miei veri genitori”, racconta sereno. Comacino con tutti i doni dei velocisti dell’Africa Occidentale: Ghana e Nigeria ne hanno prodotti una dinastia. Un nome per tutti: Francis Obikwelu, emigrato in Portogallo. 

Non è ancora chiaro cosa sia Ali: un prodigio fisico, certo (mentre chiacchera scopre per un attimo l’addome e qualcuno prova una fitta d’invidia) e un gigante che sa mettersi in molto velocemente. Ai Mondiali indoor, 6”61 che per stazza deve essere una specie di record del mondo. Vicino a lui Jacobs, che quanto a struttura non c’è male, sembra il giovanotto della porta accanto. L’iperbole ha sempre diritto di cittadinanza, in questi casi. 

Cosa può diventare? Se Licciardello gli insegna a correre in curva (qualche progresso c’è già stato: 150 bruciati appena la di là dei 15”), un duecentista XX-large e una buona “gamba” per la staffetta azzurra. Nella chiacchierata dopo la gara, qualcuno gli ha detto se con i doni che ha avuto non abbia mai pensato di provare i 400H. Non si è ribellato all’idea. Sorride sempre, ha vinto l’antica timidezza. E’ simpatico come Bolt ed è anche più bello. E’ Ali, il più alto. Ha tempo e mezzi per diventare il più grande. I vecchi titolisti sono pronti a eccitarsi. 


Record personali
• 100 – 10”18/10”12w (18 Mag 2022)
• 150 – 15”17 (14 Apr 2022)
• 200 – 21”27 (26 Set 2020)
• 110H – 13”95 (12 Lug 2019)
 

 

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